Lo stato di
Israele è da sempre testimonianza diretta dell'inversione ironica (e tragica)
della storia: le vittime dell'olocausto nazista rivoltate in carnefici nazisti
di palestinesi e arabi, come se avessero imparato ed incarnato pienamente la
lezione del male ricevuto.
Oggi
l'israelizzazione del mondo procede ad ampi passi: e non solo attraverso la
politica dei muri e dell'apartheid interno e verso lo straniero, ma anche sulla
politica sanitaria antipandemica; Israele è sempre all'avanguardia, anche lì:
quando noi siamo alla seconda dose, loro sono già alla terza.
E quando
saremo alla terza, loro saranno alla quarta. E quando vaccineremo i bambini tra
i 5 e i 12 anni, loro staranno già procedendo a vaccinare quelli sotto i 5.
Ma,
nonostante questo, il primo caso di Omicron fuori dal Sudafrica si è svelato
proprio in Israele.
Noi, al
seguito. O sulle loro spalle, come nani nazi-apprendisti.
Si parla
tanto dei no-vax ribelli, accusati come untori pestiferi che starebbero alla
base delle nuove ondate, colpevoli di proseguire a contagiare il mondo.
Ce la si
prende con persone, piccoli gruppi, minimi artigiani del dissenso.
Ma perché
non ci si rivolge con la stessa rabbia e decisione contro i no-vax su scala
industriale?
Perchè i
no-vax più pericolosi sono proprio le aziende farmaceutiche e gli stati ricchi:
quelli che negano il vaccino ai poveri del mondo, a chi non può pagare i
brevetti, a chi non ha le strutture e le risorse per vaccinare i suoi
cittadini.
Quelle
stesse aziende e quegli stessi stati che continuano, miopi ed egoisti come solo
i capitalisti sanno essere, continuano ossessivamente a vaccinare noi con tre o
quattro dosi (visto che possiamo produrle, pagarle e quindi iniettarle) e non
permettono ad altri di farlo.
Con la
conseguenza di nuove ondate (che non dipendono quindi dai piccoli, ma dai
grandi no-vax).
Mario Monti,
come sempre, sa cosa si muove in alto.
Ed lui
prevede e precede, da buon liberal lungimirante, quel che sta avvenendo ed
avverrà: la fine della democrazia, anche della sua parvenza più illusoria: la
libertà di stampa e di informazione.
Ascoltate il
suo intervento a La Sette (qui ).
In guerra
come siamo, anticipa sagacemente, l'informazione va centellinata e controllata.
La sua
proposta è apertamente, sdoganatamente fascista, da vero e proprio Ministero
della Propaganda.
Lui sa dove
stiamo finendo. E già vede e provvede.
Come non
condividere il suo appello a smetterla di blaterare del covid 24 ore su 24,
vera e propria tecnica di intimidazione ed estenuante arma di distrazione di
massa?
Ma quando i
giornalisti la smetteranno di blaterare senza senno e senso, imboccati come ora
dalle veline di stato e da un conformismo autocensurante in cui il pensiero si
è assentato da tempo, chi arriverà ad informarci?
Solo
assennati burocrati di regime dalle loro razionalissime scrivanie.
E se loro
non basteranno, mistiche adunate online e ben vibrati manganelli mediatici.
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