Revisionismi e faziosità non hanno
permesso al nostro Paese di fare i conti con il passato. Nel 2009 in una
intervista di Gianfranco Pagliarulo tratta da “Italiani brava gente? Viaggio
nel cuore di tenebre degli italiani”, Itsos Albe Steiner Comunicazioni
multimediali, lo storico Angelo Del Boca sfata il mito di “tutti brava gente”
che ha accompagnato le vicende del Regno a partire dal 1861 con l’Unità fino al
secondo dopoguerra.
Del Boca: “Uno dei progetti del fascismo
in Etiopia era la sostituzione etnica: gli italiani al posto della popolazione
locale”
Lo studioso ripercorre i fatti: genocidi,
deportazioni, maltrattamenti dei prigionieri, uso massiccio dei gas in Africa
autorizzato direttamente da Mussolini, campi di concentramento, numeri dei
morti e nomi dei generali complici dei massacri. Documenta il perché, con
stereotipi e falsità, intere generazioni di classi dirigenti si sono
autoassolte e quei crimini spaventosi contro civili (bambini compresi) e
oppositori, sono sempre rimasti impuniti.
Una parte della conversazione è dedicata
alle foibe, dramma dalle radici lontane. Del Boca racconta lo sterminio di un
intero popolo in Slovenia, le condizioni inumane in cui vennero costrette le
persone recluse, addirittura peggiori di quelle dei lager nazisti.
Le foibe furono la reazione di una
popolazione che per anni aveva dovuto subire soprusi e violenze e che si
“vendicò” in due momenti, nel 1943 e nel 1945. Senza dimenticare i 350mila
italiani costretti a lasciare quelle terre pagando per responsabilità prima
sabaude poi fasciste. “Solo conoscendo la storia – spiega Del Boca –si può
comprendere il perché di tanto odio”. Infine affronta il tema della rimozione
collettiva, alimento della marea montante di revisionismi e della
pericolosa riabilitazione dei fascismi.
Buona visione.
Nessun commento:
Posta un commento