Al Presidente del Parlamento Europeo
e-mail: president@ep.europa.eu
Egregio Presidente del Parlamento Europeo,
non sarebbe l’ora di sanzionare gli Stati Uniti d’America per la detenzione di
Leonard Peltier?
Non sarebbe l’ora di una mobilitazione internazionale delle istituzioni
democratiche per la liberazione di Leonard Peltier?
Non sarebbe l’ora di riconoscere che Leonard Peltier e’ un difensore dei
diritti umani e dei popoli e che la sua detenzione e’ un crimine contro
l’umanita’?
Non sarebbe l’ora di riconoscere che Leonard Peltier non ha affatto commesso i
due omicidi a lui artatamente attribuiti e che la sua detenzione e’ frutto di
una scandalosa montatura giudiziaria ed una effettuale persecuzione politica?
Cosa intende fare il Parlamento Europeo per Leonard Peltier?
Glielo chiedo da persona amica della nonviolenza; glielo chiedo da sostenitore
delle leggi quando sono – come sempre e soltanto dovrebbero essere – la difesa
del debole dall’abuso del forte; glielo chiedo da essere umano ad essere umano,
consapevole che nulla di cio’ che accade a un essere umano ci e’ estraneo,
poiche’ siamo una sola umanita’ che tutti gli esseri umani comprende, e
pertanto la violenza inferta ad una persona tutte e tutti ugualmente ci
colpisce e ci convoca ad agire affinche’ quella violenza cessi.
Egregio Presidente del Parlamento Europeo,
cosa intende fare il Parlamento Europeo per rendere giustizia a Leonard
Peltier?
Cosa intende fare il Parlamento Europeo per la liberazione di Leonard Peltier?
E non sarebbe l’ora di sanzionare gli Stati Uniti d’America per la detenzione
di Leonard Peltier?
Augurandole ogni bene e confidando in un suo interessamento, mi permetto di
segnalarle due vecchi libri che forse anche lei gia’ conosce: Peter
Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994; ed
Edda Scozza, Il coraggio d’essere indiano, Erre Emme, 1996. Di
Leonard Peltier si puo’ leggere in italiano: La mia danza del sole.
Scritti dalla prigione, Fazi, 2005.
(*) Peppe Sini è responsabile del «Centro di ricerca per la pace, i diritti
umani e la difesa della biosfera» di Viterbo
Carissime
e carissimi,
gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti:
a) indirizzo diretto del Presidente del Parlamento Europeo: president@ep.europa.eu;
b) alcuni indirizzi della segreteria del Presidente del Parlamento
Europeo: lorenzo.mannelli@ep.europa.eu; armelle.douaud@ep.europa.eu; barbara.assi@ep.europa.eu; helene.aubeneau@ep.europa.eu; marco.canaparo@ep.europa.eu; fabrizia.panzetti@ep.europa.eu; michael.weiss@ep.europa.eu; luca.nitiffi@ep.europa.eu; matea.juretic@ep.europa.eu; francesco.miatto@ep.europa.eu; barbara.hostens@ep.europa.eu; monica.rawlinson@ep.europa.eu; beate.rambow@ep.europa.eu; laetitia.paquet@ep.europa.eu; nicola.censini@ep.europa.eu; arnaud.rehm@europarl.europa.eu; julien.rohaert@europarl.europa.eu; jose.roza@ep.europa.eu; roberto.cuillo@ep.europa.eu; silvia.cagnazzo@ep.europa.eu; eulalia.martinezdealosmoner@ep.europa.eu; iva.palmieri@europarl.europa.eu; tim.allan@ep.europa.eu; andrea.maceirascastro@ep.europa.eu; angelika.pentsi@ep.europa.eu;
Naturalmente sarebbe opportuno inviare copia della lettera anche ai mezzi
d’informazione e alle altre persone, associazioni ed istituzioni che riterrete
utile informare o invitare a prender parte all’iniziativa.
Ovviamente e’ bene che le lettere siano brevi e cortesi.
Un minimo canovaccio potrebbe essere il seguente:
«vorremmo sollecitare Lei, e tramite Lei il Parlamento Europeo e con esso
l’intera Unione Europea, ad una iniziativa umanitaria per la liberazione di
Leonard Peltier, l’illustre attivista per i diritti umani dei nativi americani,
vittima di una spietata persecuzione politica, dal 1977 ingiustamente detenuto
dopo un processo-farsa in cui gli sono stati attribuiti delitti che non ha
commesso.
Confidando in un sollecito riscontro, distinti saluti,
firma, luogo e data, indirizzo del mittente».
Ogni altra iniziativa nonviolenta per la liberazione di Leonard Peltier (come
di ogni altra persona ingiustamente detenuta) e’ opportuna e meritoria.
“Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di
Viterbo
Viterbo, 23 giugno 2021
Una minima notizia su Leonard Peltier
Leonard Peltier e’ nato a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944;
attivista dell’American Indian Movement che si batte per i diritti umani dei
nativi americani, nel 1977 fu condannato a due ergastoli in un processo-farsa
sulla base di presunte prove e presunte testimonianze successivamente
dimostratesi artefatte, inattendibili, revocate e ritrattate dagli stessi
ostensori. Da allora e’ ancora detenuto, sebbene la sua innocenza sia ormai
palesemente riconosciuta. Di seguito riportiamo una breve nota di presentazione
di un suo libro edito in Italia nel 2005: «Accusato ingiustamente dal governo
americano – ricorrendo a strumenti legali, paralegali e illegali –
dell’omicidio di due agenti dell’FBI nel 1975 (un breve resoconto tecnico della
farsa giudiziaria e’ affidato all’ex ministro della giustizia degli Stati Uniti
Ramsley Clark, autore della prefazione), Peltier, al tempo uno dei leader di
spicco dell’American Indian Movement (AIM), marcisce in condizioni disumane in
una prigione di massima sicurezza. Nonostante la sua innocenza sia ormai
unanimemente sostenuta dall’opinione pubblica mondiale, nonostante una campagna
internazionale in suo favore che ha coinvolto il Dalai Lama, Nelson Mandela, il
subcomandante Marcos, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu’, Robert Redford (che
sulla vicenda di Peltier ha prodotto il documentario Incident at Oglala),
Oliver Stone, Howard Zinn, Peter Matthiessen, il Parlamento europeo e Amnesty
International, per il governo americano il caso del prigioniero 89637-132 e’
chiuso. Non sorprende dunque che Peltier sia divenuto un simbolo
dell’oppressione di tutti i popoli indigeni del mondo e che la sua vicenda
abbia ispirato libri (Nello spirito di Cavallo Pazzo di Peter
Matthiessen), film (Cuore di tuono di Michael Apted, per esempio) e
canzoni (i Rage Against the Machine hanno dedicato a lui la canzone Freedom).
In parte lucidissimo manifesto politico, in parte toccante memoir, questa e’ la
straordinaria storia della sua vita, raccontata per la prima volta da Peltier
in persona. Una meravigliosa testimonianza spirituale e filosofica che rivela
un modo di concepire la vita, ma soprattutto la politica, che trascende la
dialettica tradizionale occidentale e i suoi schemi (amico-nemico, destra-sinistra
e cosi’ via): i nativi la chiamano la danza del sole» (dalla scheda di
presentazione del libro di Leonard Peltier, La mia danza del sole.
Scritti dalla prigione, Fazi, 2005, nel sito della casa editrice:
fazieditore.it).
da qui
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