Quindi
questa guerra va ormai su binari preparati da anni e raccoglie i frutti di un
dispendio di risorse importante da parte americana.
Partono da
Sigonella (Italia) gli aerei per controllo e guerra elettronica
Un aereo ha volato
sopra l’Ucraina, attraversandola da Est a Ovest. Da Nord a Sud. Un aereo
decollato dalla base di Sigonella, vicino Catania, parte degli Stati Uniti e
parte della Nato. Traiettoria e altri dati del velivolo sono pubblici a
chiunque: basta accedere al sito Flightradar24.
E anche gli
enormi aerei detti Black Howk per il controllo e la guerra elettronica . Pare
tutto normale: hai dato agli americani l’uso di 54 basi militari su territorio
italiano e loro li sfruttano senza problemi.
Però mi pare
una situazione simile a quella che precedette la guerra in Libia e la fine di
Gheddafi di cui fu protagonista Berlusconi allora P d C , ma con il consenso di
tutti i partiti (a quel tempo solo il M5S votò contro mi pare).
E come mai
oggi dietro all’ambiguità dell’ossequio atlantista, saltano a piè pari ogni
dibattito parlamentare appunto per decidere se partecipare o no e danno il via
alle operazioni militari in quell’area?
C’è un
piccolissimo problema di democrazia e anche di senso logico che tradotto in
volgare significa: cosa azzo ci fa l’Italia in Ucraina con i
militari?
Cominciamo a
dire che la stessa domanda sarebbe da estendere a molte nazioni : Afganistan,
Iraq, Libano, Libia, Nigeria, Qatar, ecc. Saranno missioni di pace, ma se vanno
armati avere dubbi è lecito.
Spesso hanno
la doppia ragione della dipendenza Nato per alcune aree e per altre di
protezione ai domini di sfruttamento di petrolio o gas da parte dell’ENI
Questa è la
sintesi di un distacco politico fra il sentire della comunità, della
popolazione italiana che non vuole nessuna guerra e non ha nessun motivo di
farla . La politica dei partiti ormai collusi ci sta trascinando nel baratro
senza un perché serio.
Con Gheddafi
che anche se non era un angioletto in patria (Libia) era venuto 20 gg prima a Roma
a dialogare e tre gg dopo una discussione di due ore in parlamento tutti
tuonarono contro il dittatore andando a bombardarlo per no perdere diritti
energetici e per ossequio alla Nato appunto.
Oggi con la
situazione dell’Ucraina, hanno deciso Draghi e Di Maio (un finanziere ed un
democristiano) Con Letta scatenato guru democratico del PD (un aquila spennata
pericolosa) che invoca risposte dure a Putin.
Hanno
trovato il capro espiatorio del loro comportamento economico-politico: il
nemico russo!
Va per la
maggiore fra i media, il concetto : costerà cara all’Italia ed alla Europa
l’energia se la Russia chiude i rubinetti. Facile rispondere che ancora ieri
hanno bloccato il Nord Stream 2 fra Russia e Germania, ma che da venti anni
mentre si blatera di autonomia energetica con il sostegno alle energie
rinnovabili non c’è ad oggi un vero progetto di costruzione di questa
possibilità, continuando con l’accordo di tutti a sostenere le energie fossili.
Se metti
paletti e regole insuperabili, se complichi le cessioni credito con i vari
bonus per energia, mentre rilasci concessioni per fracking sulle coste
adriatiche, tirreniche e mediterranee pare lecito che da alcuni mesi sia GIA’
salito il prezzo dell’energia e le bollette relative con un mercato
caotico in cui neppure la competitività ha senso, dato che le differenze sono
davvero minimali fra ditte diverse per lo stesso prodotto.
Allora non
menatecelo cari epigoni della guerra santa. Vedremo cosa costerà in termini
politici ai vari partiti se l’onda piena delle manifestazioni di piazza ovunque
in preparazione in Italia (ma non solo) avranno successo. Anche se per la parte
economica sarà crisi tutta pagata dalla gente comune, ammesso che non
bastassero i vari lockdown da due anni, mentre le spese del PNRR sono controllate
e gestite dai condizionamenti EU (la prossima trance di prestiti dalla UE è
accompagnata da 68 condizioni di modifiche e cambiamenti polico-sociali come
prezzo)
Questo è il
momento di sperimentare forme di convergenza dell’opposizione reale su un unico
obiettivo per dire NO alla Guerra e fuori la NATO dall’Italia e fuori
l’Italia dalla Nato
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