Come se non bastassero le provocazioni in Ucraina e a Taiwan, l'amministrazione USA guidata da Jo Biden, il democratico, non dimentica un altro fronte dove Washington è fonte di destabilizzazione. Parliamo della Siria e di un preoccupante allarme lanciato dall'intelligence russa.
Infatti, gli
Usa con i loro militari presenti illegalmente in Siria, in quanto la loro
presenza non è stata autorizzata dal governo siriano, con il pretesto di
combattere l'ISIS-Daesh stanno usando la loro intelligence per mobilitare
gruppi estremisti ed attaccare le forze siriane, i consiglieri iraniani e russi
nelle province di Damasco e Latakia.
L'allarme è
stato lanciato dal Servizio di intelligence estero russo. "Per raggiungere
i loro obiettivi in ??Siria, gli americani stanno utilizzando attivamente i
loro stretti contatti con la cosiddetta opposizione armata e, di fatto, con i
gruppi islamisti radicali" si legge nella nota dell'agenzia russa
riportata da Sputnik.
Inoltre, la
stessa agenzia precisa che "le agenzie di intelligence statunitensi hanno
in programma di dirigere le 'cellule dormienti' degli estremisti nella capitale
Damasco, nella regione adiacente e nella provincia di Latakia per
svolgere azioni mirate contro membri delle forze dell'ordine siriane, nonché
consiglieri militari iraniani e personale militare russo".
Non è finita
qui. Alle azioni militari poteva non mancare la propaganda e la preparazioni di
proteste? No, e, al tal proposito, il servizio stampa russo ha anche svelato
che gli Stati Uniti intendono lanciare una campagna mediatica per ispirare
proteste in Siria. Tali proteste causate da un malcontento sociale dovuto
proprio alle sanzioni di Washington ma che dovrebbero ritorcersi contro il
governo siriano.
"Le
informazioni ricevute dal Russian Foreign Intelligence Service dimostrano che
l'amministrazione statunitense mira a mantenere la sua presenza in Siria,
impedendo la stabilizzazione della situazione in questo Paese. Washington
intende lanciare un'ampia campagna mediatica, anche sui social network in
lingua araba, per fomentare proteste nella società siriana", ha
sottolineato il servizio stampa.
Inoltre, il
Russian Foreign Intelligence Service ha ricordato che Washington partecipa
attivamente al commercio ombra di petrolio siriano, poiché le truppe
statunitensi accompagnano i camion di petrolio dalla Siria al Kurdistan
iracheno.
"In
questo contesto, continua il saccheggio delle risorse naturali siriane da parte
delle compagnie statunitensi. Washington rimane attivamente coinvolta nel
commercio illegale di petrolio prodotto nei territori occupati della Siria
nord-orientale. Dai campi petroliferi delle province di Hasaka, Raqqa e Deir
ez-Zor, ogni mese, vengono estratti fino a 3 milioni di barili di materie
prime. Circa un terzo del petrolio rubato, attraverso la mediazione degli
americani, viene venduto alla Regione Autonoma Curda dell'Iraq al prezzo di
35-40 dollari al barile", precisano dai servizi di intelligence russa.
Molte volte
in passato le agenzie di intelligence russa hanno avvertito di attacchi con
armi chimiche ad opera dei gruppi terroristici per dare la colpa al governo
siriano e scatenare l'intervento dell'occidente, circostanza che si è verificata
nel 2017 e nel 2018.
Altro che
propaganda russa, gli USA e la NATO non lasceranno nulla di intentato. Sono un
impero al collasso e disperatamente, con ogni mezzo, tenteranno di evitare una
capitolazione, nonostante sia inevitabile.
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