una storia che non ha niente di fantasia, e succede tutti i giorni.
Andrea Franzoso racconta la sua storia e dell'imperativo morale che lo ha guidato, la storia di un lavoratore delle Ferrovie Nord di Milano, che scopre degli abusi e delle ruberie e li denuncia, la storia di un whistleblower che è diventato un esempio (necessario) da diffondere nelle scuole.
chi farebbe quello che ha fatto lui?
spesso si paga duramente, con il perdere il lavoro, e a volte, in certi paesi, si finisce in galera, di massima sicurezza.
tutte le volte che un potente viene scoperto nudo appare una rete di solidarietà dei delinquenti, mettere un tetto agli incarichi va contro la (loro) libertà, dicono, riprendere il maltolto al doppio del valore (come si fa con la caparra penitenziale) o anche al triplo del valore, avrebbe un bel valore deterrente, credo.
si sappia che, nelle società, gli organi delegati al controllo sono nominati dai controllati, immaginate la libertà di giudizio.
se i vati dell'etica del capitalismo fossero sinceri sarebbero vietati i paradisi fiscali, per dirne una.
e magari Andrea Franzoso e tutti i whistleblowers diventerebbero nelle imprese, almeno pubbliche, i responsabili della trasparenza e della legalità, e non dei mobbizzati o degli emarginati, se ci fosse una regola di questo genere l'economia ne guadagnerebbe, se trasparenza e legalità fossero un obiettivo necessario.
ma il capitalismo è un sistema economico corrotto e inefficiente.
leggete il libro, praticamente un thriller, non ve ne pentirete.
viva Andrea Franzoso (e tutti i whistleblowers).
«Tre ricercatrici
mi hanno chiamato una settimana prima che scoppiasse lo scandalo dei
docenti-baroni. Ho anche accompagnato un funzionario pubblico in questura. Mi
aveva chiesto aiuto per denunciare la corruzione e il malaffare nella sua
amministrazione, ma non sapeva come fare». Andrea Franzoso è diventato il punto
di riferimento per chi vuole "disobbedire". È lui
il whistleblower, termine inglese poco felice che sta letteralmente
per "soffiatore di fischietto". In pratica, un arbitro che ha fermato
il gioco "sporco" del presidente della società per cui lavorava,
l’allora numero uno di Ferrovie Nord Milano, Norberto Achille. La
sua vicenda ha già fatto storia ed ora è anche un libro, "Il
disobbediente", edito da Paper First, da oggi in libreria.
«Chi ha problemi,
si sfoga con me – prosegue Franzoso –. Tutti vorrebbero andare avanti,
denunciare ma poi non hanno il coraggio. Magari hanno una famiglia, dei figli
piccoli e hanno paura del futuro». Non deve aver passato momenti facili,
Andrea. Ricorda ancora la voce del padre, dura e autoritaria dall’altra parte
del telefono, che lo chiama dopo aver letto che il nome del figlio è in prima
pagina su tutti i giornali. Andrea ha disobbedito e ha deciso di aprire gli
occhi. Lui, funzionario addetto al controllo di bilancio, non poteva lasciar
passare sotto silenzio le "spese pazze" del suo
presidente…
Nessun commento:
Posta un commento