Gianfranco Pintore scrive un romanzo sempre attuale, ambientato fra Torino, Firenze e la Sardegna, a partire dalla storia e da quello che ci sta intorno.
Il passato è sempre misterioso,
manipolato, usato e abusato, nascosto.
Austinu, un giovane studente ricercatore, scopre che la
formazione dello stato in cui vive, con capitale Firenze, ha avuto un iter
complicato, a dir poco.
Alcuni quaderni scritti da un antenato, a Torino, verso il
1860, che il nonno gli lascia in eredità prima di morire, gli fanno scoprire
che cosa è successo al Regno di Sardegna.
Quelle carte, perché divengano pubbliche o perché non vedano
mai la luce, sono oggetto del desiderio di politici, servizi segreti,
separatisti, ognuno ha un suo progetto.
Il romanzo è avvincente e convincente, leggere per credere.
17 marzo 1861: il giorno del grande inganno! L´atteso
passaggio del Regno di Sardegna in Regno d´Italia non avviene nonostante il
disegno di legge fosse pronto. Centocinquant´anni dopo, tra le celebrazioni e
le contestazioni contro lo Stato unitario, gli storici negano che un siffatto
passaggio legislativo fosse mai stato predisposto. Sarà il giovane studioso
Austinu Moro a scoprire che il mancato mutamento fu dovuto all´interferenza
dello Stato Pontificio che intervenne per cambiare il corso della Storia. A
guidarlo nella ricerca è non solo il relatore della sua tesi ma soprattutto il
diario del suo trisavolo e omonimo, sbarcato a Torino, allora capitale del
Regno, come insegnante. Un romanzo di fantapolitica che ci fa riflettere sugli
avvenimenti storici che hanno determinato l´Unità d´Italia.
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