Quando ammazzano i genitori rubano i loro figli (Argentina), quando non riescono ad ammazzare i genitori (gli schiavi sono necessari) rubano i loro figli, e se non riescono a ridurli a loro immagine e somiglianza, a fargli un perfetto lavaggio del cervello, se ne liberano, a volte ammazzandoli, le altre volte abbandonandoli, relitti senza identità culturale - Amen
Canada: shock in comunità nativi, trovati resti 215 bimbi
La comunità dei nativi della British Columbia meridionale (Canada) è sotto shock. Una tragica verità che i membri della minoranza etnica 'Tk'emlúps te Secwépemc' sospettavano da decenni è venuta alla luce in tutta la sua macabra crudeltà nei giorni scorsi: i resti di 215 bambini sono stati trovati vicino a quella che un tempo era la Kamloops Indian Residential School, uno degli istituti del sistema delle cosiddette 'Indian residential schools', una rete di scuole fondate dal governo e amministrate dalle Chiese cattoliche che rimuovevano i figli degli indigeni dalla loro cultura per assimilarli nella cultura dominante.
Ma non solo: i bambini erano spesso oggetto di abusi sessuali e fisici, e molti di loro - come testimonia questo ritrovamento, di cui dà notizia oggi la Cnn - pagarono con la vita la loro unica 'colpa' di essere diversi. La Kamloops Indian Residential School, una delle più grandi del Paese, iniziò l'attività alla fine del 19mo secolo sotto la gestione della Chiesa cattolica prima di passare sotto il controllo del governo nella seconda metà degli anni Sessanta e di chiudere i battenti nel 1978.
Nel Canada trovati i resti di 215 bambini indigeni in una fossa comune vicino all'ex scuola cattolica
(globalist.it)
L'istituto faceva parte di una rete fondata dal governo e amministrate dalle Chiese cattoliche, che dovevano "separare" i figli degli indigeni dalla loro cultura per "assimilarli" nella cultura dominante.
Una vicenda terribile: la comunità dei nativi della British Columbia (Canada) è sotto shock: i resti di 215 bambini sono stati trovati in una fossa comune vicino a quella che un tempo era la Kamloops Indian Residential School.
L'istituto, chiuso nel 1978, faceva parte di una rete di scuole, fondate dal governo e amministrate dalle Chiese cattoliche, che avevano come scopo quello di "separare" i figli degli indigeni dalla loro cultura per "assimilarli" nella cultura dominante.
I bambini erano spesso oggetto di abusi sessuali e fisici, e molti di loro - come testimonia questo ritrovamento, di cui dà notizia la Cnn - pagarono con la vita la loro unica "colpa" di appartenere a un'altra cultura.
La Kamloops Indian Residential School, una delle più grandi del Paese, iniziò l'attività alla fine del 19esimo secolo sotto la gestione della Chiesa cattolica prima di passare sotto il controllo del governo nella seconda metà degli anni Sessanta e di chiudere i battenti nel 1978.
Una "perdita impensabile di cui si è parlato ma che non era mai stata documentata" è stata confermata, ha detto il presidente della comunità Tk'emlúps te Secwe'pemc, Rosanne Casimir: "Il weekend scorso, con l'aiuto di un georadar, la cruda verità dei risultati preliminari è venuta alla luce. La conferma dei resti di 215 bambini che erano studenti della Kamloops Indian Residential School. Alcuni avevano appena tre anni".
"Il mio cuore è sprofondato - ha commentato un ex studente di quella scuola, Harvey McLeod, nel corso di un'intervista alla Cnn -. E' stato così doloroso sentire alla fine ciò che pensavamo stesse accadendo lì". Questa storia, ha aggiunto, "è così irreale, ma ieri è diventata reale per molti di noi in questa comunità".
Casimir ha sottolineato che i resti ritrovati appartengono a bambini le cui morti "non sono mai state documentate". Una circostanza, questa, confermata da McLeod, che per decenni si è chiesto che fine avessero fatto alcuni suoi amici e compagni di classe. Le indagini proseguiranno in collaborazione con l'ufficio del coroner della British Columbia e il governo ha garantito che i resti verranno salvaguardati e identificati.
Secondo un rapporto del 2015, pubblicato dalla Commissione per la Verità e la Riconciliazione, molti dei bambini che frequentavano queste scuole non ricevevano nemmeno cure mediche adeguate, ed alcuni morivano di tubercolosi. La Commissione stima che in un periodo di vari decenni oltre 4.000 bimbi hanno perso la vita in queste scuole.
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha detto che è un "doloroso pro memoria" di "un capitolo vergognoso della storia del nostro Paese".
su Arte tv è disponibile per qualche giorno il documentario “Uccidi il Nativo che è in ogni bambino”, di Gwenlaouen Le Gouil
https://www.arte.tv/it/videos/093799-000-A/uccidi-il-nativo-che-e-in-ogni-bambino/
Prigionieri della propria Patria. Intere generazioni vittime di un vero e proprio genocidio culturale, tale è stato il trattamento riservato per decenni alle comunità autoctone da parte del Canada. Dall’introduzione dell’Indian Act nel 1876, che identifica i membri delle First Nations come cittadini di serie B, i figli dei Nativi hanno subìto le politiche di acculturazione del governo e della Chiesa per la loro “civilizzazione” e trasformazione in Cristiani-modello - in altre parole, una manipolazione di massa finalizzata al controllo di territori e risorse. Nonostante il mea culpa pubblico del Primo Ministro Trudeau, lo Stato ostacola tutt'ora la ricerca della verità, come nel quadro del processo sugli abusi della Scuola Sant’Anna: proprio da qui ha inizio un'inchiesta senza reticenze alle radici di un trauma storico.
Un documentario (in italiano) “Genocidio nativi del Canada e le torture delle scuole cattoliche”:
Oggi, circa due milioni di bambini indigeni di varie parti del mondo studiano nelle “Factory School”, ovvero in scuole residenziali finalizzate all’assimilazione, dove gli strappano l’identità indigena e li indottrinano per conformarli alla società dominante.
Ci siamo dati l’obiettivo di mettere fine a queste fabbriche dell’assimilazione. I popoli indigeni e tribali devono mantenere il controllo della loro educazione, che vogliono sia radicata nella loro terra, nella loro lingua e nella loro cultura, rendendoli orgogliosi di loro stessi e dei loro popoli...
continua su survival.it
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