Il 7 maggio 1972 a Pisa moriva Franco Serantini, giovane militante
anarchico, vittima della violenza degli apparati dello stato.
La sua storia, raccontata in un libro di Corrado Stajano che tutte e tutti
leggemmo, ancora ci convoca alla lotta nonviolenta per salvare tutte le vite,
per la liberazione comune dell'umanita' intera da ogni violenza, da ogni
oppressione, da ogni ingiustizia, da ogni sfruttamento, da ogni barbarie.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
*
Anche nel ricordo di Franco Serantini ripetiamo ancora una volta che occorre
un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per
contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per
richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario,
piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al
sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo:
poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione
maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e
uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita'
intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo'
sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo
la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e
solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far
cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie
schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti
gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il
diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo
legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente
riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti
sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge
sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli
effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una
democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali
che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto
nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni
al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani
di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo
particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e
all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze
dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza
della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre.
Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri
assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il
primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la
giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera.
Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre
cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse
pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la
vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola
casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non
potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli
altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo
ecosistema e l'intera biosfera.
Occorre opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della
nonviolenza.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti
umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 7 maggio 2021
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa
della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel.
0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della
biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70
del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il
bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta
che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di
solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime
razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi
dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano
"La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere
gratuitamente abbonandosi attraverso il sito www.peacelink.it
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Per Serantini - Franco Fortini
[Da Franco Fortini, L'ospite ingrato. Primo e secondo, Marietti, Casale
Monferrato (Al) 1985, p. 153. E' un testo del 1972. Ora anche in Versi scelti.
1939-1989, Einaudi, Torino 1990 (con due minime varianti); Non solo oggi,
Editori Riuniti, Roma 1991; Saggi ed epigrammi, Mondadori, Milano 2003.
Il cinque di maggio del Settantadue nella citta'
di Pisa in Italia in mezzo alla citta'
alcuni miei concittadini armati
agenti della polizia repubblicana scatenati
coi fucili rompendogli le ossa del cranio hanno ammazzato
e a calci un giovane manifestante chiamato
Franco Serantini. A quelli che lo hanno ucciso
il governo ha benedette le mani con un sorriso.
Alla radio hanno parlato dei nostri doveri.
La gente ha altri pensieri.
Negli anni della mia vita le vittime innocenti
hanno coperto di corpi i continenti
e ogni giorno il potere squarcia e distrugge chi non
accetta chi non acconsente chi non si consuma con
rabbia o devozione. Lo so perché io
guardo dalle due parti come un ridicolo iddio.
Non voglio impietosire, non lo mostro denudato
con la fronte nera che i grandi gli hanno spezzato.
E potrei farvi piangere saprei farvi gridare
ma non serve al difficile lavoro che abbiamo da fare.
Per questo queste parole non sono poesia
se non per una rima debole che va via
di riga in riga sibilo e memoria
o augurio o rimorso di qualcosa che fu gloria
o pietà per nostra storia feroce
canto che serbò un nome voce che amò una croce.
Non c'e' ragione che valga il male né vittoria una vita.
La mia lo sa che fra poco sarà finita.
Ma se tutto e' un segno solo e diventano i destini
uno solo e noi portiamo Serantini
finche' possiamo.
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