PeaceLink ha dedicato uno spazio ad Aldo Moro. Esplorate
questo spazio di informazione e scoprirete che ciò che vi hanno detto per tanti
anni non è tutta la verità e in certi casi non è la verità.
Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse, e Peppino Impastato, ucciso dalla
mafia.
Li ricordiamo entrambi oggi, nove maggio.
Diversi.
Lontanissimi.
Ma accomunati da qualcosa che oggi può essere sintetizzato così: avevano valicato un limite. Erano andati oltre. Ognuno
dal proprio versante.
Due storie con un grande problema: quello della verità.
Di Peppino Impastato sono noti i tentativi di depistaggio e di infangare la
sua immagine.
Di Aldo Moro la verità - ancora una volta la verità! - è stata tenuta per
anni in un limbo. Una scomoda verità. E ancora oggi
c'è una parte della verità che non emerge e che riguarda i segreti di Stato.
Segreti e depistaggi per tanti anni sono stati un ostacolo all'accertamento dei
fatti.
Moro stava rivelando segreti di Stato alle Brigate
Rosse, a partire da Gladio. E a quel punto era preferibile che non ne uscisse vivo. Negli Stati Uniti Moro aveva ricevuto minacce per via della sua
apertura ai comuniti. Egli sapeva che la sua linea gli poteva
costare la vita. Sorprendente fu la manipolazione delle Brigate Rosse. Il Memoriale Moro rimase nascosto per anni in un'intercapedine,
chissà perché, di una base delle Brigate Rosse a Milano, in via Montenevoso, e
l'originale dei suoi scritti non si trova più. Perché? Candidamente i
brigatisti dicono di aver bruciato le carte di quel "processo" di cui
loro dicevano di voler pubblicizzare ogni atto: un vero controsenso. Quella
versione non regge, dato che Moro non fu reticente negli
interrogatori e aveva fatto emergere - nelle tantissime pagine
scritte - cose che avrebbero fatto tremare il potere politico, con i suoi
segreti. Appena vennero trovate le carte di Moro in via Montenevoso, 12 anni
dopo il sequestro e l'uccisione, Andreotti fu costretto a rivelare l'esistenza
di Gladio che Moro aveva rivelato ai suoi carcerieri. Perché le Brigate Rosse
non rivelarono quel segreto di Stato tombandolo nell'intercapedine di un muro?
Vi fu una inconfessabile trattativa fra pezzi dello
Stato e le Brigate Rosse perché la verità non emergesse.
I brigatisti che oggi si esibiscono in rituali di
perdono non hanno fornito alcuna indicazione per chiarire i lati oscuri di
quella vicenda, tanto che è stata necessaria un'altra commissione
parlamentare su Moro.
Aldo Moro è ancora oggi un uomo scomodo, che è scomodo ricordare.
Per questo PeaceLink gli ha dedicato uno spazio.
Cliccate qui: www.peacelink.it/moro
Esplorate questo spazio di informazione e scoprirete che ciò che vi
avevano detto per tanti anni non è tutta la verità e in certi
casi non è la verità.
Vogliamo essere utili alla verità, e la verità è la grande assente, dopo
tanti anni, in questa storia di sangue e di segreti.
E senza verità non c'è perdono.
Nessun commento:
Posta un commento