mercoledì 27 ottobre 2021

Una storia nera - Antonella Lattanzi

un amore malato, molto malato, e una famiglia malata, molto malata sono la cornice di un dramma dalle tinte thriller, dove tutto è quello che sembra, ma non troppo, e la verità di quello che succede è aldilà dell'immaginabile.

un romanzo che parte lento, poi i fili s'intrecciano e la storia prende forma.

buona lettura.


 

 

 

 

…L’intreccio sembra quasi fin troppo semplice: Vito, separato da Carla, viene invitato dall’ex moglie al compleanno della figlioletta di 3 anni. Quella sera tutta la famiglia Semeraro è riunita davanti a una cena deliziosa e sembra aver dimenticato screzi, parole e gesti violenti. Vito, infatti, (troppo) spesso picchiava la moglie e questo, assieme alla gelosia morbosa di lui nei confronti di lei, è stato uno dei motivi della loro separazione. Quella sera stessa, però, dopo la cena Vito scompare e quando il suo corpo, oramai in avanzato stato di decomposizione, viene ritrovato in una discarica a pochi km di distanza, ad essere indagate per omicidio sono l’ex moglie e l’amante.

State tranquilli, anche se il “colpevole” viene rivelato quasi subito, avrete comunque tutto il tempo per fare le vostre riflessioni. Arriverete probabilmente, come è successo a me, a prendere le sue difese, spinti da motivazioni più che valide. Forse, però, nemmeno le ultime righe vi aiuteranno a trarre le dovute conclusioni e ad abbandonare per sempre i personaggi a se stessi. Proprio come spiega Lattanzi in quest’intervista pubblicata su pianetadonna.it:

Non volevo scrivere personaggi che fossero definitivamente cattivi o definitivamente buoni. Volevo scrivere personaggi in cui ognuno di noi potesse riconoscersi almeno un po’, in un cui ognuno di noi potesse riconoscere qualcosa di sé, personaggi veri. Così Carla, il cui vero talento è la capacità di affascinare le persone, è allo stesso tempo una madre coraggiosa, una piccola bambina bisognosa di cure, e ha tanti altri aspetti oscuri che la rendono anche una donna molto determinata. Volevo che il lettore si chiedesse sempre dove sta la verità e dove la finzione.

Il bello di questo libro è che non è una caccia all’assassino. La scrittura incalzante e i dettagli che emergono poco a poco non servono a trovare chi ha ucciso Vito, ma a spiegare “una storia nera”, quella di una famiglia dove tutti sono vittime e colpevoli. Nicola, Rosa e anche la piccola Mara (i 3 figli di Vito e Carla) sono veri e propri protagonisti della narrazione. Ognuno con le sue colpe, le sue debolezze e i suoi gesti imprevedibili…

da qui


 

La sfida che Antonella Lattanzi ci propone ha inizio fin dalle prime pagine di Una storia nera. Quando iniziamo a conoscere Vito e Carla siamo quasi certi che sarà lei quella cui capiterà qualcosa di brutto. Abbiamo già la nostra verità tra le mani, la nostra semplice operazione il cui risultato è già scritto: marito violento uccide la moglie. Ma la Lattanzi confonde le carte e la nostra presunta verità esplode in mille frammenti. Ed è solo l’inizio.

Niente di quello che pensavamo di sapere ritrova un riscontro. Ogni personaggio risulta essere più complesso di quanto pensassimo. Ci sono contraddizioni, segreti, vite parallele o clandestine… ci sono bugie. Bugie dette per proteggere chi si ama, difendendolo dal male. Bugie dette per proteggersi, evitando di guardare in faccia il male che si è provocato.

Tra le pagine di Una storia nera, la Lattanzi ci ricorda che la vita, così come la verità, non è qualcosa di semplice. Ed è inutile provare a illudersi del contrario!

da qui

 

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