Silenzio su Mancini e Vialli per non rovinare l’ambiente.
L’ambiente del calcio naturalmente. Da gemelli del gol a gemelli
dell’offshore non deve accorgersene nessuno perché rappresentano l’Italia nel
pallone, quella nella massiccia evasione fiscale. Silenzio di Stato dunque
perché Mancini deve restare il volto della formazione campione d’Europa. Bello,
bravo e vincente, benvoluto dalla critica, praticamente un santino azzurro. Il
Draghi del calcio.
Scoperchiato il vaso di Pandora Solvay: Bernard De Laguiche prende i soldi
e scappa.
Ci sono anche Spinetta Marengo e le ricchezze dell’amministratore delegato
di Solvay Bernard De Laguiche, e famiglia, nell’inchiesta giornalistica
internazionale “Pandora Papers”, che ha scoperchiato le ricchezze nei paradisi
fiscali dell’offshore (Singapore Isole Vergin, Panama ecc.). International
Consortium of Investigative Journalists (Icij ) ha ricostruito l’imponente
esodo miliardario di De Laguiche e famiglia proprio negli anni in cui ad
Alessandria la magistratura indagava e processava e condannava
l’inquinamento del polo chimico di Spinetta Marengo, infine sentenziato
dalla Cassazione per “disastro ambientale e omessa bonifica”. E’ infatti
particolarmente dal 2009, quando dopo i miei esposti la Procura ha avviato il
processo, che De Laguiche e famiglia Solvay hanno cominciato a
nascondere beni e miliardi fuori dall’Europa e in diverse entità
offshore. Miliardi che centinaia di Parti civili chiedevano fossero destinati
alle Vittime e ai famigliari dei cittadini e dei lavoratori, nonché alla
bonifica del territorio.
La famiglia De Laguiche nega un qualche legame tra la creazione delle
società offshore e la vicenda giudiziaria, ma in quello stesso periodo i
consulenti finanziari che lavorano per la famiglia avrebbero costituito un
fondo fiduciario in Nuova Zelanda che alla fine avrebbe ricevuto azioni Solvay
per un valore di 11,3 milioni di dollari insieme a 412.000 dollari di dividendi
Solvay. I documenti trapelati mostrano che anche altri due insider di Solvay possedevano
società fittizie registrate in giurisdizioni segrete e che nel 2011 de Laguiche
trasferì almeno 57 milioni di dollari in azioni Solvay e altri beni a due nuovi
trust registrati a Singapore. E’ così che si evita di pagare le tasse sui
dividendi e i risarcimenti ai processi.
Malgrado la condanna della Cassazione, Solvay non ha provveduto alla
bonifica integrale del sito ma addirittura, ampliando la produzione dei
famigerati tossico cancerogeni PFAS, ha peggiorato la calamità sanitaria
e ambientale acqua-aria-suolo dell’alessandrino. Tant’è che si sta aprendo ad
Alessandria un nuovo processo per disastro ambientale e omessa bonifica che non
potrebbe non coinvolgere i miliardari della Solvay.
E a nulla servirebbero le dimissioni, per ” motivi personali
pochi giorni fa, di De Laguiche dal consiglio di amministrazione di
Solvay nel quale era stato oltre che amministratore delegato anche, non a caso,
direttore finanziario. Giocherellando con il registro delle assemblee generali
diverse centinaia di migliaia di azioni della società quotata Solvay sono state
nascoste in società offshore, azioni detenute dai diversi discendenti dei
fondatori della società, in particolare Bernard De Laguiche, pronipote del
fondatore Alfred Solvay. De Laguiche era a capo della società Solvac, che
riunisce più di 2.300 eredi della dinastia Solvay e che oggi detiene più del
30% delle azioni della multinazionale belga. Di queste operazioni
finanziarie poteva essere stata tenuta all’oscuro l’attuale
amministratore delegato Ilham Kadri, una delle donne più potenti del mondo
degli affari secondo al rivista Fortune, Premio d’oro Women in Business per la
donna dell’anno nel 2017? Icij non ha risposto a questa domanda.
Proprio nella veste di direttore finanziario, De Laguiche aveva sovrainteso
all’acquisto dello stabilimento Montedison di Spinetta Marengo: mela marcia a
prezzo stracciato. Infatti la sua responsabilità fu chiamata in causa nel
dicembre 2002 con una lettera aperta a tutti i giornali, che Lino Balza
ripropose nella sua lunga testimonianza in Tribunale nel 2014. Di più si può
leggere sul libro “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara
Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, e riflettere
sull’immaginativa di Bernard che -prendi i soldi e scappa- se la spassa ai
tropici. Vale la pena amaramente sorridere sull’immagine che
riproponiamo a tanti anni di distanza?
Clicca il Processo
popolare alla Solvay: è in pieno svolgimento ad Alessandria e potrà
concludersi con una sentenza pronunciata tramite referendum on line.
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