Nasce un governo presieduto da un ex banchiere mai votato né indicato da nessuno. E vabbè, sarà un caso. Tutti i partiti, sotto il ricatto quirinalesco “o appoggiate questo governo o vi sciolgo e andiamo a votare”, gli votano la fiducia, tranne uno. E vabbè sarà un caso. Il governo ha pure tutti i media dalla sua parte, come nessun altro dopo il Duce. E vabbè, sarà un caso. Agli eletti dal popolo vanno ministeri marginali, mentre i miliardi del Pnrr li gestiscono quattro fedelissimi del premier mai eletti, più un generale in alta uniforme per i vaccini. E vabbè, sarà un caso. I Consigli dei ministri sono pure formalità: i ministri timbrano norme scritte altrove e presentate mezz’ora prima, illeggibili per chiunque non abbia frequentato corsi di lettura veloce. E vabbè, sarà un caso. Malgrado la maggioranza bulgara, il governo passa da un decreto all’altro e il Parlamento s’inchina, anche perché chi osa presentare emendamenti se li vede mozzare dalla fiducia. E vabbè, sarà un caso. Ogni desiderio di Confindustria è legge: Pnrr più gradito ai padroni, sblocco dei licenziamenti, via il salario minimo e il cashback, controriforma della giustizia con improcedibilità per chi se la può permettere, via le sanzioni alle aziende che delocalizzano, transizione anti-ecologica, Ponte sullo Stretto: l’unico Green consentito è il Pass (unico al mondo) per lavorare. E vabbè, sarà un caso.
Al raduno di Confindustria il premier è accolto
con standing ovation e il presidente Bonomi saluta in Lui l’“uomo della
necessità come De Gasperi”, auspicando che “rimanga a lungo”. E vabbè, sarà un
caso. La stampa confindustriale (praticamente tutta) ripete che Egli “deve
restare fino al 2023 e anche dopo”, a prescindere da chi vincerà le elezioni. E
vabbè, sarà un caso. Siccome scade il capo dello Stato, il mantra è che Lui è
l’unico candidato possibile; ma non esistendo altro premier all’infuori di Lui
e non essendo (ancora) le due cariche cumulabili, Mattarella deve tenergli in
caldo la poltrona per un paio d’anni. E vabbè, sarà un caso. Il presidente dei
vescovi, cardinal Bassetti, come già Pio XI con Mussolini, sostiene che “la
Provvidenza lo ha collocato nel posto in cui si trova”. E vabbè, sarà un caso.
Appena un leader osa fargli ombra, come Conte, Salvini o Meloni, viene subito
massaggiato da giornali&tv. E vabbè, sarà un caso. Quando Lui attacca i
diritti al lavoro e allo sciopero col Green pass, la polizia scorta
amorevolmente una banda di fascisti ansiosi di assaltare la Cgil, così è più
facile dare del fascio a chiunque contesti il governo ed erigere monumenti
equestri al Premier Partigiano. E vabbè, sarà un caso. Ma, tra un caso e
l’altro, siamo proprio sicuri che i fascisti siano solo quelli di Forza Nuova?
(pubblicato su Il Fatto Quotidiano di sabato 16 ottobre 2021)
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