"Cosa fare? quello che fate voi, quello che faccio io. Nel contesto
politico dei nostri paesi, teniamo accesa la fiamma per i giorni in cui il
fuoco potrebbe diventare un incendio. Ci vorranno cambiamenti politici perché
la gente si riappropri dei media. E non dimentico il ruolo della strada".
Come AntiDiplomatico abbiamo avuto il privilegio di
intervistare Maxime Vivas*, noto giornalista, scrittore e
attivista comunista francese. Vivas è stato uno dei pochi, se non l'unico
giornalista occidentale ad aver realizzato un reportage in Tibet e Xinjiang -
diventati poi libri che hanno smascherato la propaganda occidentale contro
Pechino come 'Dietro il sorriso. Il lato nascosto del Dalai Lama', edito da
Anteo(Cavriago) e 'Ouïghours, pour en finir avec les Fake news' - e si intende
come nessuno forse in Europa delle fake news create ad arte contro quei paesi
che hanno il solo torto di offrire al mondo un modello di sviluppo migliore
delle barbarie neo-liberiste di Usa e Ue. "Nel mio libro racconto come
la matrice delle accuse contro il Tibet e quella contro lo Xinjiang siano la
stessa cosa. In entrambi i casi ci sono quattro temi identici: genocidio,
religione oppressa, cultura estirpata, sterilizzazione delle donne. Quattro
fake news."
Ci siamo poi confrontati con Vivas anche sulle vicende di Capitol Hill che
come AntiDiplomatico abbiamo definito "golpetto" in quel paese che in
modo tragicomico Repubblica definisce oggi "trincea della democrazia".
L'intellettuale francese non ha dubbi sulla madre delle fake news "Usa, la
più grande democrazia del mondo". "Tutte le competizioni si
svolgono solo tra due candidati sostenuti da miliardari e spesso sono loro
stessi dei miliardari. Uno è di destra (il "Democratico") e l'altro
di estrema destra "(il Repubblicano")".
Sulla superiorità dei paesi socialisti nell'affrontare il Covid - "La
pandemia ha dimostrato che l'Unione europea non ha la competenza per aiutare le
persone. Sull'efficacia di paesi come Cina, Vietnam, Cuba, Venezuela, la
propaganda dei nostri media ha una spiegazione: "Dittature!" - e sullo
scontro tra Cina e Stati Uniti - "Non vedo alternative
al fatto che gli USA dovranno cedere a poco a poco. Dovrrebbero distruggere
militarmente la Cina, ma l'avventura potrebbe essere un suicidio" - le
risposte di Vivas sono illuminanti.
Infine, in un'epoca sempre più buia con le piattaforma social che stringono
ulteriormente le maglie già ristrette della libera informazione e del diritto
di pensiero nel mondo occidentale, il rischio che le bufale di regime possano
diffondersi sempre più incontrollate aumentano. "Sul Venezuela, ho
scritto un romanzo storico per smantellare le fake news. Sul Tibet, ho scritto
un saggio. Parlo di questi due paesi nel mio recente libro sugli uiguri. Cito
(e provo) bugie strabilianti che diventano verità attraverso la ripetizione.
Non potete sapere quanto mentono". In Italia lo sappiamo
benissimo.
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L'INTERVISTA
L'assalto a Capitol Hill è un evento che può segnare il futuro degli Stati
Uniti?
L'assalto a Capitol Hill dimostra una cosa: il sistema elettorale
statunitense è pessimo, gli Stati Uniti non sono la "più grande democrazia
del mondo". In effetti, il conteggio dei voti è complicato, richiede diversi
giorni, offre possibilità di frode. In Francia, i risultati delle elezioni sono
noti poche ore dopo la chiusura delle urne e vengono ufficializzati il giorno
successivo. Inoltre, negli Stati Uniti, un candidato può essere proclamato
vincitore con meno voti del suo concorrente a causa del diverso peso degli
stati e del voto dei senatori. Ad ogni modo, e anche se il sistema fosse
perfetto, le anomalie vengono da più lontano. Tutte le competizioni si svolgono
solo tra due candidati sostenuti da miliardari e spesso sono loro stessi dei
miliardari. Uno è di destra (il "Democratico") e l'altro di estrema
destra "(il Repubblicano"). Chiunque vinca, è un difensore del
capitalismo, uno zelante manager di circa 800 basi militari statunitensi in
tutto il mondo e un avversario isterico di qualsiasi cosa che assomigli da
vicino o lontanamente al comunismo (Cuba, Venezuela, Cina, Russia ...).
Donald Trump ha schematizzato il suo programma dicendo "Prima
l'America". Joe Biden, ancor prima di entrare nello Studio Ovale della
Casa Bianca, ha detto che gli Stati Uniti "sono pronti a governare il
mondo". In ogni caso, gli Stati Uniti ora troveranno più difficile
contestare i risultati delle elezioni in altri paesi. Su Internet ci sono molti
commenti ironici e beffardi: “A causa delle difficoltà ad andare in giro con il
Covid-19, gli USA stanno facendo il golpe a casa, adesso”. I venezuelani, in
ricordo del tempo in cui gli USA proclamarono il golpe Juan Guaido “presidente
ad interim del Venezuela” attribuiscono il titolo di presidente provvisorio
degli USA al manifestante tatuato visto in Campidoglio, vestito di pelli di
animali e con indosso un elmo con le corna.
La Cina ha sconfitto con l'organizzazione e la programmazione la pandemia
da Covid. Anche paesi di ispirazione socialista come Vietnam, Cuba, Venezuela
con i loro sistemi sanitari pubblici hanno affrontato bene questa emergenza.
L'Occidente soffre da anni di tagli alla salute pubblica con le conseguenze che
abbiamo visto. La pandemia ha dimostrato che il socialismo può ancora essere
una possibilità?
La pandemia ha dimostrato davvero molte cose. Primo, che l'Unione europea
non ha la competenza per aiutare le persone. Quando la Grecia ha incontrato
difficoltà di bilancio, ricordo come l'Unione Europea l'ha schiacciata invece
di aiutarla. Quando l'Italia è stata sopraffatta dal Covid, l'Unione Europea
non è stata di alcuna utilità. Vi sono state fornite attrezzature cinesi e
medici cubani sono venuti per aiutare le vostre équipe mediche. Vedi,
attualmente non esiste ancora una politica europea coordinata per combattere il
virus. Ogni paese fa quello che vuole. D'altra parte, dove l'Unione Europea è
stata efficace, è nel moltiplicarsi delle direttive ai paesi membri per ridurre
il numero di posti letto ospedalieri. Negli ultimi decenni, ci sono state più
di 60 richieste ripetute da parte dell'Unione Europea ai paesi membri di
tagliare i posti letto. Da noi, i presidenti Sarkozy, Hollande e Macron
obbedivano. Vediamo il risultato drammatico. Sull'efficacia di paesi come Cina,
Vietnam, Cuba, Venezuela, la propaganda dei nostri media ha una spiegazione:
"Dittature!".
Cos'altro possono dire per giustificare il nostro fallimento? La verità è
che in questi paesi è stata subito fatta una scelta tra economia e popolo. La
Cina ha limitato un'intera regione, riducendo a zero tutta l'attività
economica. La Francia, priva di mascherine e letti per la rianimazione, ha
permesso la circolazione delle metropolitane affollate di lavoratori. A Cuba,
un paese che conosco e dove ho amici, il governo ha puntato tutto sul
preservare la vita delle persone. Cuba ha rinunciato alla sua principale
risorsa, il turismo. I cubani hanno realizzato subito mascherine, spesso
artigianali e sempre gratuite. Il sistema sanitario, noto già per essere esemplare,
è stato magnifico. I medici cubani (che sono numerosissimi) hanno bussato ad
ogni porta di ogni casa, di ogni immobile, per spiegare come proteggersi, per
misurare la temperatura frontale degli abitanti, per rilevare i sintomi. La
popolazione ha giocato la partita, non per paura delle autorità, ma per fiducia
nei propri leader e nei propri medici. In questo paese sotto un blocco
disumano, i ricercatori hanno sviluppato un vaccino mentre quello francese è
ancora in attesa. Quindi, per rispondere alla tua domanda in tre parole: la
gestione socialista della pandemia ha dimostrato il suo valore. Il management
capitalista il proprio: prima il PIL, poi le banche e l'economia.
Oltre alla Cina, il nemico dell'Occidente, soprattutto degli Stati Uniti, è
la Russia. Le relazioni tra Mosca e Pechino si stanno rafforzando: siamo ora in
presenza di un mondo multipolare?
Gli Stati Uniti sono in declino, ma le belve ferite sono pericolose.
Guardate come con la loro legge Helms-Burton affermano di decidere chi può
commerciare con chi. Coloro che disobbediscono sono puniti con sanzioni. Le
società e le banche francesi sono state sanzionate. Guardate come gli Stati
Uniti vogliono che venga consegnato loro un giornalista (il più grande
giornalista vivente, il più valoroso). Julian Assange è australiano. Non ha mai
messo piede negli Stati Uniti. Non ha commesso alcun crimine negli Stati Uniti
(o altrove). Ma gli Stati Uniti vogliono la sua estradizione per scontare 175
anni di prigione! Inoltre, l'esercito degli Stati Uniti è l'esercito più
potente che il mondo abbia mai conosciuto. Assorbe tanto denaro quanto gli
eserciti di metà degli altri paesi del mondo. È ovunque. È vicino alla Cina e
alla Russia. La Cina e la Russia hanno quindi interesse ad andare d'accordo. La
Cina, pacificamente, sta sviluppando il suo progetto faraonico "Nuova Via
della Seta" che traccerà le rotte commerciali tra Cina, Asia, Africa,
Europa. Nel 2020, 138 paesi e 31 organizzazioni internazionali (più di due
terzi dei paesi nel mondo) hanno firmato accordi bilaterali con la Cina come
parte di questo progetto, inclusi diciannove paesi latinoamericani tra che
possiamo citare: Bolivia, Cile, Cuba, Ecuador, Guyana, Giamaica, Panama, Perù,
Repubblica Dominicana, Salvador, Suriname, Uruguay, Venezuela, Costa Rica,
Trinidad e Tobago. Appena una settimana dopo le elezioni presidenziali del
novembre 2020 negli Stati Uniti e la vittoria di Joe Biden, la Cina ha firmato
con quattordici paesi dell'Asia e del Pacifico il più importante accordo
commerciale al mondo: il "Regional Comprehensive Economic
Partnership" (RCEP). Questo accordo, che rappresenta il 30% del PIL
mondiale, riguarda più di due miliardi di abitanti e mira a creare una
gigantesca zona di libero scambio tra la Cina e i dieci Stati dell'ASEAN
(Association of South Asian Nations -Est): Birmania, Brunei, Cambogia,
Indonesia, Laos, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia, Vietnam, oltre ad
Australia, Corea del Sud, Giappone e Nuova Zelanda. Gli Stati Uniti si sentono
soli.
Gli Stati Uniti contro la Cina sarà il conflitto dei prossimi anni. In che
modo Biden condurrà questo conflitto? Continuerà a sfruttare questioni come
quelle degli uiguri, Hong Kong?
Non vedo alternative al fatto che gli USA dovranno cedere a poco a poco. Dovrebbero
distruggere militarmente la Cina, ma l'avventura potrebbe essere un suicidio.
Economicamente, gli accordi presi dalla Cina con la maggior parte dei paesi del
mondo riducono il margine di manovra degli USA. La loro supremazia tecnologica
è minata. Il 40% dei brevetti depositati nel mondo sono brevetti cinesi. Rimane
un'arma formidabile che gli Stati Uniti brandiscono come nessuno: la propaganda
per conquistare la simpatia della gente e per far odiare i suoi concorrenti con
campagne di stampa globali. Lì sono i più forti (ma non invincibili) ed i
nostri media li stanno aiutando. In Tibet, hanno perso. Anche su Hong Kong, a
quanto pare. Rimane lo Xinjiang, una regione grande tre volte la Francia, un
sesto del territorio cinese dove vivono 12,7 milioni di uiguri, spesso
musulmani. Questo è il punto di partenza della “Nuova Via della Seta”. Studio
questa vicenda dal 2016, sono stato nello Xinjiang due volte e dico alcune cose
nel mio libro " Ouïghours, pour en finir avec les Fake news". Spero
venga tradotto in italiano.
10 anni dalle Primavere arabe. Il bilancio è disastroso. La Libia divisa in
bande e distrutta. La Siria resiste, è un esempio, nonostante 10 anni di guerra
e terribili sanzioni. Quanto è stata decisiva la manipolazione dei media nella
guerra siriana e, soprattutto, è stato un altro fallimento dell'Occidente dal
momento che il presidente Assad è ancora lì nonostante le previsioni della sua
caduta?
Ovunque gli Stati Uniti ed i loro alleati (Francia inclusa) siano andati
per "portare la democrazia", i leader che non erano democratici sono
stati sostituiti da burattini che governano paesi che sono stati distrutti,
saccheggiati e dove fanatici islamici regnano con il terrore. In questi paesi è
arrivata la miseria, le donne hanno perso i loro diritti umani. Cerca foto
degli anni '60 scattate per le strade delle città (inclusa Kabul) di questi
paesi. Vedrai donne lì con minigonne, in pantaloncini. È inimmaginabile oggi.
Sì, la Siria sta resistendo, è l'ultimo Stato laico. Non lodo il suo sistema politico,
figuriamoci chi vuole sostituirlo con i burattini degli USA. Sai che ci sono
migliaia di soldati uiguri che combattono con l'ISIS-Daesh in Siria?
Negli ultimi anni i peronisti sono tornati in Argentina, il MAS vince in
Bolivia, il Grande Polo Patriottico ha trionfato in Venezuela. Cosa cambierà
con l'amministrazione Biden verso questi paesi guidati da partiti progressisti?
Non cambierà nulla di fondamentale, nemmeno la volontà di fabbricare colpi
di stato. Potremmo assistere a incontri e accordi faccia a faccia, ma Biden è
solo il giocattolo del complesso militare-industriale statunitense. Se dovessi
qualche consiglio per i paesi latinoamericani che vogliono prendere in mano il
loro destino e non lasciare che le loro risorse vengano saccheggiate, direi
loro di guardare bene cosa è successo a Salvador Allende (Cile), a Manuel
Zelaya ( Honduras), a Evo Morales (Bolivia) e lasciarsi ispirare da Cuba: un
popolo unito, armato. Gli Stati Uniti sanno che a Cuba perderanno uomini in
ogni edificio, ogni villaggio, ogni strada, ogni porto, ogni spiaggia, ogni
sentiero. Fidel Castro una volta disse che gli Stati Uniti possono distruggere
Cuba, ma questo è l'ultimo paese che vorranno distruggere. Perché, all'esercito
americano, piace uccidere, ma non morire. E il popolo americano vuole che tutti
i ragazzi tornino nel paese intatti.
Con il suo libro " Ouïghours, pour en finir avec les
Fake news ", ha smontato qualsiasi propaganda occidentale contro la Cina (ha visitato
il Tibet, lo Xinjiang). La propaganda mediatica si è sempre confermata
come strumento per prepararsi alla guerra, per imporre sanzioni, disordini, se
non guerre, come in Libia, Siria, gli attacchi contro Russia, Venezuela, Iran
ne sono un esempio. Assange primo eroe poi trattato come una spia o un semplice
hacker. Quale via per trovare un'informazione alternativa?
Potrei aver già risposto un po' in anticipo. Credo che sia stato il belga
Michel Collon, che gestisce il sito web Investig’action, a dire che la prima
vittima in una guerra è sempre la verità. Nel mio libro racconto come la
matrice delle accuse contro il Tibet e quella contro lo Xinjiang siano la
stessa cosa. In entrambi i casi ci sono quattro temi identici: genocidio,
religione oppressa, cultura estirpata, sterilizzazione delle donne. Quattro
fake news. Sull'Iran, la questione è neutralizzare una teocrazia, non perché
sia una teocrazia, ma perché potrebbe controbilanciare l'onnipotenza di Israele
che governa la regione. Sul Venezuela, ho scritto un romanzo storico per
smantellare le fake news. Sul Tibet, ho scritto un saggio. Parlo di questi due
paesi nel mio recente libro sugli uiguri. Cito (e provo) bugie strabilianti che
diventano verità attraverso la ripetizione. Non puoi sapere quanto mentono.
Cosa fare? quello che fate voi, quello che faccio io. Ma nel contesto politico
dei nostri paesi, teniamo acceso la fiamma per i giorni in cui il fuoco
potrebbe diventare un incendio. Ci vorranno cambiamenti politici perché la
gente si riappropri dei media. E non dimentico il ruolo della strada.
* Maxim Vivas è scrittore, giornalista, militante comunista. Ecco un elenco
dei suoi libri:
·
*Paris Brune (roman), Éditions Le Temps des Cerises, Paris, 1997, 226
p., (ISBN 2841090892 et 9782841090891) (prix Roger
Vailland 1997)
·
La bousculade (roman), Éditions de l’Aube, La Tour d'Aigues, 1998, 169
p., (ISBN 2876784513 et 9782876784512)
·
Écran total (polar humoristique), Éditions Jigal, Paris, 1999, 146
p., (ISBN 2951105878 et 9782951105874)
·
La cathédrale au fond du jardin (ou Pourquoi j'ai voulu tuer
Louis-Ferdinand Céline) (roman historique), coll. « Pique rouge »,
Atout Éditions, Vallauris, 2002, 139 p., (ISBN 2912742277 et 9782912742278) (prix du Zinc
2002)41.
·
Comme le scorpion, mon frère (polar altermondialiste), coll.
« Cerise noire », Éditions Le Temps des Cerises, Paris, 2003, 172
p., (ISBN 2841093700 et 9782841093700)
·
La tour Eiffel et le cocotier (roman humoristique), Éditions Le
Léopard Masqué, Paris, 2005, 95 p., (ISBN 2350490114 et 9782350490113)
·
(en collaboration avec Danielle Bleitrach et Viktor Dedaj), Les
États-Unis de mal empire : ces leçons de résistance qui nous viennent du
Sud (essai), Éditions Aden, Bruxelles, 2005, 285 p., (ISBN 2930402156 et 9782930402154) - (en) Estados
Unidos o el imperio del mal en peor: esas lecciones de resistencia que nos
llegan del Sur, Editorial José Martí, 2006, 245 p., (ISBN 978-959-09-0349-6 et 978-959-09-0349-6)
·
La face cachée de Reporters sans frontières : de la CIA aux faucons du
Pentagone (enquête), Éditions Aden, Bruxelles, 2007, 266 p. (prix
« Lire la politique ») - (it) La otra cara de Reporteros
Sin Fronteras : de la CIA a los halcones del Pentágono, Fundación
Editorial el Perro y la Rana, 2007, 253 p., (ISBN 9803969048 et 9789803969042)
·
Chroniques littéraires et impertinentes sur Radio Mon Païs (recueil de
causeries radiophoniques), Éditions la Brochure, 2008, 126 p., (ISBN 2917154195 et 9782917154199)
·
Victor Hugo à La Havane, ou Deux siècles d'influence française à
Cuba (guide touristico-littéraire), Éditions La Brochure, 2009, 49
p., (ISBN 2917154403 et 9782917154403)
·
Chicharra et les vautours (roman pour la jeunesse), Éditions Le
Griffon bleu, 2010, (ISBN 2916422234 et 9782916422237)
·
(avec Viktor Dedaj) 200 citations pour comprendre le monde passé,
présent et avenir, suivies du programme du Conseil national de la
Résistance, préface de Jean-Luc Mélenchon, Éditions La Brochure, 2011, 74
p., (ISBN 978-2917154663)
·
Dalaï-Lama - Pas si ZEN, Max Milo, 2011, 131 p., (ISBN 2315002907). Le livre a été
traduit en anglais (Behind the Smile : the Hidden Side of the Dalai Lama,
Translated by Lisa Molle Troyer, Long River Press, 2012, 135 p., (ISBN 978-2-315-00290-0 et 978-1-59265-140-5)), allemand,
espagnol, italien et chinois (mandarin et tibétain).
·
Le gueuloir. (Si Rabelais, Hugo, Céline et quelques autres se
rencontraient...), Les Éditions du Léopard démasqué, 2013, 176 p., (ISBN 978-2-35831-062-8)
·
L'irrésistible déchéance de Robert Ménard, candidat du Front National,
Éditions Arcane 17, 2013, 70 p., (ISBN 978-2-918721-28-4)
·
(avec Frédéric Vivas), Marine Le Pen amène le pire, Éditions Golias,
2014, 249 p., (ISBN 978-2-35472-222-7)
·
Rouges, les collines de Caracas, polar, Éditions Arcane 17, 2015, 275
p., (ISBN 978-2-918721-45-1).
·
Les déchirures, essai, Éditions Golias 2016, 75 p., (ISBN 978-2-35472-243-2).
·
La rue était noire de jaune, collectif, édition du Croquant, 2019.
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