dice
Moni Ovadia
…“Gli addetti allo spettacolo dal vivo
sono 500mila – spiega – e con le loro famiglie sono più di due milioni di
persone e anche loro devono vivere. Tutti pensano che ci sono solo gli attori
famosi ma non è così – puntualizza Ovadia – Bisogna considerare la cultura per
quello che è: un bene primario, il pane della salute sociale e della salute di
una comunità nazionale. Da cittadini dobbiamo chiedere il perché veniamo
trattati così -prosegue- Se dici ‘Sanremo sì e teatri no’ tutti quelli che
vivono di teatro sono dissennati. Sanremo è molto più pericoloso – conclude
Ovadia – ci sarà la gente che si assembrerà, ci saranno i vari cantanti e tutto
il carrozzone mediatico mentre i teatri sono luoghi disciplinati e sicuri.
Tutto questo è assurdo e le ragioni di questo sono sicuramente poco nobili”.
Ma che differenza c’è tra parlamentari seduti in aula e spettatori seduti in teatro ?
Ragazzi, presentare la nuova giunta in una sala piena con distanziamento e mascherine evidentemente si può .Ma allora???????voglio capire perché da sola non ce la faccio più e non so più cosa rispondere ai nostri abbonati e spettatori che chiedono una possibile data per la riapertura...Sono loro i più impazienti di tornare nelle sale,loro i cittadini!
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