Giovedì in Spagna la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura un disegno di legge che rende legale l’eutanasia per le persone che soffrono di malattie incurabili. Il testo è passato con un’ampia maggioranza: 198 voti favorevoli, 138 contrari e due astensioni. A votare contro sono stati la destra e l’estrema destra: il Partito Popolare, Vox e l’Union del Pueblo Navarro. Il partito d’opposizione di centrodestra Ciudadanos ha votato a favore della legge.
La legge,
promossa dal Partito Socialista (PSOE), passerà poi all’esame del Senato, dove
il governo ha la maggioranza assoluta. Una volta approvata, si prevede che
entrerà ufficialmente in vigore tre mesi dopo essere stata pubblicata
(presumibilmente ad aprile) sulla gazzetta ufficiale, scrive El Mundo. la Spagna sarà quindi uno dei sei paesi al mondo ad aver introdotto l’eutanasia.
A causa
delle misure anti covid, le associazioni per il fine vita si sono radunate
fuori dalla scalinata principale del palazzo e hanno atteso lì la votazione.
Poche ore prima, nello stesso luogo si erano dati appuntamento alcune dozzine
di oppositori della legge, brandendo immagini di teschi e bandiere della
Spagna. Secondo un sondaggio del 2019, l'87% dei cittadini
spagnoli è a favore di una legge sul fine vita.
Erano 25
anni che in Spagna si dibatteva di una normativa sull'eutanasia. Il primo caso
mediatico risale a metà degli anni '90. Ramón Sampedro, un pescatore galiziano, era
rimasto paralizzato e intrappolato al letto per tutta la vita a causa di un
incidente. Non potendo utilizzare le mani, scriveva poesie usando la bocca e
aveva intrapreso una battaglia chiedendo di poter morire. Secondo El
Pais, è stato in quel momento che è stato rotto il tabù del fine vita in
Spagna. Il caso è finito alla Corte Suprema – che ha rigettato la sua richiesta
– ed è diventato anche un
film. Sampedro è
morto nel 1998 per avvelenamento da cianuro di potassio. Dopo qualche tempo,
una sua amica fu arrestata con l’accusa di averlo aiutato a suicidarsi, ma
venne poi rilasciata per insufficienza di prove. La donna ha ammesso molti anni
dopo di aver procurato a Sampedro il veleno e una cannuccia, e di essere
rimasta con lui fino alla morte.
Come spiega eldiario.es, il testo approvato giovedì introduce nell’ordinamento giuridico “un nuovo
diritto individuale”, quello all’eutanasia, che può essere richiesto in un
contesto di sofferenza “che la persona vive come inaccettabile e che non è
possibile mitigare in altro modo”. La legge tutela l’autonomia del malato, dal
momento che “non esiste un dovere costituzionale di imporre o tutelare la vita
a tutti i costi e contro la volontà della persona”.
Sostanzialmente,
viene depenalizzato in determinate situazioni l'atto di fornire aiuto a morire,
sia in modo attivo - cioè quando un medico pone fine alla vita del paziente su
sua richiesta -, sia sotto forma di “suicidio assistito”, cioè quando il medico
fornisce alla persona che li richiede i mezzi e l’assistenza necessaria durante
il processo che porterà alla morte. Possono accedere all’eutanasia le persone
maggiorenni con nazionalità spagnola (o un documento che dimostri almeno 12
mesi di residenza in Spagna) che soffrono di una malattia “grave e incurabile”
oppure di una “condizione grave, cronica e invalidante” che causa “sofferenze
fisiche e psichiche intollerabili”. La persona, inoltre, deve essere capace di
agire e di decidere e di farlo in modo “autonomo, consapevole e informato”.
Nella legge è prevista anche la possibilità di obiezione di coscienza per i
medici.
Secondo il
disegno di legge, l’eutanasia potrà essere ottenuta in strutture pubbliche,
private convenzionate e a domicilio. La richiesta potrà essere revocata in
qualsiasi momento, e va autorizzata dopo le verifiche di almeno due medici
diversi e di un’apposita commissione.
María Luisa
Carcedo, deputata del PSOE promotrice del disegno di legge, ha celebrato
l’approvazione della norma parlando di una «legge di civiltà che ci rende
liberi». Dal canto suo, l’estrema destra ha annunciato che si appellerà alla
Corte Costituzionale, accusando i partiti a sostegno del disegno di legge di «introdurre
l'industria della morte in Spagna».
Durante il
dibattito parlamentare, Inés Arrimadas, leader del partito di centrodestra
Ciudadanos, attualmente all’opposizione, ha affermato che questa legge è un «passo avanti per la libertà» dei cittadini:
«Non si tratta di imporre credenze, ma di rispettare quelle degli altri», ha
dichiarato, ricordando che la legge non rappresenta una perdita di diritti per
nessuno e che, oltretutto, conta sul sostegno dell’80% dei cittadini. Arrimadas
ha anche chiesto agli altri partiti dell’opposizione di non ridicolizzare la
legge facendone una «caricatura». Ciudadanos ha proposto, inoltre, una legge
sulle cure palliative come diritto complementare a quello dell’eutanasia.
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