Purtroppo quello che temevo è stato drammaticamente rispettato. Niente assolutamente niente che ci possa permettere di rispettare neanche il minimo sindacale. Le emissioni zero entro il 2050 sono un miraggio! Ed i più grandi inquinatori della terra riuniti a Glasgow hanno anche l’alibi. L’India che riesce a togliere l’obbligatorietà delle emissioni zero, la Cina tra i più grandi inquinatori del pianeta che non si presenta e la Russia che ha declinato l’invito: sono loro i veri responsabili del fallimento. Non è la Cina, non è l’India e non è neanche la Russia il più grande inquinatore del mondo. La nazione che inquina più al mondo pro capite è l’America. Il suo presidente, Biden, distribuisce slogan di stampo ecologista e miliardi non si sa bene per fare cosa. Ah.. si..! per darli ai paesi in via di sviluppo perché inquinino meno! Come ha ricordato David Attenborough l’inquinamento è un problema di disuguaglianze. Oggi quelli che non hanno alcuna responsabilità sull’inquinamento sono quelli che pagano di più i suoi costi. Dovevano arrivare 100 miliardi di dollari ai paesi in via di sviluppo nel 2020 che non sono mai arrivati. Ma a cosa servono queste gigantesche conferenze che costano anni di preparazione e soldi (ed energia)se non obbligano i paesi a legiferare. Sempre in ritardo su tutto. Ma naturalmente la colpa non e’ del paese più inquinante al mondo, la colpa è della Cina e dell’India, ed i servizi velinari dei telegiornali fanno vedere città della Cina o dell’India avvolte dallo smog, ma non ci fanno vedere le ciminiere degli USA o dell’Europa. Noi occidentali siamo molto bravi a manipolare le notizie. Ma basta, veramente basta di prenderci in giro! Piantiamo venti miliardi di alberi e siamo tutti contenti perché anche Bolsonaro ha aderito! Bolsonaro che nega gli incendi dell’Amazzonia perché ” le foreste sono umide e non vanno a fuoco”. Foreste che vanno a fuoco per far posto a coltivazioni intensive tra le più energivore ed inquinanti del pianeta. Nessun accordo per la riconversione industriale. Certo servono molti moltissimi soldi per il passaggio dall’economia energivora ad una che ci permette di non far morire il pianeta e noi con lui. Ma tutti dicono che i soldi ci sono. Bene se fosse vero, come dice Draghi , che i soldi ci sono, come mai il sole 24 h suona le campane a morto annunciando il 36% di vendite in meno di auto? Cioè una notizia che dovrebbe far gioire i partecipanti a Cop 26 perché va nella direzione di un abbassamento della CO2, fa invece tremare i mercati. E perché le industrie italiane si stanno preparando a mettere in cassa integrazione gli operai perché il costo dell’energia è diventato troppo caro anche in virtù di un incremento dato dai costi “ecologici” in bolletta? Delle due l’una o il signor Draghi non ha alcuna idea dei costi di una economia di transizione o ci sta mentendo mettendo qualche miliardo di euro che non è certo sufficiente a riconvertire un mercato dei consumi altamente inquinante e di cui dobbiamo al più presto sbarazzarci.
Certo la
riconversione industriale è costosa e dolorosa e non si potrà mai fare se non è
accompagnata da una rivoluzione culturale. Ma che rivoluzione culturale puoi
fare con un ministro responsabile di questo epocale passaggio che cerca di
proteggere il suo elettorato fatto da imprenditori senza alcuno scrupolo che se
ne fregano altamente dell’ ammorbamento delle nostre città (figuriamoci del
pianeta) e che pensano solo agli utili del giorno dopo e non agli utili di due
giorni dopo ma ottenuti rispettando il pianeta? Un ministro che sfrutta
l’inquinamento da idrocarburi per ripresentare dalla finestra quello che già
era uscito dalla porta (un referendum): l’energia nucleare. Ancora non ci si è
messi d’accordo su dove mettere la spazzatura radioattiva del nostro paese
(anzi si sono messi d’accordo ma hanno paura di dirlo) e questo impresentabile
personaggio cavalca la lobbi nucleare.
Mi tremano
le gambe a sapere che i magnati della terra come Jeff Bezos e Bill Gates fanno
donazioni miliardarie per salvare il pianeta. Da quando Gates si messo a fare
beneficienza le sue entrate sono aumentate a dismisura: leggete questo
interessante pamphlet fatto da Global Justice Now (qui).
Bezos tra i
più grandi inquinatori del pianeta (ora anche dello spazio) che vuole salvarlo!
Guardate l’impennata delle vendite di furgoncini per consegnarci la merce in
tutto il mondo! Trasporto al minuto su gomma: uno dei sistemi che inquina di
più e di cui dovevamo liberarci. La costruzione di questi furgoncini ha
un impatto sull’ambiente elevatissimo ed altrettanto la sua demolizione. In
sostanza per costruire e demolire uno di quei furgoni ci vuole una quantità di
energia e quindi di Co2 esagerata pari a circa 50000 Kw/h. Questo signore ci ha
Abituati ad avere la merce il giorno dopo ed ha ammorbato il mercato e
costretto chi faceva questo lavoro prima di lui a stargli dietro diminuendo le
protezioni salariali e sociali di cui godevano i lavoratori di questo settore
già fatto di un mondo di lavoratori sfruttati. In questi giorni sta
passando una pubblicità di amazon che dire cinica è dire poco. In un colpo solo
sfrutta l’immagine del migrante e del portatore di handicap per crearsi un’aura
immacolata. I suoi furgoncini, tutti nuovi di pacca ammorbano l’aria delle
nostre città consumano copertoni e carburante per portare due pacchetti prima
degli altri. Girano semivuoti portano due pacchetti poi ritornano a prendere
altri pacchetti per portarceli il più in fretta possibile e vincere la
concorrenza. Ed io dovrei credere alla sua coscienza ecologista? Ma mi faccia
il piacere, mi faccia (direbbe Totò).
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