c’era una volta un pastore che scoprì che nei suoi pascoli era arrivato, chissà come, un animale feroce, forse sfuggito da uno zoo; faceva strage dei suoi animali, in particolare dei più fragili, ed era pericoloso anche per lui.
per un po’ il contadino si barricò in
casa, cercando di uscire il meno possibile, lui e la sua famiglia, ma la
situazione si faceva pesante da tutti i punti di vista; per questo fu ben
contento quando venne a suonare alla sua porta un vicino, un tipo in realtà non
troppo raccomandabile (si diceva che fosse un mafioso), che aveva saputo del
suo problema ed era venuto a proporgli un’arma di nuova concezione per uccidere
la fiera o almeno tenerla lontana.
il prezzo era caro, ma il pastore
sentiva di non avere via di scelta: pagò per quello che non aveva neppure
capito se fosse un lanciafiamme o un bazooka ed uscì coraggiosamente dal
casolare; non passò molto tempo che la belva riapparve e il contadino fece
subito fuoco, senza neppure prendere bene la mira; il frastuono era tanto, e la
bestia feroce si allontanò.
contento, il pastore scese a valle per
riempire di nuovo la dispensa e procurarsi del mangime per le sue pecore, ma,
al ritorno, l’animale era già vicino a casa e sembrava aspettarlo, più affamato
di prima: il contadino prese bene la mira questa volta e vide di averlo messo
in fuga di nuovo; ma non sembrava che lo avesse ferito, soltanto spaventato:
non c’erano altre tracce di sangue in giro che quelle delle numerose pecore
squartate.
perplesso, l’uomo cominciò a chiedersi
se quell’arma non sparasse soltanto a salve; e ne ebbe la prova poco dopo
quando il pericolo riapparve; ma non sembrava la stessa bestia di prima, ora
era più grossa e la si sarebbe detta anche più agile; anche il nuovo colpo
sembrò spaventarla molto di meno, fece soltanto la finta di fuggire, ma
cominciò ad avanzare ruggendo paurosamente.
il pastore avrebbe ben potuto
rinchiudersi in casa di nuovo, ma era veramente una brutta prospettiva; in più
sembrava impedirglielo proprio il fatto di avere speso tutti i suoi risparmi
per acquistare quell’arma ciofeca; così, immobile, paralizzato dal terrore,
insisteva a sparare colpi che non lanciavano nell’aria altro che fumo e
rimbombo ed oramai sembravano eccitare l’animale più che spaventarlo.
ma papà, perché insisti a sparare a
vuoto? piagnucolò suo figlio, ho paura; anche il pastore ne
aveva, e molta, ma non poteva ammetterlo davanti a lui.
ora una nuova belva, molto più grossa,
vorace ed aggressiva, aveva preso il suo posto, ed era oramai troppo vicina:
sparare un ultimo colpo o tornare a rinchiudersi al sicuro? il contadino ebbe
il suo ultimo attimo fatale di incertezza e…
grazie del reblog. :-)
RispondiEliminaquando ci vuole ci vuole
Elimina