venerdì 26 novembre 2021

Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi, accusa archiviata

 

In data 22-23 novembre 2021 il pubblico ministero e il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bologna hanno convenuto di archiviare l’accusa fatta nei nostri confronti, non emergendo elementi che consentano la sostenibilità dibattimentale dell’accusa”. Lo annuncia un post nella pagina Facebook dell’associazione di volontariato triestina Linea d’ombraODV

“Questa archiviazione dimostra con chiarezza l’intenzione politica dell’indagine che ha portato alla nostra denuncia. L’indagine, iniziata nel 2019, nasce per iniziativa del P. M. di Trieste, che vuole cogliere un legame intrinseco fra la cosiddetta cellula triestina di passeur o smuggler, noi due e, indirettamente, anche Linea d’Ombra.

Inizialmente l’indagine riguardava solo Gian Andrea. In un secondo tempo, coinvolge anche Lorena. Questo fatto ne produce lo spostamento presso il tribunale di Bologna dato che Lorena, giudice onorario presso il tribunale dei minori di Trieste, rientra nei ranghi della magistratura per la quale è competente appunto il tribunale bolognese.

Il procedimento giunge quindi nelle mani di un magistrato non interessato a un’intenzione politica punitiva nei confronti di chi agisce solidalmente con i migranti, il quale non ha difficolta a ravvisare il carattere artificioso della presunzione di collegamento fra Gian Andrea, Lorena e la cosiddetta cellula triestina e, ancor più, lo scopo di lucro.

Chiede quindi l’archiviazione che il giudice per le indagini preliminari conferma. Il succo di questa vicenda sta appunto nel rendere ancora una volta evidente il carattere politico delle denunce nei confronti degli attivisti solidali con i migranti: così è caduta la denuncia contro Mediterranea e prima ancora quella contro Carola Rackete. Crediamo che cadrà anche quella nei confronti di Andrea Costa di Baobab di Roma. Diverso è caso di Mimmo Lucano perché si tratta di un esempio pericoloso in quanto avrebbe potuto diffondersi presso altri piccoli Comuni spopolati come esempio di rinascita sociale” conclude il post dei due attivisti triestini.

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