Eccola là,
adesso tutti a puntare il dito, tutti a lanciare accuse. Secondo voi mi dovrei vergognare perché sono
uno dei 7.000 italiani nella lista Falciani(politici, imprenditori, star dello
sport e dello spettacolo di tutto il mondo che hanno aperto giganteschi conti
neri in Svizzera, come denunciato dall’Espresso)? Anzi,
perché sono uno dei centomila o giù di lì che hanno messo i loro poveri
risparmi al sicuro in Svizzera? Anzi, lo sapete che centomila persone sulla
famosa lista Falciani sono unicamente relativi a una banca? Una banca sola! Vi rendete conto che non parliamo
nemmeno della punta dell’iceberg?
Ma ragazzi
miei, guardatevi in giro, non mi verrete mica a dire che siete tra gli ultimi
che davvero pagano le tasse? Ma che squallore, dai … Siamo nel ventunesimo
secolo, svegliatevi! Poi davvero, fate come vi pare, eh, ma non venite a fare
le pulci a me. È stata proprio la
Hsbc Private Bank a scrivermi nel 2005, per segnalare l’introduzione di una
tassa europea sul risparmio davvero brutta e cattiva. Per fortuna, nella
letterina la Hsbc mi
tranquillizzava, segnalando “l’esistenza di numerosi strumenti e strutture
finanziarie” per aggirare la seccatura. Essenzialmente dei conti cifrati nei più
ameni paradisi fiscali del pianeta, e voilà, il gioco è fatto.
Per fortuna
che le grandi banche pensano a noi. Io devo pensare alla mia
salute, lo Stato non ha i soldi e continua a tagliare sulla sanità, e le
cliniche private costano. Così come costano gli asili nido e le scuole private per i miei figli.
Ma lo sapete che gli asili comunali sono sempre meno, che la scuola pubblica è
al collasso? Tra l’altro, come dovrebbero andarci, a scuola? Il trasporto pubblico è un disastro, se non
li accompagnassimo noi con il Suv ogni mattina come farebbero, poveri piccoli? Per
non parlare della mia vecchiaia: qui le leggi sulle pensioni cambiano ogni sei
mesi, se non mi metto un gruzzoletto da parte come volete che faccia? E
vogliamo parlare dei conti dello Stato e del debito pubblico? Con questi chiari
di luna, uno per forza deve portare i soldi all’estero e nasconderli al sicuro.
Mi sembra di
sentirle le vocine petulanti che provano a dire che è proprio con i soldi evasi o nascosti all’estero che lo Stato dovrebbe
pagare la sanità, l’istruzione, le pensioni, il trasporto pubblico. Che
sono esattamente le centinaia di miliardi evasi, elusi o nell’economia sommersa
che contribuiscono ai problemi delle finanze pubbliche. E allora? Per quale
motivo tutto questo dovrebbe essere un mio problema?
Ma
soprattutto, le anime belle che mi
vengono a parlare di redistribuzione, di diseguaglianze e di giustizia, lo
sanno che stiamo tutti, non solo gli evasori, a inzuppare nello stesso sistema? Ogni anno 1.000
miliardi di dollari partono dai Paesi del Sud del mondo per arrivare da noi. Sono le nazioni più povere del mondo a
finanziare il nostro stile di vita e i nostri consumi. Ve la prendete
con me perché sono più bravo a fare qualcosa dalla quale, consapevolmente o
meno, siamo tutti parte?
Qualcuno vuole cambiare le cose? Guardate che si potrebbe fare senza nessun problema, se solo
ci fosse la volontà politica di procedere: uno scambio automatico di informazioni tra nazioni in materia
fiscale, l’obbligo per tutte le imprese di pubblicare un bilancio per ogni
giurisdizione in cui operano e non in forma aggregata, informazioni
sul reale beneficiario e proprietario di ogni impresa per evitare società
anonime e prestanome. Pensate alle ricadute. Non solo per evasione ed elusione
fiscale ma anche sul riciclaggio, la corruzione, i traffici delle mafie
internazionali. Se da anni si sa cosa fare ma non viene fatto, non credete che
un motivo ci sia?
Dai, su, mi
sembra chiaro come vanno le cose. Negli
ultimi mesi è venuto fuori l’ennesimo caso: per anni il Lussemburgo avrebbe
aiutato le più grandi multinazionali del mondo a “ottimizzare” il loro carico
fiscale grazie ad accordi particolarmente vantaggiosi. In quel
periodo, il Sig. Juncker è stato prima ministro delle finanze e poi primo
ministro. Esatto, lo stesso Sig. Juncker oggi saldamente a capo della
Commissione Europea, che lancia strali contro i buchi delle finanze pubbliche e
chiede austerità e sacrifici ai cittadini. E mentre lui se ne sta tranquillo in
poltrona, il funzionario che ha
fatto emergere lo scandalo LuxLeaks rischia la galera per rivelazione di
segreti contabili e fiscali.
Qui è
semplicemente lo stesso: dopo la pubblicazione della
lista Falciani, la Hsbc ha detto di avere fatto pulizia, ma poi nel 2012 puf! ecco
1,9 miliardi di dollari di multa dalle
autorità Usa su vicende legate al riciclaggio di denaro.
E parliamo sempre di una banca sola. Intanto Falciani, che ha pubblicato la
lista, è indagato e vive sotto scorta, la Hsbc paga le sue multe e va avanti
senza che nessuno ai vertici sia stato condannato. Al contrario, Douglas Flint,
a capo proprio della Hsbc, ha recentemente detto che “l’eccesso di
regolamentazione” rende i dipendenti troppo avversi a prendere rischi. Capito?
Via, togliere le stupide regole e norme che ancora rimangono su movimenti di
capitali e finanza in generale. Inutili lacci e laccioli, retaggio di un
passato che non ha più senso.
Cosa
succederà con SwissLeaks? Un
po’ di polverone, qualche articolo, qualche multa qui e là, e poi via, tutto
come prima per un altro giro di giostra. L’importante è non farsi
distrarre da questi scandalucci e andare avanti. Come gira il mondo, ormai
credo sia fin troppo evidente. L’unica domanda è: voi, da che parte volete
stare?
Articolo che colpisce come una scudisciata, con il suo lucido sarcasmo.
RispondiEliminasì, se fosse stato il 'solito' articolo non avrebbe fatto lo stesso effetto, ed è un effetto che fa male
EliminaHo letto l'editoriale su il fatto quotidiano del 11 febbraio di Travaglio sulla depenalizzazione dei reati fiscali, non riesco a trovarlo on line, magari l'hai già letto. Tanto sarcastico da sembrare quasi quasi fattibile!
RispondiEliminase si pensa a quelli che hanno chiuso o si sono suicidati per un debito da 20000 euro, diventati 50-60000 con equitalia e poi vendita all'asta dei loro beni, quelli di una vita...
Elimina