in un'oretta si legge bene, in certi momenti riconosci qualcosa, sono citazioni di qualcosa che hai letto, forse, di sicuro Arantes Marinho vi sorprenderà - franz
…il
racconto è bello e mi ha intrigata per diverse pagine, diverse di quelle
quarantadue, ribadisco. L’atmosfera triste e lugubre dell’Edificio Capibaribe,
gli inquilini che muoiono nel sonno, i sopravvissuti – a chi, a cosa? – che
fuggono dai loro appartamenti… e lui, Arantes Marinho, resta. Si libera – non
tutti i mali vengono per nuocere – della moglie stronza e delle figliolette
rompicoglioni, che vanno a stare da amici e parenti. Peccato, però, che si
liberi pure del resto del vicinato, e comincia a dare per certo d’essere il
prossimo – la concorrenza è scappata per tempo – a dover morire di quella
strana malattia che sembra aver stregato il Capibaribe.
Nella seconda parte della vicenda il soprannaturale prende piede, la Morte assume le sembianze dell’entità invisibile che accende luci negli appartamenti abbandonati e usa l’ascensore. Poi arriva la sorpresa: il nostro Arantes – ha una famiglia veramente odiosa, tenetelo presente – decide di sparire. Di prendere la palla al balzo e darsi una nuova opportunità e una nuova vita.
Ma il mistero di quelle morti resta, e verrà risolto in mezza pagina. Si poteva fare meglio, sempre che Osman Lins non avesse la pentola sul fuoco…
Nella seconda parte della vicenda il soprannaturale prende piede, la Morte assume le sembianze dell’entità invisibile che accende luci negli appartamenti abbandonati e usa l’ascensore. Poi arriva la sorpresa: il nostro Arantes – ha una famiglia veramente odiosa, tenetelo presente – decide di sparire. Di prendere la palla al balzo e darsi una nuova opportunità e una nuova vita.
Ma il mistero di quelle morti resta, e verrà risolto in mezza pagina. Si poteva fare meglio, sempre che Osman Lins non avesse la pentola sul fuoco…
L’isola nello spazio,
edito da Sellerio, è un racconto che Osman Lins ha scritto nel 1964. Ambientato
a Recife, capitale dello stato
brasiliano di Pernambuco, narra di una serie di morti misteriose che avvengono
negli appartamenti di un grande palazzo che guarda il fiume e minacciano la
vita del protagonista della vicenda, Cláudio Arantes Marinho, e quella della sua
famiglia. Il racconto inizia come un giallo: una serie di morti sospette,
apparentemente inspiegabili (si avanzerà persino l’ipotesi di un virus portato
“forse dalle sponde del Gange o del Nilo, mediante qualche nave contaminata”),
ma presto cambia registro. Non c’è la fase di indagine che in tutti i gialli segue la
posizione dell’enigma, come fa notare Angelo Morino nel saggio
di appendice al testo: essa lascia spazio alla descrizione della lotta che il
protagonista ingaggia per restare nella sua casa, mentre gli altri condomini
fuggono lontano dal palazzo, che sembra vittima di una maledizione…
Nessun commento:
Posta un commento