giovedì 12 gennaio 2012

Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS)

Gli attivisti per i diritti dei palestinesi festeggiano la notizia che Agrexco, il più grande esportatore israeliano di prodotti agricoli che è stato un obiettivo chiave del movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) a sostegno dei diritti dei palestinesi, va in liquidazione su ordine del tribunale dopo non essere stato in grado di pagare i propri creditori.
Agrexco, in parte di proprietà dello Stato israeliano, è responsabile dell'esportazione di gran parte dei prodotti agricoli freschi israeliani, tra cui il 60-70% dei prodotti agricoli coltivati negli insediamenti illegali di Israele nei Territori Palestinesi Occupati (OPT). Nella traduzione dei documenti del tribunale sul processo di liquidazione ottenuta dal BNC, è chiaramente indicato che Agrexco ha agito come una filiale dello Stato di Israele, di fatto fornendo sussidi statali al settore agricolo. I documenti includono critiche al governo per aver consentito all'azienda il default sul proprio debito e avvertono anche che Agrexco è un simbolo primario di Israele e che il suo crollo potrebbe avere grandi implicazioni.
"Ci congratuliamo e salutiamo calorosamente i nostri partner europei per la loro campagna dedicata e determinata contro l'Agrexco. Questa decisione segue la notizia che Veolia, multinazionale francese che ha perso miliardi di euro in contratti municipali a causa della sua fornitura di infrastrutture per gli insediamenti illegali israeliani, è di fronte a un crollo finanziario. Chiaramente, il movimento BDS sta maturando e fa alzare il costo della complicità aziendale con i crimini di guerra israeliani. Campagne BDS strategiche stanno dimostrando, attraverso successi quotidiani, che BDS è la forma più efficace di solidarietà necessaria per sfidare il sistema israeliano di colonialismo, occupazione e apartheid", ha detto Jamal Juma', coordinatore della campagna Stop the Wall e membro della segreteriato BNC.
Adel Abu Ni'meh, direttore del Sindacato degli agricoltori palestinesi, un'organizzazione membro del BNC, ha accolto con favore la notizia, ma ha avvertito che "i beni di Agrexco sono ancora in vendita. Stiamo seguendo da vicino la questione e facciamo appello a tutte le società internazionali affinchè ritirino le loro offerte. Le aziende che acquisteranno beni dell'Agrexco e nomi di marchi o che cercheranno di sostituire l'azienda nella veste di principale esportatore israeliano di prodotti agricoli, saranno allo stesso modo prese di mira da parte del movimento BDS"...

6 commenti:

  1. in fondo è una bella notizia.
    soprattutto perchè si è dimostrato un efficace sistema per fermare gli insediamenti israeliani illegali in territorio palestinese e smaschera la doppia politica (ipocrita) dello Stato israeliano che a parole vorrebbe fermarli, ma nei fatti continua a farvi affluire fondi....

    grazie per la notizia (te la copierò!)

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    1. è una bellissima notizia per tutti i non violenti.
      la guerra l'economia e la politica sono intrecciate e cosa è continuazione dell'altro cambia spesso.
      la certezza è che se tocchi qualcuno nel portafoglio è più facile fargli cambiare idea e atteggiamenti
      d'altronde in economia e in scienza delle finanze si insegna che tasse e dazi servono anche a cambiare i comportamenti d'ascquisto e Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) sono ottimi strumenti di politica economica, dal basso:)

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  2. in realtà, molta dell'efficacia dei boicottaggi in genere dipende da tre fattori:
    -un obiettivo (mission) chiaro e aggregante
    - un contesto sociale definito nel quale si percepisca immediatamente la partecipazione o meno allo stesso
    - una forte pressione sociale alla partecipazione.
    non mi pare che nel caso specifico vi siano questi elementi, è piuttosto una situazione nuova. situazione esemplare, perchè il mercato agricolo ha delle sue particolarità (infatti non funziona altrettanto bene con l'embargo petrolifero, vedi Iraq ed Iran...)

    d'altro canto l'economia stessa ha già dimostrato di saper evitare le guerre con la costituzione della CECA-CEE-CE....

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  3. certo il boicottaggio non è una cosa facile, ma se viene ben coordinato e assume i tre fattori che indichi diventa un'arma potentissima

    la Germania e la Francia (e la CE) contro la Grecia, non è guerra ma un braccio di ferro che tocca forte chi sta in basso.

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  4. vero sullo scontro Germania-Grecia.
    ma io pensavo soprattutto agli albori del processo d'integrazione europeo che nacque proprio con l'obiettivo di prevenire futuri conflitti tramite l'economia, e direi che ha funzionato bene in europa

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  5. dici "io pensavo soprattutto agli albori del processo d'integrazione europeo che nacque proprio con l'obiettivo di prevenire futuri conflitti tramite l'economia, e direi che ha funzionato bene in europa", è vero, il problema è che ci si dimentica i motivi della costruzione delle cose.
    e poi la storia si ripete, prima in tragedia, poi in farsa, diceva Marx, certe volte in tragedie maggiori (la disintegrazione della Jugoslavia è o dovrebbe essere un monito per tutti)

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