sabato 14 febbraio 2015

Renzi, voglio i nomi - bortocal

sì, io voglio i nomi.
voglio i nomi di quei deputati di un partito che ha la faccia tosta di chiamarsi Democratico e che pretende di cambiare la Costituzione per cui si e` fatta la Resistenza e si e` lottato per difenderla per settant’anni con la forza di un 30% dei voti.
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voglio i nomi di quei deputati ai quali continuiamo a pagare indennità e privilegi vari anche se sono stati eletti con una legge elettorale incostituzionale.
ognuno di loro potrebbe essere parte dei 140 che siedono in Parlamento abusivamente dando al governo una maggioranza che non gli spetta.
verrà pure un giorno un governo legittimo che chiederà a questi 140 abusivi la restituzioni di quello che hanno incassato e non spettava a loro.
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voglio i nomi di quei deputati venduti che non rappresentano il popolo, ma obbediscono agli ordini della finanza internazionale che ha chiesto pubblicamente di cambiare le costituzioni del Sud Europa perché sono troppo anti-fasciste.
e loro obbediscono.
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io voglio i nomi, uno per uno, perché anni fa a questa Costituzione io ho dovuto giurare fedeltà e la fedeltà a quei valori la mantengo, a differenza di loro.
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siamo sul confine di una rottura radicale di ogni legittimità del governo e del parlamento.
ogni forma di disobbedienza civile diventa lecita se questo modo di procedere non si arresta.
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che cos’altro dovrà fare Renzi perché gli italiani distolgano lo sguardo da Festival di Sanremo e partite.
credono forse che tutto questo non avrà un prezzo molto concreto?
ho sentito accennare a forme di disobbedienza fiscale di massa: che venga, io sono pronto.
non intendo pagare le tasse ad uno stato che oramai sta diventando l’illegittima espressione di un potere totalmente arbitrario.
(e coloro ai quali dicevo un anno fa che il vero rischio di una dittatura in Italia era Renzi e non Grillo? quelli che hanno tirato a Renzi la volata alle europee, polemizzando contro i suoi avversari e non contro di lui?
dove sono, ora, le teste cosparse di cenere?)
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Renzi e` un gigante di paglia, un pallone gonfiato, una tigre di carta.
purtroppo, però, e` sempre di questa pasta che sono fatti i dittatori e non ce ne ricordiamo (non me ne ricordo) mai abbastanza.
la dittatura non sarebbe dittatura se non fosse la dittatura della stupidità.
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eppure la sua ora e` segnata e questi suoi sono soltanto i gesti dell’arroganza che spera di cavarsela fingendo la sicurezza che non ha.
solo se riuscirà a  costringere le menti a non pensare, questo mediocre dittatorello da sagrestia resterà in piedi.
ma dipende solamente da noi.

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