Ogni giorno quando guardo mio figlio provo una gioia immensa, perché
lui è la mia vita, ma contemporaneamente provo una sensazione di apprensione
subliminare, che persiste e persiste e persiste e persiste…È come se mi
aspettassi che da un momento all'altro questo suo essere felice, sereno, pieno
di vita possa trasformarsi in qualcosa di brutto, possa essere sconvolto da
qualcosa che nonostante i miei sforzi per proteggerlo possa sfuggire al mio
controllo e possa in qualche modo danneggiarlo per sempre e togliergli la
serenità. Mi sento impotente come mamma, perché da un lato vorrei controllarlo
sempre ma dall’altro mi rendo conto che deve fare le sue esperienze per
crescere e diventare un adulto responsabile, ma allora come si fa? Fino a dove posso interferire nella sua vita,
quali sono le insidie più grandi per un adolescente, come mi devo comportare,
come faccio ad essere informata sul suo mondo e intervenire prima che possa
farsi del male? Come faccio ad impedirgli di venire a contatto con queste
insidie? Una cosa credo di averla capita: non si può impedire il contatto ma si
deve rendere capaci i ragazzi di gestire le insidie, e questo mi è
stato confermato da chi si occupa proprio di questi argomenti, e questa è la
storia che vi voglio raccontare.
Mio figlio Francesco ha 11 anni e come tutti i suoi coetanei
ama giocare ai videogiochi. Qualche tempo fa mi ha chiesto di comprargli un
nuovo gioco per la Play Station: «mamma ti prego, è un gioco bellissimo, ce
l’hanno tutti, adesso è appena uscita la nuova versione, mamma ti prego, si chiama GTA V, ti prego mamma
me lo compri?». Ho
chiesto che tipo di gioco fosse e lui mi ha risposto: «È un gioco di corse
di macchine e di inseguimenti, è bellissimo, mamma ti prego». Dato il suo buon
rendimento scolastico ho deciso di esaudire la sua richiesta. Ma il gioco era
esaurito e quindi abbiamo fatto una prenotazione a mia nome (serve un adulto
per fare una prenotazione), abbiamo dato una caparra di 5 euro, e ci hanno
detto che avrebbero mandato un sms quando fosse arrivato. A novembre è arrivato
un sms «gentile cliente la informiamo che il suo videogioco GTA V è arrivato,
può venirlo a ritirare presso il nostro negozio». Non so perché ma non ho detto
niente a Francesco e non sono andata a prenderlo perché non avevo tempo.
Negli stessi giorni è arrivata una comunicazione dalla scuola
, il 14 novembre ci sarebbe stata una conferenza a Padova per la divulgazione
dei dati sul Progetto Pinocchio e la presentazione del nuovo libro del Prof.
Galimberti che si occupa dei problemi delle dipendenze nei giovani e che è
stato il promotore di questo progetto. Dato che mio figlio, come moltissimi
altri ragazzi delle scuole padovane, ha partecipato a questo progetto
(questionario somministrato ai ragazzi a scuola con lo scopo di capire quanto
siano informati o abbiano effettivamente già avuto esperienza di droghe,
alcool, gioco d’azzardo, scommesse, fumo….) ho deciso di andare alla
conferenza perché ero curiosa di conoscere le risposte. Per
fortuna! I risultati che emergono da questo lavoro sono inquietanti, quelli che
noi consideriamo ancora i nostri bambini, troppo piccoli per poter neanche
pensare che conoscano questi argomenti, sono in realtà molto più scaltri di noi
e sanno un sacco di cose e hanno già fatto tante esperienze a nostra insaputa.
È incredibile!
In quella occasione sono venuta a conoscenza di una cosa
ancora più inquietante: il gioco GTA V che stavo per regalare a mio figlio, è
un’istigazione alla violenza anche sessuale, al crimine e al femminicidio. Ci
hanno fatto vedere un pezzetto di scena del gioco, senza audio: sconvolgente.
Ci hanno fatto leggere i commenti di due ragazzini che godevano e ridevano e si
compiacevano di avere ucciso una prostituta e di averle anche rubato i soldi
che aveva appena guadagnato con una prestazione sessuale. Ero incredula. Ma
come è possibile che esistano dei giochi simili, che delle persone possano
inventare e programmare dei giochi così, e che oltretutto questi giochi possano
essere messi in vendita nei negozi? Senza parlare del fatto che i ragazzi possono anche scaricarlo da internet, quindi
completamente al di fuori del controllo dei genitori, molti dei
quali non sanno nemmeno che questo si possa fare. Ci è stato detto che questo “
gioco” in pochi giorni dalla sua uscita nel mercato ha fatto guadagnare ai suoi
produttori più di quattro volte quello che è costato per produrlo. Che schifo…
Tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta fecero molto
scalpore alcune pubblicazioni a fumetti horror/splatter quali Splatter e Mostri
e anche alcuni videogiochi vennero criticati e censurati dal sistema, come ad
esempio Carmageddon, per i propri contenuti. La storia si ripete anche oggi,
con un videogioco, GTA 5, fortemente criticato per i suoi contenuti
violenti dalla pediatra Sabina Salvadori in un articolo pubblicato sul
blog del Corriere della Sera il 22 dicembre 2014. Ci crediate o no, GTA
V è diventato un caso politico in Italia: nell'articolo infatti la pediatra
chiedeva all'amica Ilaria Capua, deputata alla Camera, di prendere a cuore la
questione e di affrontare in Parlamento l'argomento dei videogiochi con
bollino rosso e del loro utilizzo da parte dei minori
La deputata, che ha scritto anche a nome
dell'onorevole Flavia Piccoli Nardelli, ha dunque evidenziato in una missiva
indirizzata al premier Matteo Renzi, il forte rischio che i minorenni possano
utilizzare questi videogiochi con la compiacenza dei rivenditori senza che i
genitori lo sappiano e ha insistito inoltre sulle possibili conseguenze
psicologiche - ovviamente negative - che si possono ripercuotere sul minore. A
tal punto viene dunque richiesta una campagna di sensibilizzazione sul tema
finalizzata a informare i genitori sui contenuti dei videogiochi che i loro
figli desiderano, per renderli ancor più consapevoli…
Nessun commento:
Posta un commento