giovedì 12 settembre 2013

Lottare e condividere, questa la vittoria di Federica - Antonella Sinopoli

Uno si potrebbe chiedere: a che serve vivere due anni in più se poi si muore? A che serve vivere due anni in più sottoponendosi a cure dolorose, a stress inimmaginabili, a paure, ansie, sconforto. Bisognerebbe chiederlo a chi è riuscito a strappare due anni in più alla sua vita. Bisognerebbe chiedere a questa persona quante gioie, forza, coraggio e soddisfazione ha succhiato in questi due anni. E bisognerebbe chiedere a tutti coloro che hanno potuto vivere questa esperienza insieme alla protagonista che cosa ne hanno tratto.
Chi ha “strappato” due anni in più alla sua vita è Federica Cardia, una donna cagliaritana morta ieri a 30 anni per un cancro al colon. Un cancro diagnosticato due anni fa come incurabile. La cosa più fantastica che a Federica è venuta in mente quando lo ha saputo è stata di non dimenticare chi era, di non dimenticare quello che sapeva fare, di non dimenticare quello che le piaceva fare. Le piaceva comunicare. E così ha “usato” la sua malattia e ha usato la Rete per condividere, raccontare, cercare notizie. Aveva studiato comunicazione e conseguito un dottorato di ricerca in questa materia e da qualche anno si era dedicata alla ricerca sulle nuove potenzialità della Rete nella comunicazione.
È per questo che in Rete ha cercato aiuti (una raccolta fondi per sottoporsi alle costosissime cure), notizie (chiedeva ad altri: fatemi sapere se esistono cure alternative, a chi altro posso rivolgermi), condivisione (storie comuni, link per saperne di più e per coinvolgere altri con lo stesso problema)…

2 commenti:

  1. Che storia straziante. Ma nello stesso tempo sì, in qualcosa ha vinto lei, ha lasciato un segno, ha aiutato molti con il suo esempio.

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    1. il 95-98% è shit o garbage, Federica ha fatto altro, e ci rende orgogliosi, noi umani, del medium e del messaggio

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