Omaggio a Gödel
Il teorema di Münchhausen*
(cavalli, palude e codino)
è delizioso, ma non dimenticare:
Münchhausen era un bugiardo.
Il teorema di Gödel sembra a prima vista
Piuttosto insignificante, ma ricorda:
Gödel ha ragione.
"In ogni sistema abbastanza complesso
si possono formulare proposizioni
che all'interno del sistema stesso
non si possono né provare né refutare,
a meno che il sistema
non sia di per sé incoerente".
Si può descrivere il linguaggio
nel linguaggio stesso:
in parte, ma non completamente.
Puoi analizzare il tuo cervello
col tuo stesso cervello:
ma non del tutto.
E così via.
Per giustificare se stesso
ogni possibile sistema
veve trascendersi
E quindi distruggersi.
Essere "sufficientemente" ricco o no:
la coerenza è
o un difetto
o una contraddizione.
(Certezza = Contraddizione)
Ogni possibile cavaliere,
come Münchhausen
o te stesso, è un sottosistema
di una palude sufficientemente ricca.
E un sottosistema di questo sottosistema
è il proprio codino,
questa specie di leva
per riformisti e bugiardi.
In ogni sistema sufficientemente ricco,
Quindi anche nella nostra palude
si possono formulare proposizioni
che all'interno del sistema stesso
non si possono né provare né refutare.
Prendile in mano queste proposizioni
E tira!
Il teorema di Münchhausen*
(cavalli, palude e codino)
è delizioso, ma non dimenticare:
Münchhausen era un bugiardo.
Il teorema di Gödel sembra a prima vista
Piuttosto insignificante, ma ricorda:
Gödel ha ragione.
"In ogni sistema abbastanza complesso
si possono formulare proposizioni
che all'interno del sistema stesso
non si possono né provare né refutare,
a meno che il sistema
non sia di per sé incoerente".
Si può descrivere il linguaggio
nel linguaggio stesso:
in parte, ma non completamente.
Puoi analizzare il tuo cervello
col tuo stesso cervello:
ma non del tutto.
E così via.
Per giustificare se stesso
ogni possibile sistema
veve trascendersi
E quindi distruggersi.
Essere "sufficientemente" ricco o no:
la coerenza è
o un difetto
o una contraddizione.
(Certezza = Contraddizione)
Ogni possibile cavaliere,
come Münchhausen
o te stesso, è un sottosistema
di una palude sufficientemente ricca.
E un sottosistema di questo sottosistema
è il proprio codino,
questa specie di leva
per riformisti e bugiardi.
In ogni sistema sufficientemente ricco,
Quindi anche nella nostra palude
si possono formulare proposizioni
che all'interno del sistema stesso
non si possono né provare né refutare.
Prendile in mano queste proposizioni
E tira!
* "Il Münchhausen-Trilemma è un termine coniato dal filosofo Hans Albert (1904-1973) per definire l'impossibilità di provare alcuna verità assolutamente certa. È definito trilemma perché pone tre possibilità, di cui nessuna riesce a soddisfare l'assoluta certezza necessaria a fondare una conoscenza, ed il suo nome proviene ironicamente dal Barone di Münchhausen, che si dice sia riuscito a tirarsi fuori da una pozza di fango tirandosi per i capelli. Albert pose il problema in questi termini:
- Ogni affermazione, per essere assolutamente certa, deve essere giustificata, ma, a loro volta, queste giustificazioni devono essere giustificate. Questo processo, tuttavia, non ha fine, dato che ogni giustificazione dovrebbe essere giustificata, arrivando ad una situazione per cui le giustificazioni dovrebbero moltiplicarsi all'infinito;
- Esiste un principio autoevidente, o accettato dal senso comune, o ritenuto vero per il principio di autorità. In questo caso, però, l'intenzione di fondare una conoscenza assolutamente certa viene a crollare e si cade nel dogmatismo
- Qualsiasi affermazione viene provata tramite un'argomentazione circolare e, quindi, errata.
Questo trilemma scardinò l'idea classica dell'esistenza di una verità assoluta, eliminando anche il problema della giustificazione delle teorie. Albert non fu tuttavia uno scettico assoluto: egli accettò l'impossibilità da parte dell'uomo di giungere ad una conoscenza assolutamente certa, ma contemporaneamente affermò la possibilità di avvicinarsi il più possibile ad essa in modo asintotico, ovvero in base al controllo critico, infatti nessuna attività conoscitiva può pretendere di sottrarsi alla critica razionale". (modificato, da Wikipedia)
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