(Fatto
Quotidiano 14 dicembre 2024)
I media
occidentali hanno portato a termine con successo un’operazione di grande
importanza politica. La maggioranza silenziosa, il ceto medio e le classi
lavoratrici sono stati plasmati: l’Occidente libero e democratico è sotto
attacco; le autocrazie come Cina e Russia, le teocrazie come l’Iran, il
terrorismo, ci minacciano; e la guerra è l’unica risposta salvifica. Come
afferma Ori Goldberg, nella storia i genocidi hanno avuto come motivazione
essenziale l’autodifesa.
L’impero Usa
in declino, costretto alla militarizzazione del dollaro, muove le sue pedine
negli scacchieri internazionali, indifferente al diritto internazionale. Con
linguaggio orwelliano uccide la democrazia in nome di essa. L’esempio simbolico
è stata la dichiarazione del presidente della Corea del Sud che ha promosso la
legge marziale per difendere i propri cittadini dall’autocratica Corea del
Nord. In Europa, mentre Blinken incita Zelensky ad abbassare la leva militare
dai 25 ai 18 anni, la distruzione di un paese e di centinaia di migliaia di
ragazzi è giustificata dalla necessaria difesa da Mosca. In Georgia e in
Romania il risultato delle elezioni democratiche non è accettato. Vincono
candidati che non vogliono svendere il loro Paese a interessi statunitensi ed
europei.
Si parla di brogli elettorali senza fornire prove. Le interferenze russe
avverrebbero attraverso TikTok. Sappiamo bene che il soft power è
monopolio occidentale. Le quattro agenzie di stampa internazionali che
governano i media sono asservite ai poteri nostrani e specializzate, con
modulazioni differenti, in un copia e incolla di veline dei servizi. È dunque
col linguaggio della dittatura orwelliana globale, in grado di affermare
l’opposto di quanto accade, che si denuncia TikTok e il soft power di
Mosca. Se anche fosse provato che esistono finanziamenti russi per creare influencer nei
social, essi rappresenterebbero un granello di sabbia nel deserto della
disinformazione occidentale. In realtà, in Georgia come in Romania, i
finanziamenti statunitensi ed europei a Ong, associazioni militanti e falsi
istituti di ricerca sono molteplici. La registrazione in Georgia di Ong che
avevano più del 20% di fondi stranieri, a imitazione di leggi esistenti in
Occidente, è stata fortemente contestata dalla Commissione europea. Come è possibile
che questa interpretazione al contrario del mondo attuale, non sia compresa
dalla destra moderata e dal centrosinistra? La trasformazione antropologica
alla quale assistiamo è dovuta al giudizio di carattere valoriale che si è
riusciti a iniettare nel Dna delle classi dirigenti.
Se si parte dal presupposto che l’avanzare dell’influenza europea ai confini
russi apporti il bene democratico, se si parte dal presupposto che la nostra
civiltà e forma di governo siano migliori di quelle degli altri, i miliziani
progressisti saranno spinti a chiudere entrambi gli occhi sui mezzi adoperati
per celebrare le vittorie del liberalismo. Potrebbe essere divertente notare
che proprio coloro che accusano la Russia di essere legata alle “zone di
influenza”, retaggio del passato, credono fermamente nel diritto Nato e Ue di
estendere le proprie.
In Siria le
formazioni affiliate ad al Qaeda, denominate i ribelli (come i battaglioni Azov
i cui membri sono divenuti su Repubblica i lettori di Kant)
sono riesumate dalla Cia con la complicità turca in funzione anti-russa e
anti-iraniana. Ci troviamo di fronte a una delle tante operazioni coperte della
Cia che aggredisce lo Stato sovrano siriano con milizie jihadiste. La guerra
civile non si congela per anni e riesplode da sola, in modo spontaneo, quando
la Russia vince in Ucraina e l’Iran dimostra a Israele di poter colpire il suo
territorio. La destabilizzazione di una società riesce soltanto se c’è un
pilota con fondi e organizzazione. Queste non sono fantasie. Vi sono prove, a
partire dalle confessioni della Clinton. Il criminale Putin utilizza TikTok,
noi la Jihad.
La Turchia, che è in grado di condurre una politica autonoma per il suo
esclusivo interesse nazionale, collabora con la Russia come con gli Stati Uniti
secondo tattiche guidate da obiettivi geopolitici. Minare la Siria ed estendere
la propria influenza in versione anti-curda è una priorità di Ankara. Al netto
della retorica pro Gaza, Erdogan, impedendo i rifornimenti iraniani a Hezbollah
attraverso la Siria, favorisce Israele. La Russia dovrà forse negoziare con
Ankara una soluzione di tipo bosniaco, assecondando le spinte centrifughe, pro
Usa, Israele e Turchia, per salvaguardare una Siria vacillante ma ancora utile
all’asse russo-iraniana. Dittature e democrazie sono attori intercambiabili
nella politica internazionale. Le scelte etiche esistono solo nel film
autistico nostrano e degli ignari manipolati cittadini. Le oligarchie liberali
scelgono l’autoritarismo con la complicità dell’intellighentia progressista.
Nessun commento:
Posta un commento