lunedì 16 dicembre 2024

Appello al dono consapevole - Antonio Cipriani


Ogni nostra piccola scelta ha valenza culturale e politica. Così come ogni nostra non scelta.

Prendere un libro su Amazon, in un supermercato, o in una piccola libreria di paese o di quartiere fa la differenza. Non per Amazon o per il supermercato di qualche multinazionale, ma per il libraio che con la vendita di quel libro (che magari ha anche letto) tiene aperto un luogo di scambio e di cultura umana e ci mantiene la famiglia, ci paga le lezioni di musica ai figli, mica ci si compra la centesima casa al mare come un amministratore delegato qualunque.
Prendere un vino dei vignaioli del territorio nelle loro cantine, o nei negozietti che raccontano il territorio, aiuta la comunità ad avere un tessuto di piccoli e medi produttori rispettosi della natura, del paesaggio come bene comune.

Acquistare nei negozietti di prossimità aiuta i paesi a rispettare la loro vocazione culturale, a non omologarsi agli influssi non sempre benefici di un conformismo che spinge i cittadini a dire, fare, pensare e comprare le stesse cose, indotti da un meccanismo suadente e schiavizzante che tende a rendere tutto uguale.
E che vantaggio potrebbe avere un piccolo paese a scimmiottare la grande città?
Che bellezza potrebbe esprimere avendo solo format da replicare, in scala minore per di più?
Ogni cittadino ha un piccolo-gigantesco potere. Orientare con le proprie scelte la vita nel presente e nel futuro. Scegliere gli interessi di un sistema che abbassa la qualità a favore di una quantità mediocre rende tutto indifferente e indistinguibile o pensare che i luoghi che nutrono memorie coltivano comunità, hanno valore culturale e sociale solo esprimendo la loro potente meravigliosa differenza.

L’appello è questo. Nelle settimane dedicate al dono, pensate a scelte che rendano il dono una cosa reale, unica, pensata e dedicata a chi lo deve ricevere.

Non donate cose banali, conformiste e imposte dal marketing. Ma non solo: pensate che donando un libro preso da un piccolo libraio, un vino di un vignaiolo, un oggetto di un artigiano locale, un olio del contadino che incontrate ogni giorno, un qualcosa acquistato in una piccola bottega del territorio, state facendo un doppio dono. Un dono speciale per chi lo riceverà. Un dono alla comunità in cui vivete perché resteranno aperti i piccoli indipendenti luoghi di vendita e di produzione del territorio, tutto ciò che ancora si sottrae dall’omologazione dominante che apparentemente è scintillante ma rende grigie e tutte uguali le vite delle persone.

Sembra poco. Ma è rivoluzionario.

da qui

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