Ogni nostra
piccola scelta ha valenza culturale e politica. Così come ogni nostra non
scelta.
Prendere un
libro su Amazon, in un supermercato, o in una piccola libreria di paese o di
quartiere fa la differenza. Non per Amazon o per il supermercato di qualche multinazionale, ma
per il libraio che con la vendita di quel libro (che magari ha anche letto)
tiene aperto un luogo di scambio e di cultura umana e ci mantiene la famiglia,
ci paga le lezioni di musica ai figli, mica ci si compra la centesima casa al
mare come un amministratore delegato qualunque.
Prendere un vino dei vignaioli del territorio nelle loro cantine, o nei
negozietti che raccontano il territorio, aiuta la comunità ad avere un tessuto
di piccoli e medi produttori rispettosi della natura, del paesaggio come bene
comune.
Acquistare
nei negozietti di prossimità aiuta i paesi a rispettare la loro vocazione
culturale, a non omologarsi agli influssi non sempre benefici di un conformismo
che spinge i cittadini a dire, fare, pensare e comprare le stesse cose, indotti
da un meccanismo suadente e schiavizzante che tende a rendere tutto uguale.
E che vantaggio potrebbe avere un piccolo paese a scimmiottare la grande città?
Che bellezza potrebbe esprimere avendo solo format da replicare, in scala
minore per di più?
Ogni cittadino ha un piccolo-gigantesco potere. Orientare con le proprie scelte
la vita nel presente e nel futuro. Scegliere gli interessi di un sistema che
abbassa la qualità a favore di una quantità mediocre rende tutto indifferente e
indistinguibile o pensare che i luoghi che nutrono memorie coltivano comunità,
hanno valore culturale e sociale solo esprimendo la loro potente meravigliosa
differenza.
L’appello è
questo. Nelle settimane dedicate al dono, pensate a scelte che rendano il dono
una cosa reale, unica, pensata e dedicata a chi lo deve ricevere.
Non donate
cose banali, conformiste e imposte dal marketing. Ma non solo: pensate che
donando un libro preso da un piccolo libraio, un vino di un vignaiolo, un
oggetto di un artigiano locale, un olio del contadino che incontrate ogni
giorno, un qualcosa acquistato in una piccola bottega del territorio, state
facendo un doppio dono. Un dono speciale per chi lo riceverà. Un dono alla
comunità in cui vivete perché resteranno aperti i piccoli indipendenti luoghi
di vendita e di produzione del territorio, tutto ciò che ancora si sottrae
dall’omologazione dominante che apparentemente è scintillante ma rende grigie e
tutte uguali le vite delle persone.
Sembra poco.
Ma è rivoluzionario.
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