lunedì 19 maggio 2014

Uno straniero… in casa di estranei - Luigi De Paoli

Alcuni anni dopo la mia nascita, mio padre conobbe uno straniero giunto da poco nel nostro paese. Sin dall’inizio mio padre rimase stregato da questo personaggio affascinante e lo invitò a vivere con la nostra famiglia. Lo straniero accettò e
da allora è rimasto con noi.
Mentre crescevo non ho mai chiesto che posto avesse nella nostra famiglia, dato che nella mia giovane mente occupava un posto speciale. I miei genitori erano istruttori complementari: mia madre mi insegnò cosa fosse buono e cosa cattivo, mio padre mi insegnò ad obbedire. La cosa strana era il nostro affabulatore, che ci teneva stregati per ore, con avventure, misteri e commedie. Aveva sempre la risposta per qualunque cosa volessimo sapere di politica, storia o scienze. Conosceva tutto il passato e il presente e poteva perfino predire il futuro! Condusse la mia famiglia alla prima partita di calcio. Ci faceva ridere e anche piangere. Lo straniero non smetteva mai di parlare, ma a mio padre non importava!
A volte mia madre si svegliava presto e in silenzio, mentre il resto della famiglia era attento ad ascoltare quanto avesse da dirci. Lei se ne andava in cucina per godere un po’ di tranquillità. Adesso mi chiedo se qualche volta non abbia pregato affinché l’estraneo se ne andasse…

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