domenica 14 gennaio 2024

Se un ospedale si ribella alla guerra

 

Accade raramente ma quando accade è importante farlo sapere. La notizia genera pareri discordanti. Quale ospedale, infatti, rinuncerebbe a una donazione di un milione e mezzo di euro? Eppure è accaduto. L’Ospedale che ha detto no è l’Ospedale pediatrico Il Bambin Gesù, presidio ospedaliero privato di proprietà della Santa Sede. L’azienda donatrice che si è vista restituire la somma è la Leonardo specializzata nella produzione di armi di difesa e a partecipazione Statale per il 30 per cento.

La direzione dell’Ospedale 𝐡𝐚 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐧𝐮𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐚𝐩𝐚 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐪𝐮𝐨𝐭𝐢𝐝𝐢𝐚𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 rispetto a tutti i conflitti in atto con il forte richiamo a far cessare le armi. 𝐃𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐫𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐞𝐨𝐧𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐬𝐢 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐮𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐢 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐟𝐞𝐬𝐚. Ma, domanda, le armi, i sistemi di difesa, quando difendono non offendono anche la vita delle persone, non producono la loro morte? Ciò che la direzione dell’Ospedale pediatrico ha voluto dire e ribadire è che la guerra non si ferma con le armi e che dire no, a chi può permettersi di fare donazioni milionarie risultato di profitti derivati da produzioni di strumenti di morte, è un gesto di coerenza e di coscienza.

Cessare il fuoco. Fermare le armi. Rompere la spirale per cui la provenienza del bene non si mette in discussione. E le aziende che producono armi possono continuare a farlo facendo anche beneficenza. La nonviolenza è qualcosa di estremamente più radicale e coerente. 𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐮𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐢𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐫𝐦𝐢 𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐞. 𝐒𝐢 𝐬𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐥𝐢: 𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐢𝐭𝐭𝐢 𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐫𝐦𝐢.

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