domenica 21 settembre 2014

Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario - Amara Lakhous

un giornalista un po' investigatore,  un po' mediatore "culturale" nel suo quartiere, un omaggio a Jean Claude Izzo, un pasticciaccio brutto che può andare a finire male, e altro, per un romanzo che si legge davvero bene.
e a dimostrazione che i libri "gialli" raccontano la realtà come tanti saggi, senza annoiare un minuto.
a me è piaciuto molto, non entrerà nella storia del romanzo, ma neanche sfigura di fronte a tanti colleghi titolati, provateci, trascorrerete un paio d'ore piacevoli - franz




Ottobre 2006. Mancano pochi mesi all'entrata della Romania nell'Unione Europea, ma Torino è scossa da una serie di omicidi che coinvolgono albanesi e rumeni. È in corso una faida fra delinquenti, o c'è dietro la mano della criminalità organizzata che prima 'infesta' e poi 'bonifica' certe aree per speculare nel settore immobiliare? Enzo Laganà, nato a Torino da genitori calabresi, è un giornalista di cronaca nera che vuole vederci chiaro e scoprire il movente degli omicidi. Ma prima di far luce sul caso dovrà occuparsi di una spinosa vicenda che riguarda Gino, il maialino del suo vicino di casa, il nigeriano Joseph. Chi ha portato il maialino nella moschea del quartiere? E soprattutto perché? Enzo dovrà far luce su questi piccoli e grandi misteri usando un bel po' di fantasia, ironia e tanta pazienza. Un giallo multietnico per raccontare il nostro Paese multiculturale all'insegna della commedia all'italiana.

Come negli altri romanzi si mescolano lingua e dialetti, registri linguistici, contenuti ‘alti ‘e contenuti ‘bassi’ e tanto, tanto cinema. Una scrittura che sa mescolare una informazione minuziosa su eventi e fatti drammatici di cui si parla con situazioni comicamente surreali, essendo l’autore provvisto di una grande capacità di saper dosare i diversi ingredienti. Le tematiche emergono dalle storie dei personaggi: si passa dalla mania dei quiz televisivi alle traversate del Sahara e del mare dei migranti, dalla migrazione di un nucleo di italiani in Romania allo sforzo dei volontari che intervengono nei quartieri  a rischio, dall’attenzione degli italiani per gli animali e l’indifferenza per la sorte dei migranti, dal mammismo dei maschi italici alla commistione mafia dei colletti bianchi - affari di riciclaggio - politica. Una scrittura leggera che ha il pregio di informare senza annoiare mai.

…Il romanzo di Amara Lakhous si svolge con leggerezza. Affascina il lettore che non viene sopraffatto da storie angosciose o tortuose. Le levità della narrazione è determinata in special modo dai continui interventi della madre del protagonista che gli telefona spesso, pur essendo a distanza di moltissimi chilometri da Torino perchè dimora in un paese del meridione,e gli raccomanda le più minuziose cure da adottare nella gestione della casa, perfino della scadenza dei cibi conservati nel frigo. La donna è informata di tutte le mosse del figlio da due persone, due donne anziane: una vicina di casa che Enzo chiama zia e la donna di servizio. E’ così osservato e “protetto” che intervengono anche quando dovrebbe essere lasciato in pace, così come avviene quando sta per concludere un approccio amoroso con una donna.
Una sottile ironia, proprio per questi elementi, serpeggia in tutto il romanzo. Ironia della professione di giornalista: “Il novanta per cento delle notizie pubblicate quotidianamente è falso. Il cinque per cento non è verificato e soltanto il resto sono notizie vere”. Ironia sulla onnipresenza delle madri meridionali. Ironia su conflitti che si instaurano fra gruppi di persone. In questo caso un maialino, a cui si vuole addirittura conferire la dignità di maialino italiano se non padano.
L’ultimo aspetto da sottolineare è quello dalla pluralità del registro linguistico, da quello dialettale, che fa capolino di tanto in tanto, a quello specialistico del giornalismo, a quello della parlata popolare quotidiana.

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