mercoledì 14 marzo 2012

La grande avventura - Robert Westall

un bambino perde i genitori in un bombardamento e con un cane cerca di sopravvivere.
sembra una storiella come tante, in realtà è un libro davvero vivo, che non annoia mai.
peggio per chi non ha tempo e voglia di leggere questo piccolo grande libro - franz



Si tratta senza dubbio di un nuovo classico, uno dei capolavori della letteratura per ragazzi contemporanea e uno dei testi più significativi sul rapporto tra infanzia e guerra. Si tratta senza dubbio di un nuovo classico, uno dei capolavori della letteratura per ragazzi contemporanea e uno dei testi più significativi sul rapporto tra infanzia e guerra. La figura dell’orfano viaggiatore, con la sua improvvisa libertà, dolorosa e meravigliosa, con un modo nuovo di guardare alla realtà, permette rimandi a tanti eroi bambini classici, da Huck Finn al Remigio di Malot, e del resto la struttura del romanzo, costruito per progressive prove che sono tappe, ricorda quella della fiaba e delle leggende medievali. Ne La grande avventura Westall ha il grande coraggio di mostrare la guerra come metafora totale della vita, come situazione di frattura e ribaltamento radicali delle consuetudini e della quotidianità, che con forza denuda i personaggi, scoprendone tutte le contraddizioni, le bassezze e le imprese, e costringe il protagonista a osservare e comprendere un mondo che sembra calpestare per la prima volta.

…La grande avventura, che è il titolo più noto in Italia, pur essendo ambientato in una certa zona dell’Inghilterra sotto le bombe della Seconda Guerra Mondiale, è davvero una storia senza tempo.
Non riesco a farmi venire in mente, tra i tantissimi libri e film, per ragazzi e per adulti, qualcosa che abbia la stessa capacità e la stessa efficacia simbolica nel rappresentare un’infanzia in guerra.
Contemporaneamente, qui, della guerra, oltre al volto più immediato, si svela anche un lato che teniamo il più possibile nascosto, e che è un vero rompicapo pedagogico: la guerra è un’educatrice straordinaria…

…Il romanzo è ambientato in Inghilterra e la guerra rappresenta la cornice che si manifesta in termini di bombardamenti, fame e razionamenti del genere alimentare.
Si tratta di un classico percorso di formazione in cui il protagonista, Harry, si troverà a dover crescere molto in fretta per sopravvivere in un realtà lontana dal guscio famigliare. Un mondo, per molti aspetti, cinico e spietato, dove ogni uomo pretende qualcosa. 
Westall con una scrittura semplice, lineare, molto adatto a ragazzi giovanissimi, passa in rassegna molti aspetti dell'animo umano, ponendo il lettore di fronte ad una realtà cruda e dura, per molti aspetti difficile da digerire. Il romanzo risulta molto scorrevole e si legge velocemente. Inoltre non risulta mai noioso, pedante o eccessivamente lacrimevole, siamo lontani da Cuore.
Il personaggio di Harry è delineato bene e presenta una buona introspezione psicologica, aspetto che permette al lettore di immedesimarsi nel suo viaggio, conoscendo le sue paure, le sue emozioni e i suoi sentimenti.
L'unica cosa che non mi ha convinto è il finale, troppo frettoloso e anche abbastanza sconcertante (ma non voglio dirvi di più perché altrimenti vi faccio perdere il gusto di scoprirlo da soli).

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