martedì 12 dicembre 2017

Gli artisti rispondono ai commenti di Nick Cave


Nick Cave ha tenuto una conferenza stampa in Israele, in cui ha spiegato di aver deciso di suonare in Israele per rispondere fermamente a "chiunque tenti di censurare e ridurre al silenzio i musicisti". Secondo il NME (New Musical Express, N.d.T.), il musicista ha spiegato che la modifica del suo atteggiamento è avvenuta quando tre anni fa Brian Eno gli ha chiesto di iscriversi ad una lista denominata Artisti Per la Palestina. "Su un piano molto istintivo, [Io] non volli sottoscriverla", ha detto. "C'era in quella dichiarazione qualcosa che mi puzzava."
"Quindi, dopo un sacco di riflessioni e considerazioni, ho telefonato ai miei collaboratori e ho detto: “Stiamo per fare un tour in Europa e Israele”. Perché è diventato molto importante per me prendere posizione contro quelle persone che cercano di bloccare i musicisti, intimidire i musicisti, censurare i musicisti e ridurre al silenzio i musicisti. In fin dei conti, ci sono forse due ragioni per cui sono qui. Una è che io amo Israele e amo gli Israeliani, e la seconda è per prendere una posizione di principio contro chiunque tenti di censurare e ridurre al silenzio i musicisti.””
Oggi, oltre a una dichiarazione di Artists for Palestine UK, pubblichiamo una serie di risposte ai commenti di Cave da parte dei singoli artisti.

Brian Eno
Io ammiro Nick Cave come artista e so che è stato generoso nel sostenere le cause umanitarie palestinesi. Penso che abbia tutto il diritto di giungere alle sue conclusioni sul supportare o meno personalmente il BDS. Tuttavia, penso di avere anche il diritto di presentargli un altro aspetto di questa discussione, che ho condotto - privatamente, con la massima cortesia e discrezione possibile. Dato il contenuto della sua conferenza stampa, penso che ora la discussione debba essere riformulata pubblicamente.
L'argomento del BDS è abbastanza semplice: Israele ha costantemente - e smisuratamente - usato lo scambio culturale come una forma di "hasbara" (propaganda) per migliorare l'immagine del paese all'estero e per "mostrare il volto più bello di Israele" nelle parole di un funzionario del ministero degli esteri. La campagna del BDS sta semplicemente chiedendo agli artisti di non far parte di quella campagna propagandistica.
Sto basando questi commenti sui comunicati stampa riguardo ciò che Nick ha detto. Possono essere inaffidabili. La mia risposta a ciò che ho letto è questa: questo non ha nulla a che fare con artisti “ridotti al silenzio”, un’accusa che trovo piuttosto irritante quando usata in un contesto in cui alcuni milioni di persone sono permanentemente e grottescamente messe a tacere. Israele spende centinaia di milioni di dollari per l'hasbara, e le sue argomentazioni vengono trasmesse in maniera forte e chiara. Insieme alla tattica intimidatoria che etichetta qualsiasi forma di critica della politica israeliana come "antisemita", ciò crea un'immagine molto disomogenea di ciò che sta accadendo.
Chi espone le argomentazioni dei palestinesi? Se glielo chiedi, diranno il "BDS". È l'unica sola speranza che percepiscono, visto che vedono il loro paese sempre di più occupato illegalmente dai coloni e guardano le nuove generazioni della loro stessa gente crescere dietro i muri di cemento pattugliati dai soldati.
Capita che condivido un compleanno con Israele: anch'io sono nato il 15 maggio 1948. È una coincidenza, ma forse è in parte la ragione per la quale provo simpatia e ammirazione per il paese e le sue conquiste tecnologiche, intellettuali e sociali. Ammiro ancora tutte queste cose, ma, mentre imparo di più sulla spregevole situazione che le ambizioni israeliane hanno creato per i palestinesi, provo un crescente terrore. A me sembra che Israele si stia scavando una buca profonda e oscura, dove senza dubbio troverà compagnia con Trump e vari altri nazionalisti in tutto il mondo.
Quindi, parallelamente a ciò che sta accadendo ai palestinesi, c'è un altro disastro in corso. Israele, almeno quell' Israele dei valori umani in cui così tante persone, ebrei e non, riponevano le loro speranze, sta scomparendo.

AL Kennedy
Alla luce dei concerti di Nick Cave in Israele, direi che un tale impegno è moralmente pericoloso. Molti israeliani e molti di noi all'estero, di tutte le fedi, sono profondamente preoccupati per le azioni politiche, sociali e militari di Benjamin Netanyahu, del Likud e di forze che sembrano intenzionate a distruggere l'intera esistenza della Palestina e del popolo palestinese, mentre corrompono la vita pubblica israeliana. Questo atteggiamento ha prodotto una sequenza di crimini e comportarsi come se niente fosse non sembra essere una risposta valida. Di fronte a molteplici tentativi di mettere a tacere il popolo palestinese e di sopprimere la protesta a loro nome, il riferimento di Cave al tacitare il dissenso sembra, per lo meno, ingenuo.

Roger Waters
Ho letto le dichiarazioni della conferenza stampa di Nick Cave con un misto di tristezza, rabbia e incredulità. Non c'è da meravigliarsi che abbia evitato una conversazione con qualcuno del BDS prima di andare avanti con i suoi spettacoli a Tel Aviv.
Prima, incredulità. Nick pensa che si tratti di censura della sua musica? Che cosa? Nick, con tutto il dovuto rispetto, la tua musica è irrilevante rispetto a questo problema, come lo è la mia, come anche quella di Brian Eno, come quella di Beethoven, non si tratta di musica, ma di diritti umani.
Poi, rabbia. Si tratta di bambini, come i ragazzini fatti a pezzi mentre giocavano a pallone sulla spiaggia di Gaza. Ragazzi uccisi da Israele. Ragazzi che simboleggiano le migliaia e migliaia di bambini sacrificati nella "falciatura del prato" di Israele. Terminologia israeliana, non mia.
Noi, centinaia di migliaia di noi, sostenitori del BDS e dei diritti umani nel corso della storia in tutto il mondo, ci uniamo in memoria di Sharpeville e Wounded Knee e Lidice e Budapest e Ferguson e Standing Rock e Gaza e alziamo i pugni in segno di protesta. Scagliamo i nostri bicchieri nel fuoco della tua arrogante noncuranza e distruggiamo i nostri braccialetti sulla roccia della tua implacabile indifferenza.
Infine, tristezza? E se fosse stata tua la casa demolita?  Tuo il paese invaso? Tuoi i villaggi rasi al suolo per costruire stadi per gli invasori dove promuovere concerti pop? Tuoi gli ulivi sradicati? Tuoi i sette milioni di fratelli e sorelle che vivono nei campi profughi? Vittime di pulizia etnica? La tua tristezza sconfiggerebbe la tua ossessione per le preoccupazioni sulla censura della tua musica?
A proposito, su uno dei siti di informazione israeliani sono stato indirizzato su un tuo video di YouTube. Verso la fine ho raccolto il seguente testo:
"Sediamoci insieme al buio fino a quando giunga il momento."
Nick, il momento è giunto e se n'è andato fratello, te lo sei perso, se ad un certo punto nel futuro vorrai uscire dal buio, tutto ciò che dovrai fare è aprire gli occhi, noi, nel BDS, saremo qui per darti il benvenuto alla luce.
Con affetto
Roger Waters and Co.

Ken Loach
Nick Cave si trova di fronte ad una scelta, o stare con i palestinesi oppressi o con lo stato israeliano che nega loro i loro diritti umani. Lui sceglie di stare con l'oppressore. Coloro che sostengono il boicottaggio non vengono messi a tacere. Semplicemente si rifiutano di essere usati da Israele per promuovere la sua politica di apartheid.
Aki Kaurismäki
Siamo tutti liberi tranne quelli che sono schiavi.
Traduzione di BDS Italia 

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