sabato 7 settembre 2019

Onu: Usa, GB e Francia complici nei crimini di guerra in Yemen - Alessandro Fioroni




L’Onu accusa
Per la prima volta esperti dell’Onu hanno redatto un rapporto nel quale vengono indicate almeno 160 persone, tra cui singoli militari ed esponenti politici, considerati complici dei massacri che avvengono quotidianamente nel conflitto dello Yemen. Le parti in guerra come noto, comprendono le forze armate del Regno saudita, alleati sunniti come gli Emirati arabi uniti, i ribelli Houthi, e le forze dell’esercito regolare yemenita, per quel poco che ne rimane. Poi i ‘complici’ esterni che li sostengono con armi o altro, nei loro crimini.
L’elenco, almeno da quanto si apprende dal quotidiano inglese Guardian, è segreto ma sembrano emergere responsabilità al di là degli attori regionali della guerra. Le Nazioni Unite infatti hanno messo in luce coinvolgimenti colpevoli anche di potenze come Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti nella loro indiscriminata fornitura di armi in violazione anche di quel minimo di vincoli che regolerebbero la materia. Italia e Germania non comparirebbero ancora tra i complici per quelle bombe costruire in Sardegna con marchio tedesco e destinazione finale Yemen con lancio aereo saudita.

Il ruolo degli inglesi
In particolar modo sotto la lente d’ingrandimento è finito il ruolo svolto dal governo di sua Maestà la regina Elisabetta e attuale governo Boris Johnson, nel passato nn troppo lontano ministro degli esteri. Per Muhsin Siddiquey, direttore nazionale per lo Yemen della ong Oxfam: «Questo rapporto scioccante dovrebbe fungere da campanello d’allarme per il governo del Regno Unito. Offre tutte le prove necessarie della miseria e della sofferenza inflitte al popolo dello Yemen da una guerra in parte alimentata dalle vendite di armi del Regno Unito all’Arabia Saudita e ad altri membri della coalizione».
Già il 20 giugno scorso una Corte d’appello britannica ha reso chiaro che la fornitura inglese di armamenti alla monarchia saudita è proseguita indisturbata, senza che si effettuassero indagini accurate se tali armi fossero impiegate durante i potenziali crimini di guerra dei sauditi nella feroce guerra in corso nello Yemen.
L’ultimo massacro del quale si è a conoscenza è di pochi giorni fa, il 1° settembre, quando un attacco aereo della coalizione guidata dall’Arabia saudita ha colpito una prigione nel sud ovest dello Yemen, con decine di morti i morti come ha testimoniato anche il Comitato Internazionale della Croce Rossa.

La fame come tattica militare
Complessivamente l’Onu ha registrato e documentato come ‘crimine di guerra’ un numero impressionante tra morti e feriti civili nel periodo che va dal marzo 2015 a giugno 2019. 7.292 le persone rimaste uccise (almeno 1.959 bambini e 880 donne) e 11.630 di loro che hanno subito danni fisici permanenti. Ma il bilancio è, con tutta probabilità, molto più elevato.
Inglesi, francesi e statunitensi potrebbero dunque essere considerati complici di crimini di guerra e sodali con coloro che usano anche l’arma della fame come tattica militare. Inoltre la coalizione anti ribelli Houthi considera come target legale anche i civili che si trovano nei pressi di un obiettivo militare. ‘Effetti collaterali’ la definizione militare a copertura della vergogna.

Le pesanti responsabilità della monarchia saudita
Alle accuse Onu il Regno Unito dovrebbe dare una risposta entro il prossimo mese ma le speranze di giungere ad una verità sono decisamente scarse (per poi non parlate degli Stati Uniti di Trump e dei miliardi di armi vendite). Per Londra infatti le indagini sulle violazioni dei diritti umani erano ‘in carico all’Arabia Saudita stessa che naturalmente non avrebbe assolto questo compito. Gli esperti delle Nazioni Unite hanno semplicemente scoperto che i sauditi non hanno mai messo in campo nessuna inchiesta.
Eppure si conosce con certezza che in Yemen sono state commessi atti atroci come uccisioni mirate e torture. ‘Tecnica militare di Stato’ o ufficiali crudeli e vigliacchi da individuare e da punire a difesa dello stesso onore militare del Paese? Guerra senza regole e senza vergogne, quella condotta in Yemen. Gli oppositori politici sono arrestati e detenuti in strutture segrete. Anche le milizie ribelli sono pesantemente coinvolte nei massacri in quanto, come recita il rapporto, “utilizzavano mine antiuomo e anti-veicolo, in violazione del diritto internazionale umanitario, in particolare nel modo in cui le mine venivano collocate in luoghi non segnalati frequentati da civili, con poca o nessuna avvertenza fornita, che rendeva il loro uso indiscriminato”.

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