giovedì 21 ottobre 2021

Chi vuole la legge marziale? – Alberto Capece

Le scene messicane che abbiamo visto, i pestaggi, le ridicole scuse per coprirle, l’ammissione di aver dato via  libera a formazioni fasciste che sopravvivono perché coperte e foraggiata dai servizi, l’accanimento con il quale si cerca lo scontro con i portuali di Trieste nella speranza di innescare la repressione, non ci parlano solo della bestialità di un governo e dei suoi reggicoda come l’utile idiota Landini, il primo sindacalista della storia a dire che le lotte dei lavoratori sono fasciste, ma testimoniano anche della sua disperazione: vuole ad ogni costo lo scontro per arrivare alla legge marziale. Il tempo non lavora per lui: man mano che le vaccinazioni vanno avanti e aumentano le reazioni avverse, magari non confessate o le ricadute e i decessi degli anziani dopo pochi giorni dalla puntura o il timore di dover subire nuove dosi, insieme alla sempre più forte sensazione di inutilità, fanno si che che sottopelle aumenti la diffidenza e l’allarme tanto che ora, stando a qualche sondaggio, solo la metà degli italiani sarebbe favorevole al green pass. Contemporaneamente si avvicina una crisi sistemica di proporzioni enormi con l’aumento stratosferico dei prezzi dell’energia e delle materie prime che potrebbe facilmente portare al collasso del sistema industriale con tutto ciò che segue, disoccupazione ed povertà estrema. La nuova bolletta dell’energia, oltre a terzomondizzare i ceti popolari, richiede dai 35 ai 40 miliardi, una cifra del tutto al di fuori delle possibilità del Paese e soprattutto di un Paese che gioca alla pandemia con tanta arroganza nei confronti dei cittadini e tanto servilismo nei confronti dei poteri oligarchici.Non si tratta soltanto del tentativo di dare ai no vax la colpa della situazione che al contrario si è invece determinata proprio per la troppa disponibilità delle persone a cadere nei tranelli della narrazione pandemica, ma soprattutto di creare un sistema di controllo militare del territorio per evitare eventuali rivolte una volta che si determini il disastro economico la certezza del quale non è più dubitabile e c’è solo da capirne le dimensioni. Il governo insomma è brutale perché ha bisogno di un pretesto per militarizzare il Paese dandone la colpa a qualcuno che in questo caso sarebbero i non vaccinati: Orwell è ormai superato da un pezzo e i maiali sono diventati più uguali degli altri. Il fatto è che ormai questo governo, questo parlamento, questo milieu politico hanno la possibilità di esistere solo se continua l’emergenza, solo se riescono a tenere ferma la piazza e non certo  per i renitenti alle vaccinazioni, ma per le questioni del lavoro e della sopravvivenza. In fondo rifiutare il green pass è proprio il rifiuto di una strumento che azzera in radice i diritti dei lavoratori. Secondo alcuni osservatori il momento ideale per passare alla repressione e alla legge marziale potrebbe essere il G20 di fine ottobre che si terrà per l’appunto a Roma: tra agenti provocatori e movimentini di estrema destra sovvenzionati dai servizi non dovrebbe essere così difficile far scoccare la scintilla anche se i manifestanti dovessero starsene immobili. Né è pensabile che Draghi possa essere sfiorato dalla perdita di credibilità di fronte a scontri durante il vertice anzi la sua credibilità come servo del potere reale che reprime il popolo aumenterebbe ancora di più e si potrebbe mettere al petto un’altra medaglia. Bisogna tenere conto che lo stato di emergenza non potrà più essere prorogato oltre il 31 gennaio del prossimo anno  e a quel punto sarebbe difficile dare tentare di rinnovare lo stato di eccezione basandosi su qualche recrudescenza del virus perché questo rischierebbe di far perdere qualsiasi credibilità alla narrazione pandemica con conseguenze probabilmente funeste per molti protagonisti della mistificazione, mentre uno stato di agitazione e di scontro nel Paese potrebbe costituire un pretesto più credibile. Il fatto è che ci sono delle logiche che non possono essere controllate. Draghi e la sua congerie di furfanti, una volta mossi i primi passi non può più fermarsi e tornare indietro: deve andare avanti, ciecamente , anche se non esiste una meta, anche se davanti c’è un precipizio. Bisogna solo capire come fare lo sgambetto a questo golem di sabbia e bugie prima che ci soffochi.

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