Potrebbe anche essere il risultato di una riflessione come la mia condizionata in misura notevole dalle innumerevoli delusioni politico – sociali che hanno caratterizzato gli ultimi decenni della mia vita soprattutto se confrontate con le tante speranze di “un mondo nuovo” che negli anni della mia giovinezza ancora resistevano.
Però non credo di sbagliarmi
nell’affermare che siamo caduti in un baratro dal quale stentiamo ad uscire e
che si caratterizza per alcuni aspetti molto inquietanti che si possono
riassumere nella consapevolezza di essere entrati nell’era dell’insensatezza e
del disordine del mondo. Come spiegare altrimenti la deriva politica che, per
esempio, sta interessando il nostro paese nel quale si scopre che proprio
quelli che sono maggiormente danneggiati dal neofascismo mascherato che ci
governa si rivelano poi come i sostenitori più decisi e convinti del ritorno di
una figura autoritaria, inevitabile premessa all’instaurazione di un devastante
regime neofascista.
Un autore molto sottovalutato ma che dal
mio punto di vista può essere definito assolutamente un genio della letteratura
mondiale che ha anticipato con la sua fantascienza i temi di cui si parlava in
precedenza, è sicuramente Philip Dick. Infatti, non crediamo di esagerare
quando affermiamo che quell’ordine e quel senso del mondo Dick lo cercò per tutta
la sua vita. Bisogna dire che in questa sua ricerca Dick non raggiunse mai una
visione “stabile” del mondo per cui la sua inquietudine interiore rimase
inalterata ma proprio per questo motivo riuscì a descrivere molto bene la
realtà paranoica, diciamo pure da incubo, della realtà politico – sociale che
si andava sviluppando soprattutto nella seconda metà del Novecento.
Infatti Dick è fortemente legato alla
contingenza storica al punto che in molte sue opere si evidenziano situazioni
politiche tipiche del suo periodo storico che però anticiperanno anche eventi
che si realizzeranno in futuro. Il magma letterario nel quale si mosse Dick
spiega anche perché la sua letteratura favorì interpretazioni molto diverse tra
loro come ad esempio l’interpretazione rigorosamente marxista che faceva di lui
uno scrittore antiborghese e anticapitalista, per passare poi
all’interpretazione di Jean Baudrillard che vedeva nella sua tematica del
simulacro un’anticipazione di quel concetto di “iperrealtà” conseguenza dell’identificazione
tra realtà e immaginazione.
Andando più nel dettaglio, relativamente
alle capacità previsionali di Dick, cercherò di elencare alcuni aspetti molto
attuali e discussi oggi di cui Dick aveva già parlato nelle sue opere oltre
cinquant’anni fa. Partiamo da “Minority Report” uno dei romanzi di Dick reso
famoso dall’omonimo film di Steven Spielberg. In quest’ opera Dick immagina una
società del futuro nella quale le forze di polizia sono in possesso di
strumenti tecnologici talmente sofisticati che gli consentono di prevedere e
quindi prevenire in anticipo reati di varia natura prima che questi accadano.
Quando fu scritto il libro tutto questo appariva come fantascienza oggi però
gli algoritmi di predizione, l’intelligenza artificiale e i big data vengono
usati massicciamente dalle aziende per fini commerciali ma anche dalle forze
dell’ordine.
L’uso di queste nuove tecnologie da
parte delle forze di polizia che in qualche modo osservano e analizzano i
nostri comportamenti in modo da poter anticipare le nostre azioni, sollevano
seri problemi a riguardo del diritto alla privacy e delle libertà individuali.
Un altro aspetto del quale si è interessato Dick nella sua produzione
letteraria è quello che riguarda la realtà simulata. In particolare ci sono due
libri nei quali questi argomenti vengono trattati stupendamente, uno è “Ubik” e
l’altro è “La svastica sul sole”. In entrambi il tema della distorsione della
realtà è centrale.
Sembra incredibile, ma nella nostra
realtà queste previsioni sembrano sulla via di avverarsi, basti pensare ai
software di realtà virtuale e realtà aumentata che stanno diventando sempre più
sofisticati e sempre più presenti nella vita quotidiana, per esempio, dei
nostri giovani che vedono assottigliarsi sempre di più il confine tra il reale
e il virtuale determinando rischi notevoli per ciò che riguarda la possibile
visione distorta della realtà che già sta condizionando la vita di tanti
adolescenti. Per non parlare di alcuni giochi immersivi capaci di creare mondi
paralleli nei quali tanti di noi rischiano di perdersi, insomma proprio
l’allarme lanciato dalla letteratura di Dick alcuni decenni fa.
Un tema di forte attualità riguarda la
possibilità che le macchine possano riprodurre la coscienza umana e dunque
creare seri problemi nel cercare di distinguere ciò che è umano dal non umano.
Nell’opera intitolata “Anche gli androidi sognano pecore elettriche?”, dal
quale. è stato tratto il film – cult “Blade Runner”, Dick si occupa del confine
sottile che separa gli androidi dagli umani. Nel mondo contemporaneo, lo
sviluppo vertiginoso della robotica e dell’intelligenza artificiale, ci pone
proprio di fronte a questi problemi di cui Dick si preoccupava molto prima di
noi. Un tema di stretta attualità è la manipolazione della realtà che si è diffusa
oggi in maniera esponenziale nelle nostre società grazie soprattutto al potere
dei media, la proliferazione delle fake news, la manipolazione delle
informazioni attraverso i social media. La difficoltà sempre più diffusa nel
riuscire a distinguere la realtà dalla manipolazione è il tema centrale del
libro di Dick intitolato “Ubik”, ma lo stesso tema è presente in tante opere
del geniale scrittore americano con la non trascurabile differenza che tali
affermazioni Dick le aveva fatte oltre cinquant’anni fa.
Dunque Philip Dick non era solo un
autore di fantascienza bensì un autore – visionario che è riuscito ad
anticipare di decenni le implicazioni etiche, sociali e politiche che lo
sviluppo tecnologico ha determinato nel nostro mondo, insomma basta pensare
all’inquietante mutazione che sta subendo il capitalismo contemporaneo che da
finanziario si sta trasformando in tecnocapitalismo intendendo con questo
termine l’uso strumentale che il capitale fa della tecnologia per continuare a
dominare le masse che vivono ai margini di questo nostro povero mondo sbranato
senza pietà da un gruppo ristretto di umani voraci che vogliono accumulare
altra ricchezza a scapito della maggioranza della popolazione mondiale che
continua a impoverirsi.
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