sabato 8 settembre 2012

Aziz Sahmaoui & University of Gnawa



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Dopo una carriera più che ventennale (molto di più, avendo imparato a suonare a 7 anni e iniziato ad esibirsi a 14), il polistrumentista nativo del Maghreb e cresciuto a Marrakech pubblica il primo disco a suo nome.
La carriera discografica era iniziata dopo il suo trasferimento in Francia a fine '80, dove di lì a poco aveva fondato l'Orchestre National de Barbès con la quale ha iniziato a fare dischi a metà 90s, e dopo anni di collaborazioni varie aveva visto la convocazione nel Joe Zawinul Syndicate, con partecipazione a quel Vienna Nights che costituiva tappa eccelsa della band dell'ex tastierista dei Weather Report (Sahmaoui rimarrà nel gruppo per gli altri due dischi che la band inciderà dopo la scomparsa del leader nel 2007). Il tutto all'insegna della valorizzazione delle sue radici musicali nordafricane, che qui prende una piega nuova e antica al tempo stesso.
Il gruppo che lo accompagna, infatti, è per lo più composto da musicisti del Senegal, zona d'origine delle radici del genere Gnawa - in questo senso il nome della band sembra indicare uno studio profondo, guidato dal suono del gimbri e dello ngoni, strumenti a corda caratteristici del genere. Dall'altra rimangono tracce del suo periodo occidentale nell'uso discreto di chitarre elettriche moderne e nella cover del classico reportiano Black Marketriportata al suono generale del disco con una splendida apoteosi finale (come i rifacimenti dei traditional, indistinguibili dagli originali)...

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