sabato 29 settembre 2012

Amras - Thomas Bernhard

di Thomas Bernhard non ho letto moltissimo, ma ogni volta mi sembra di ascoltare qualcosa di già conosciuto, qui Kristof e Kafka, ma è Bernhard, ai piani alti della letteratura, lassù si parla di cose davvero serie, e mai noiose.
non è mai tempo perso, leggerlo o rileggerlo, promesso - franz



...un romanzo corto ma che riesce a dilaniare nella sua crudele spietatezza.. il tipo di scrittura a volte rieccheggia quei micro periodi pieni di frasi in sospeso che ha reso immortale Celine.. la storia di questi 2 fratelli non puo' non far pensare ai due gemelli terribili protagonisti della Trilogia della Città di K. della Kristof.. e non a caso la Kristof ha sempre dichiarato di adorare lo scrittore austriaco…

Un incubo morboso e angosciante, maniacale e ossessivo, snervante e impietoso, nella traduzione per Einaudi di Magda Olivetti (uscita nel 1989, l’anno della morte dello scrittore austriaco). Parla di due fratelli che assomigliano ai tragici protagonisti della “Trilogia della città di K.” di Agata Kristof, ma certe pagine sembrano uscite direttamente da un delirio visionario di Kafka (l’atroce sedia per epilettici ricorda la macchina che scrive le sentenze sul corpo, in “Nella colonia penale”)…

4 commenti:

  1. Io per ora ho letto "A colpi d'ascia" e "I mangia a poco". Una voce potente assai, la sua, anche se non gli perdono facilmente questa scelta di scrittura torrenziale, interi romanzi senza uno stacco o un a capo... Uno di quegli Scrittori che si amano, ma al tempo stesso si prenderebbero a cazzotti... :)

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  2. allora questo è il capolavoro per te, scrittura per niente torrenziale, a tratti quasi aforistica

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