lunedì 3 giugno 2013

I labirinti di Atene - Petros Markaris

dei raccontini raccolti da un cassetto di Petros Markaris e ne hanno fatto un libro. 
non cattivo, per carità, ma se uno ha letto i romanzi li rimpiange.
ci sono scrittori da racconti, altri da romanzi, Markaris ha bisogno di parole e spazio per creare il meglio.
si può leggere, ma è prescindibile - franz



sono racconti convincenti, decisamente tristi, ma molto efficaci nel cercare di descrivere la pochezza umana, storie di disperazione, brevi momenti di riscatto. MA, è bene sottolinearlo, NON si tratta di otto racconti con protagonista il commissario Charitos, salvo - guarda un po' - il primo. 

Il dubbio che mi attanaglia è a questo punto il seguente: ma chi ha scritto la seconda di copertina, eccitatosi perché "su questi e altri casi indagano il commissario Charitos e i suoi assistenti...", almeno una occhiata ai racconti l'ha data? Redattori, correttori di bozze, responsabili editoriali, dove eravate?


Otto racconti congegniati dal creatore del commissario Kostas Charitos, solo il primo di accettabile lunghezza, gli altri poco più che storielle... il brutto è che anche la qualità è da storiella!
In ogni racconto si avverte una provvisorietà sconcertante, e non basta l'apparizione, quasi si trattasse di guest stars, del succitato commissario e d'un suo collaboratore: il tutto sembra un lavoro di compiacimento dell'editore, o peggio la pubblicazione di qualcosa che se Markaris non avesse sfondato con le storie di Charitos, mai avrebbe trovato la possibilità di rendere visibile.
Ogni storia affoga nella sua brevità, risentendone, perché la trama di ogni racconto è davvero esigua, la narrazione sbiadita, sovente ci si trova senza un vero svolgimento e il finale lascia perplessi proprio per la costruzione della narrazione: qua e la si vede la buona propensione di Markaris alla narrazione, ma sono piccole fiammelle, baluginii in una notte narrativa che ha il suo solo pregio nella brevità.

Nessun commento:

Posta un commento