mercoledì 19 giugno 2013

Ma a che serve questo schifo di stampa? - Giuseppe Aragno

…sono mesi che dei 5 Stelle conosciamo soprattutto litigi e incongruenze ma non c’è stato un pennivendolo che si sia occupato dei 47 progetti di legge che il Movimento ha presentato. Giorni fa, nel religioso silenzio di giornali e televisioni, l’armata Brancaleone dell’italico “progressismo”, guidata da Epifani, ha scelto di astenersi persino su un emendamento voluto da Sel per consentire l’effettivo funzionamento della legge 194 e permettere alle donne italiane di abortire senza ricorrere a sciamani e cucchiai d’oro. Sarà che per il PD, nato male e peggio cresciuto, anche solo far cenno all'aborto è come parlare di funerali in casa di un moribondo, sta di fatto che assieme ai Cinque Stelle hanno votato quelli di Berlusconi. Poiché Scalfari e tutti i suoi democratici camerati erano impegnati nelle immancabili interviste ai due disastri della nostra vita politica – il vecchio Napolitano e il giovane Renzi – il silenzio è caduto sulla vergogna infinita.
Parliamoci chiaro: Grillo non convince, può non piacere, è un’occasione persa o un tragicomico bluff. Ognuno la pensi come vuole. Nella tragedia italiana, però, le responsabilità sue e dei deputati del suo Movimento sono di fatto pari a zero. I killer della nostra democrazia vanno ricercati tutti nel mercato zoologico e ortofrutticolo che tiene banco a centrosinistra dall’ormai lontana sparizione del PCI e della DC. E’ lì che bisogna cercare,partendo dall’ambigua Quercia, giungendo all’Asinello e fermandosi all’Ulivo e a quel Giorgio Napolitano, che di quest’opera buffa è stato ed è il funambolico protagonista dai primi anni Cinquanta ad oggi; è lui, infatti, Napolitano, non Grillo che ha incarnato il ruolo del trasformista, passando con inimitabile disinvoltura dall’ortodossia bolscevica a quella capitalista.

5 commenti:

  1. A parte un pò di eccessivo livore che non serve a nessuno, le considerazioni di Aragno hanno una loro fondatezza.

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  2. non è eccessivo livore, è solo chiarezza e vivacità di pensiero:)

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  3. Forse hai ragione. Ma questi toni facilitano la comunicazione tra le parti?

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  4. ricordo quando Don Milani chiamava la merda merda e non escrementi.
    "la scuola sarà sempre meglio della merda" rende ci più, in chiarezza e forza, rispetto al sinonimo educato.
    credo che non occorra avere paura delle parole e dei toni se sono per un fine utile e condiviso, quando ci fregano usano sempre parole gentili ed educate, per veicolare dei contenuti dannosi, e terribili, a volte.

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  5. Mi sa che hai ragione, a ben pensarci.

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