lunedì 2 dicembre 2019

Storie d'altre storie - Giovanni Arpino

Giovanni Arpino ha avuto un'idea unica, si è chiesto cosa è successo a Cappuccetto Rosso, a Sandokan, A Faust, a Casanova, a Lolita, a don Chisciotte, a Tarzan, a Frankenstein, ad Alice, a don Rodrigo, al capitano Achab, a Marlowe, a Falstaff e a Pinocchio.
siccome non si trova niente della loro vita dopo i libri, allora  Giovanni Arpino ce lo racconta lui, cosa fanno e come vivono quei personaggi.
geniale e bellissimo, non privatevene.







Guidati dalla penna di Arpino, i personaggi mantengono intatta l’indole primigenia e se anche la scrittura si piega a rievocare nello stile quella dell’opera originaria, nondimeno alcuni racconti rivelano una vena creativa che manipola le situazioni e i generi, concedendo all’autore di sperimentare.
La già citata forma del diario è affiancata da quella delle fiabe nei casi di Cappuccetto Rosso e Pinocchio, ma la storia di Alice, che ritroviamo ormai nonna, assume contorni se possibile ancora più surreali. Se è gustosa la vicenda del dottor Faust, diventato neurochirurgo, credo non possa dispiacere lo stravolgimento fantascientifico che ha investito il mondo in cui vive Tarzan.
La lettura impegna complessivamente per poco tempo e risulta piacevole: ciascun lettore rimarrà colpito da particolari diversi, ma è evidente che una conoscenza diretta e non meramente scolastica dei romanzi e delle fiabe da cui sono nati i protagonisti dei racconti permettono di godere maggiormente dei riferimenti e dell’inventiva di Arpino.
Storie d’altre storie non può essere ridotta a una raccolta di esercizi di scrittura: i racconti sono, infatti, l’occasione per dare spazio a riflessioni su libertà e aspettative deluse. La maggior parte dei protagonisti rimpiange il proprio passato che brilla davanti alla decadenza e alle fatiche del presente…
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Tutti abbiamo le nostre storie preferite e con esse i nostri personaggi del cuore. Li abbiamo amati così tanto da rileggere più volte il racconto delle loro avventure e magari ci siamo chiesti che ne è stato di loro "dopo". Pinocchio, per esempio, ha smesso di dare retta ai cattivi compagni? E Cappuccetto Rosso come sarà diventata da grande? In "Storie d'altre storie" Arpino costruisce una galleria di ritratti degli eroi del nostro immaginario, presentandoli nella loro vita "vera", quella che potrebbero aver vissuto a partire dalla vicenda che li ha resi immortali. Arpino dà loro voce provando a raccontare che cosa è successo da allora, che strada hanno preso e attraverso quale intreccio di speranze, desideri, delusioni, affetti e meschinità si è formato il tessuto della loro vita. In queste pagine ritroviamo Cappuccetto Rosso e il Cacciatore, Sandokan, Marian e Yanez, Frankenstein e la sua mamma, il dottor Faust e il Diavolo, ma anche Lolita, il capitano Achab, Marlowe. Piccoli cammei ricchi di fantasia, umanità e ironia nello stile vitale ed estroso di un grande scrittore del '900 italiano.
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Il tratto in comune di questi personaggi famosissimi è però una nota di malinconia. Tutti i grandi eroi che ci hanno accompagnato nella nostra vita di lettori hanno cambiato vita. Il mondo moderno che non si fregia più di personaggi sani, umili e coraggiosi ha fatto sì che i nostri beniamini cadessero in disgrazia. Il lieto fine delle favole era quindi solo momentaneo, almeno per Arpino, che dà un quadro quasi crudele del nostro mondo facendolo passare per le vite dei personaggi che abbiamo amato. I racconti di Arpino sono però dei non finiti, delle istantanee e insinuano nel lettore il dubbio che ci potrebbe essere un’altra via d’uscita, anche per gli eroi in decadenza…
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