venerdì 1 febbraio 2013

povera chiesa


In Galizia la Chiesa cattolica pagherà l'Imu
 La cifra è bassa, ma è il valore simbolico è altissimo: 329 euro che segnano un precedente giuridico e che la diocesi galiziana di Ourense dovrà versare al comune di Allariz per regolarizzare il pagamento dell'Ibi (l'equivalente della nostra Imu) su quattro terreni edificabili di proprietà della curia. Così ha deciso il tribunale amministrativo respingendo il ricorso dell'arcivescovato, che aveva rispedito al mittente quattro rate della tassa municipale sui beni immobili, appellandosi all'esenzione di cui godono, secondo la legge spagnola, gli edifici appartenenti ad entità senza fini di lucro. Una categoria in cui, evidentemente, la diocesi di Ourense contava di rientrare, come peraltro accreditato in un rapporto stilato (non senza un velo di faziosità) dal ministero del Tesoro e ribaltato dalle autorità amministrative. 
Il giudice ha infatti rilevato nella sentenza (inappellabile) che la Chiesa «non ha dimostrato di essere un'entità senza scopo di lucro» e ha inoltre sottolineato che i quattro terreni «non rientrano in nessuna delle tipologie contemplate dagli accordi tributari tra lo stato spagnolo e la Santa sede», i quali stabiliscono l'esenzione dall'Ibi solo per i luoghi adibiti al culto e per gli edifici annessi…

2 commenti:

  1. sentenza che fa veramente piacere. chissà che non sia un primo passo...
    l'inciso sulla mancata dimostrazione della chiesa come "entità senza scopo di lucro" è spettacolare! (chissà se le sedi di scientology pagano l'IMU...).
    posso capire l'esenzione per i luoghi di culto, ma per ogni altro no. quindi questa sentenza è semplice logica.
    a quando in Italia?

    RispondiElimina
  2. il miglior periodo per la chiesa, forse, è stato quello delle catacombe.
    un ritorno ad allora farebbe solo bene, non parlerebbero più di Imu:)

    RispondiElimina