sabato 3 agosto 2013

Io, ex detenuto a Poggioreale vi racconto la vita in carcere

Egregio direttore,
cari lettori di questo prestigioso quotidiano, sono un giovane ex detenuto del carcere di Poggioreale stanco di tante parole al vento e desideroso di farvi conoscere la realtà delle condizioni carcerarie. Qualche giorno fa, a seguito del reportage di Marco Piscitelli pubblicato su Il Mattino, il ministro della Giustizia ha dichiarato che era al corrente della pessima situazione carceraria ma di non aspettarsi una realtà tanto degradata. L'ha seguita a ruota il presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini. Stavolta altro carcere. Ma mai nei reparti più drammatici. Ebbene, vorrei dire al ministro Cancellieri e al presidente Boldrini che hanno visitato solo alcune delle pochissime celle messe bene, alcune nuove, forse perché sapevano del vostro arrivo.
Ora vi racconto io come è un carcere italiano: bagni inadeguati, vecchi, con piastrelle a terra quasi sempre spaccate, pieni di umidità e ruggine ovunque; si cucina nel bagno, sì, proprio accanto alla tazza del water; le celle sono piccole e stanno tutti ammassati uno sull'altro. È di questi giorni la notizia che la figlia dell'imprenditori Ligresti ha lamentato che in carcere si può fare la doccia solo una volta al giorno. Sappia che i detenuti "normali" la doccia la fanno 2 volte a settimana. L'acqua è sempre fredda, sia d'estate che d'inverno. Se stai male, occorrono 10 giorni per una visita medica e spesso non riceviamo cure adeguate. I detenuti di Poggioreale chiamano il famoso Buscopan "la pillola di Padre Pio" perché quella pillola ti danno e con quella ti devono passare tutti i dolori…

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