giovedì 1 agosto 2013

Aspettando la Trojka - Uriel Fanelli

La situazione ha preso ormai la china greca. Le aziende italiane si vendono agli stranieri perché sanno che e' l'unica ancora di salvezza; aggrapparsi a qualcuno che sembra più robusto. Il Made in Italy ormai non sta fuggendo da tasse o balzelli, sta fuggendo da un disastro che si avvicina. Il debito ha sforato il 130% , il PIL e' in crollo , e quel che e' peggio e' che il rapporto debito/pil si e' alzato per un crollo del PIL, e i consumi anche. Il credito e' fermo e l'industria scappa o si "globalizza", altro modo per dire che scappa. E il disastro immobiliare e' ormai scoppiato. Il sistema pensionistico e' al collasso.

Di fatto, ormai e' tardi. Le poche eroiche imprese che ancora stanno a galla presto saranno troppo poche e non abbastanza forti per sostenere tutto.

Voi dite: e il governo non lo sa?

Certo che lo sa! Guardate come si stanno comportando: un esercito in ritirata. Stanno rubando a man bassa , distribuendo favori a nipoti, per avere i forzieri pieni quando la festa finirà. Hanno appena varato un "DL del fare" che contiene di fatto solo ruberie e favori. Ricordate i 40 miliardi di debito fatti per poter liquidare le aziende fornitrici della PA? Beh, sinora hanno erogato si e no due miliardi. Il resto lo ha la CDP, di cui ho già parlato, gestita dalle banche che necessitavano di un salvataggio. Solo il 4% di quei soldi e' andato alle aziende.  Cosa hanno fatto? Hanno indebitato la nazione per arricchire di liquidi i soci di CDP…

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