lunedì 12 agosto 2013

La resa dei conti – Petros Markaris

il solito commissario Charitos deve scoprire i fantasmi del passato, per vedere meglio quelli di oggi.
non entusiasma come altre volte, ma è una sicurezza, promesso - franz



Il “giallo” è l’uccisione di tre persone che sembrano avere in comune un passato di resistenza alla dittatura dei colonnelli. L’ispettore Charitos fra questi due fuochi: fatica ad andare avanti nella vita di ogni giorno (anche lui dovrà fare sacrifici) e fatica a sbrogliare il bandolo della matassa mortuaria. Naturalmente i sospettati sono diversi fra cui la politica e il cuore. Spunti di quotidianità familiare e un rigurgito di bontà verso il tedesco cattivone che qui diventa pure utile (insegna a maneggiare il computer al nostro ispettore). Finale inaspettato e nello stesso tempo inserito dentro una salda tradizione poliziesca. Mai avresti detto che è lui, però si sa che spesso è proprio lui…

Un mix giallo e fantascienza (?), il romanzo comincia con Charitos alle prese con il Capodanno 2014. Stritolate dalla crisi, Grecia, Spagna e Italia sono uscite dall’euro. Il commissario festeggia con la sua famiglia l’ultima notte della moneta unica e il ritorno alla dracma. Ma si tratta di festa di breve durata, soppiantata velocemente dal disordine sociale: gli stipendi sono bloccati, il governo tecnico è fatto di manichini, le banche restano chiuse e la popolazione è ridotta in povertà.
Un caos totale, nel quale avvengono strani omicidi. Tre ex rivoluzionari del Politecnico, il movimento che insorse negli anni settanta contro il regime dei colonnelli, vengono ritrovati uccisi. Sui loro corpi sempre lo stesso messaggio. Il comunicato della radio libera degli studenti rivoltosi del Politecnico: “Pane, Istruzione, Libertà”. A Charitos il compito di indagare, mentre il paese va in rovina e nelle strade la protesta sociale dilaga…
da qui

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