venerdì 2 agosto 2013

e poi dicono che in Italia non si fa niente per i bambini


Parte oggi, primo agosto, una delle più importanti riforme sociali italiane: un posto all’asilo per ogni bambino nato. 778mila in tutto per soddisfare le richieste delle famiglie, 200mila in più rispetto all’anno precedente. E  se il piccolo non rientra comunque nella graduatorie, la legge prevede che i genitori possano fare causa al comune, il quale dovrà provvede a trovare una sistemazione entro tre mesi. Il bello e, per noi italiani, il nuovo di questa riforma, è duplice: è stata messa a segno dalla Ministra della Famiglia, degli Anziani, delle Donne e dei Giovani, Christina Asili, che oltre ad essere donna è persino giovane (35 anni) e mamma di due figli; accosta due concetti che messi insieme fanno assumere alla riforma il valore di una vera rivoluzione culturale e sociale: incrementare le nascite e, contestualmente, far crescere l’occupazione femminile. In una sola parola: la conciliazione della famiglia con la carriera per la crescita del paese. Sorvolando sul fatto che in Germania esista addirittura un ministero della Famiglia, degli Anziani, delle Donne e dei Giovani, quando da noi non siamo neanche riusciti a tenerci quello delle pari opportunità, la legge Asili è il superamento del paradosso italico, che mai accosterebbe insieme due concetti considerati antitetici: maternità e lavoro. In sintesi, quel che in Europa suonerebbe come un azzardo impensabile, da noi è considerata la chiave di volta per la crescita del paese…


e hanno ragione:(


Parte oggi, primo agosto, dalla Germania, una delle più importanti riforme sociali tedesche: un posto all’asilo per ogni bambino nato. 778mila in tutto per soddisfare le richieste delle famiglie, 200mila in più rispetto all’anno precedente. E  se il piccolo non rientra comunque nella graduatorie, la legge prevede che i genitori possano fare causa al comune, il quale dovrà provvede a trovare una sistemazione entro tre mesi. Il bello e, per noi italiani, il nuovo di questa riforma, è duplice: è stata messa a segno dalla Ministra della Famiglia, degli Anziani, delle Donne e dei Giovani, Christina Schröder, che oltre ad essere donna è persino giovane (35 anni) e mamma di due figli; accosta due concetti che messi insieme fanno assumere alla riforma il valore di una vera rivoluzione culturale e sociale: incrementare le nascite e, contestualmente, far crescere l’occupazione femminile. In una sola parola: la conciliazione della famiglia con la carriera per la crescita del paese. Sorvolando sul fatto che in Germania esista addirittura un ministero della Famiglia, degli Anziani, delle Donne e dei Giovani, quando da noi non siamo neanche riusciti a tenerci quello delle pari opportunità, la legge Schröder è il superamento del paradosso italico, che mai accosterebbe insieme due concetti considerati antitetici: maternità e lavoro. In sintesi, quel che da noi suonerebbe come un azzardo impensabile, in Europa è considerata la chiave di volta per la crescita del paese…

4 commenti:

  1. non ho grande stima per la Schroeder, ma in Germania sanno fare riforme veramente eccezionali

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ogni tanto qualcuno si sciacqua la bocca sul fatto che non siamo tutti uguali, ma che bisogna dare a tutti le stesse opportunità, come dice anche la Costituzione...

      questa è una legge da portare in consiglio dei ministri da domani, senza se e senza ma, o almeno qualche gruppo parlamentare potrebbe e dovrebbe proporla subito:)

      Elimina
  2. Speriamo bene: per le donne, per i bambini, per gli italiani onesti, per la legalità costituzionale ... oggi non mi trovi molto ottimista. Buona estate.

    RispondiElimina
  3. spero di non deluderti, ma era solo uno scherzo, l'articolo vero è più giù.

    per chi non è ottimista provi qui, http://stanlec.blogspot.it/2013/07/leggi-di-murphy.html
    non passa, ma aiuta, a volte

    RispondiElimina