venerdì 13 novembre 2015

La satira contro il potere della compagnia cilena "La Re-sentida" colpisce ancora una volta nel segno


ecco la recensione in anteprima dello spettacolo della tournée nei Territori Occupati (da Israele) che la Re-sentida farà il prossimo anno, sulla pagina culturale di un prestigioso quotidiano (il cui nome tacciamo,per non fargli pubblicità)


Reduci da una prestigiosa ed entusiastica tournée in Europa, dove non sono mancati i soliti stroncatori, sicuramente prezzolati, che parlano senza capire niente di teatro, di storia, di satira (qui), i giovani e talentuosi attori della straordinaria compagnia cilena “La Re-sentida”sono approdati in Israele.
Continuano a svolgere la loro mission, la satira del potere.
I sei spettacoli si sono svolti negli insediamenti israeliani nei Territori occupati, protetti dall’esercito, mai fidarsi dei palestinesi, il regime di apartheid non è perfetto e si può rischiare che qualche palestinese esca nelle ore di coprifuoco.
Lo spettacolo parte dalle elezioni del 2006 in Palestina, quelle vinte a sorpresa da Hamas, con le elezioni più democratiche e trasparenti del Medio Oriente, seconde solo alle elezioni in Israele (qui).
Tutto l’Occidente democratico si è complimentato col popolo palestinese per la maturità democratica dimostrata nell’occasione, ma subito dopo tutto l’Occidente ha comunicato che era stata un’occasione mancata, perché il popolo palestinese aveva votato in elezioni regolari, sotto tutti i punti di vista, ma il popolo aveva votato sbagliato. (Risate scroscianti).

Vabbé la democrazia, ma si deve votare bene, per Allah, se uno sbaglia non vale (e giù risate).

E poi, subito dopo appare un’immagine, quella di Isma'il Haniyeh, capo del governo palestinese, seduto nel villaggio di Rafah, il 14 dicembre del 2006, bloccato al confine con Gaza, non lo facevano passare.





E gli attori guidano il pubblico nel coro: “scemo, scemo” e tutti a ridere, tutti piangevano dal ridere.
I soldati ridevano, tutti urlavano “scemo, scemo” e ridevano a crepapelle.


Che splendido e maturo esempio di satira del potere.
E per non far pensare che sia una satira a senso unico ecco l'immagine finale, con Netanyahu che imita un leader antisemita (risate su risate)


per fortuna che anche nelle colonie israeliane nei Territori Occupati arrivano spettacoli di qualità, e che qualità.

*qui la prima parte


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