sabato 5 agosto 2023

La grande trappola - Miguel Martinez

Ieri sera, sul treno, apro un libretto, pubblicato da una piccola casa editrice anarchica, leggo due pagine e improvvisamente mi diventa chiaro ciò che stavo cercando di formulare da qualche anno.

Vi dico dopo il titolo del libretto, salto subito alla conclusione.

Esistono imprese che hanno trilioni da investire nello sbucaltamento del mondo, allo scopo di guadagnare ancora più trilioni. I trilioni devono essere sempre di più, e quindi il processo comporta un’inevitabile accelerazione costante.

Esistono apparati statali che (ad esempio) costruiscono le autostrade su cui passano i camion degli sbucaltatori. E mettono in carcere chi ne volesse impedire la costruzione.

Esistono media e università che da un secolo e mezzo decantano ed esaltano tutto questo come progresso e crescita.

Estrarre a velocità crescente le risorse di un pianeta dalle risorse limitate; trasformare queste risorse sempre più velocemente in prodotti, che diventano sempre più velocemente rifiuti, non può che portare velocemente alla catastrofe.

Questa è una cosa che sa da decenni la piccola schiera degli ambientalisti.

Poi a un certo punto l’ovvio è stato capito anche da chi veniva pagato per consigliare gli investitori.

I quali da qualche anno hanno capito che anche la catastrofe che loro stessi hanno creato può essere un investimento.

Durante la guerra Iran-Iraq, ci sono stati degli italiani che si sono arricchiti vendendo missili a entrambi i contendenti. E ci sono stati italiani che si sono arricchiti vendendo sistemi anti-missile a entrambi i contendenti. E conosco uno che ha venduto un milione di stampelle al sistema sanitario iracheno, perché anche gli investiti possono essere un investimento.

Così da qualche anno, invece di nascondere la catastrofe imminente (come avevano fatto per decenni), l’hanno impacchettata e imposta sotto il nome di crisi climatica.

Perché per la crisi climatica hanno inventato il rimedio, la transizione ecologica.

Ora, il termine crisi climatica permette di focalizzare tutto su un unico sintomo, il riscaldamento globale. Dovuto a un’unica causa, l’aumentata concentrazione di CO2 nell’atmosfera.

Risolvibile quindi con un immenso investimento: trilioni per il rinnovamento totale del parco auto del mondo, la ricostruzione degli edifici, l’invenzioni di cibi sintetici e soprattutto il controllo digitale di ogni centimetro del pianeta, con un contorno decorativo di pale eoliche e un lucroso traffico nelle nuove indulgenze, i carbon credit.

E con ogni probabilità, alla fine innalzeranno un tecnosistema di solar radiation management (geoingegneria) per oscurare i cieli e vedere l’effetto che fa.

I soldi per un arricchimento di questa portata, alla fine, possono venire solo dallo Stato, direttamente o tramite imposizioni ai cittadini.

Per convincere i cittadini a pagare, il complesso impresa/stato/media promuove il nuovo grande investimento, con gli stessi mezzi con cui si è sempre promosso quell’altro grande investimento, che sono le guerre: suscitando le Passioni e instaurando l’Emergenza.

Ora, sia ben chiaro: tutto questo si aggiungerà semplicemente allo sbucaltamento in corso.

Continueranno a estrarre petrolio come e più di prima, ma i campi da cui prendevamo il cibo diventeranno colture di biocarburanti.

Ricordiamo che l'Unione Europea ogni anno spende 17 miliardi di soldi nostri per pagare gli italiani per distruggere i propri boschi che faticano a rinascere e trasformarli ecosostenibilmente in "biomasse".

Quindi non servirà minimamente a evitare la catastrofe ambientale e probabilmente non ridurrà nemmeno il CO2 nell’atmosfera. Ma questo è irrilevante di fronte all’opportunità di un intero campo nuovo di investimenti.

Di fronte a questo quadro, l’umanità viene divisa in due, che sono essenzialmente i due schieramenti interni in ogni guerra: i Patrioti e i Panciafichisti. Dove la “Patria”, in un Mercato Globale, è ormai l’Idolo Pianeta.

Patrioti sono quelli che Si Informano – cioè ascoltano i telegiornali con attenzione; sanno che il Nemico CO2 è alle porte; e sono disposti a Sacrifici per un Futuro Migliore. Quali siano i sacrifici da fare, ce lo diranno i Generali, gli Esperti, i Tecnici.

Panciafichisti invece sono quelli che Curano solo il Proprio Orticello, che chiudono gli occhi di fronte al disastro, che fanno i furbi, che invece di Informarsi si Disinformano.

I Panciafichisti vanno ovviamente educati, ma se dopo un certo punto, continuano a far finta di non capire, vanno sistemati.

Ora, vi racconto di una mia amica, che è come tante persone che conosco in Toscana.

Lei ha la stessa auto da 26 anni, e ci ha fatto finora 100.000 chilometri, perché quando può, va a piedi. Solo che abiti tra i monti, e non può andare ovunque a piedi.

Mangia solo cibi biologici, in gran parte raccolti da lei nell’orto, e non tocca carne perché non vuole alimentare le aziende che distruggono la terra con gli allevamenti intensivi.

In casa, non usa il riscaldamento un po’ perché non è certo ricca e un po’ perché non vuole inquinare; e va da sé che non usa l’aria condizionata.

Beve l’acqua del pozzo, e per pulire usa il più possibile l’aceto per non inquinare con prodotti sintetici, per cui l’acqua di risciacquo l0 usa per annaffiare l’orto.

E ha un telefonino addirittura meno smarto del mio.

Certo, ha fatto abbattere molti alberi, con tutti i libri che legge.

Adesso, per farla diventare “ecosostenibile”, lo Stato minaccia di obbligarla ad arricchire le multinazionali comprando una nuova auto piena di diavolerie elettroniche, trasformando quella sua vecchia in un rifiuto; di metterle in casa un contatore che spii i suoi consumi al millimetro; di arricchire le aziende dei materiali da costruzione coibentando la sua casa a sua spesa, con i soldi che da pensionata non ha.

E imponendole delle norme che alla fine la obbligheranno – pena la cancellazione dal consesso umano – a usare uno smarfo fatto con minerali estratti dalle miniere del Congo e dell’Australia e che manda giorno e notte i suoi dati a una multinazionale statunitense.

La mia amica è (moderatamente) una “scettica del CO2 antropogenico” o se preferite, una “negazionista climatica“. Non è invece per niente una scettica della catastrofe ambientale globale, che capisce meglio del 95% degli altri italiani, e che studia da una vita.

Io non sono d’accordo con lei sul “cambiamento climatico”, ma trovo la nostra divergenza irrilevante.

Il punto è che ogni Guerra si giustifica con un Mito.

L’Italia ha occupato nel 1918 il Sudtirolo, adducendo che aveva fatto parte dell’impero romano, che Napoleone aveva chiamato un pezzo di quella regione “Alto Adige” alla maniera dei dipartimenti francesi, e che il nome vero di Gsies era Casies.

Uno dei fatti è vero, uno è irrilevante e il terzo è una balla pura e semplice: ma insieme costituiscono un Mito che giustifica la pugnalata alle spalle all’alleato austroungarico, il macello di 600.000 vite di giovani italiani e l’imposizione del proprio dominio su un una popolazione che non aveva nulla di italiano.

I cosiddetti “negazionisti” sono un po’ come certi sudtirolesi: si appigliano ai dettagli del Mito. Qualcuno denuncia giustamente una balla (tipo Casies), qualcuno forse arriva a inventare una contro-balla (tipo, il Sudtirolo non è mai stato romano).

Ma è chiaro che il problema non è il Mito.

E’ il fatto che il Mito serve a legittimare l’arrivo dei soldati italiani, la chiusura delle scuole, il divieto di insegnamento della lingua, i privilegi concessi agli immigrati dal resto d’Italia.

Il Cambiamento Climatico è un Mito – se volete la mia opinione, fondato su fatti piuttosto solidi, ma che impacchettato in questa maniera, nasconde l’insieme della catastrofe ambientale.

Però non ha senso perdere tempo a discutere su quanto ci sia di vero o di falso nel Mito, perché crea una falsa divisione dell’umanità.

Patrioti sono i ragazzi di Ultima Generazione che mettono a rischio il proprio futuro perché vorrebbero “salvare l’ambiente”, e sono i banchieri che volano in business class da un capo all’altro del mondo spacciando carbon credit;

Panciafichisti sono quelli che parcheggiano il Suv pure sull’orto di un contadino, e la mia amica contadina con l’orto.

Smettiamo di discutere di quanto sia vero il Mito, e guardiamo la Guerra.

Lo stesso dispositivo che ci ha imposto la Catastrofe Ecologica, sta cercando di imporci la Transizione Ecologica.

E adesso torniamo al libro che ho sfogliato sul treno.

Celia Izoard, Cambiate lavoro, per favoreLettere agli umani che robotizzano il mondoEdizioni Malamente, Urbino, 2023.

In Francia, i rappresentanti di alcune delle più devastanti multinazionali globali hanno convinto il governo a emanare nel 2019 la “Legge di orientamento sui trasporti”, che tra l’altro prevede l’introduzione della guida senza conducente.

La guida senza conducente viene presentata come “ecologica” perché si può ipotizzare una forma di car-sharing, dove invece di avere tante auto private, le persone possono prendere e lasciare un’auto appartenente a una multinazionale (i negazionisti chiederanno subito, “ma perché sarebbe più ecologico il car-sharing senza autista che quella con?”).

E quindi proprio il Ministero della transizione ecologica si mette all’opera:

“Squadre di esperti sono ormai al lavoro per regolamentare patenti, regimi di responsabilità e polizze assicurative. Bisogna creare un arsenale di leggi e di protezioni destinate a limitare gli eccessi della raccolta dati e i cyberattacchi. Standardizzare le strade dell’Europa intera per renderle più intelligibili alle migliaia di sensori delle macchine e dei camion autonomi. Dispiegare un’infrastruttura di big data con decine di migliaia di antenne, di server e computer ai bordi delle strade, per far funzionare a pieno le potenzialità di questa tecnologia mettendo in connnessione i semafori, i pannelli informativi, i veicoli tra di loro…”

E’ facile prevedere che più è comodo viaggiare, più gente viaggerà, e quindi i veicoli a guida automatica faranno aumentare il traffico, la necessità di asfaltare, la costruzione ecologicamente devastante di nuove auto, camion e bus.

Mentre permetteranno il licenziamento di milioni di autisti di bus, camion e taxi. Certo, se qualcuno si suicida, ci sarà un po’ meno emissione di CO2…

Ma se tu ti opponi al fatto che ti buttano giù casa per metterci un’antenna, sei un egoista nemico dell’ambiente, un Panciafichista che sta sabotando la sopravvivenza dell’intera umanità.

A questo punto, mi sento davvero in trappola.

Se io oso oppormi alla devastazione dell’ambiente, in qualunque forma, mi stroncano come nemico dell’ambiente.

Però è da questa trappola che dobbiamo partire.

Che Artemide/Diana ci aiuti.

Chi ci vuole bene, riconoscerà dove si trova questa statua.

da qui 


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