martedì 14 gennaio 2025

Genocidio, la nuova normalità - Chris Hedges

 

Israele e il governo degli Stati Uniti continueranno il Genocidio a Gaza per molti mesi finché i palestinesi non saranno annientati o cacciati dalla loro Patria e il Grande Israele non sarà consolidato.


Il  regalo di commiato di Joe Biden di 8 miliardi di dollari (7,7 miliardi di euro) in vendite di armi allo Stato di Apartheid di Israele conferma la raccapricciante realtà del Genocidio a Gaza. Questa non è la fine. Non è nemmeno l’inizio della fine. Questa è una guerra permanente e infinita progettata non per distruggere Hamas o liberare gli ostaggi israeliani, ma per sradicare, una volta per tutte, i palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. È la spinta finale per creare un Grande Israele, che includerà non solo Gaza e la Cisgiordania, ma anche pezzi di Libano e Siria. È il culmine del sogno Sionista. E sarà pagato con fiumi di sangue: palestinesi, libanesi e siriani.

Il Ministro dell’Agricoltura e della Sicurezza Alimentare di Israele Avi Dichter stava probabilmente offrendo stime prudenti quando ha detto: “Penso che resteremo a Gaza per molto tempo. Credo che la maggior parte delle persone capisca che Israele passerà anni in una specie di situazione tipo quella della Cisgiordania in cui si entra e si esce e forse si rimane lungo il Corridoio Netzarim”.

Lo Sterminio di massa richiede tempo. È anche costoso. Fortunatamente per Israele, la sua Lobby negli Stati Uniti ha una presa soffocante sul Congresso, sul nostro processo elettorale e sulla narrazione dei media. Gli americani, sebbene il 61% sostenga la fine delle spedizioni di armi a Israele, ne pagheranno le conseguenze. E coloro che esprimono dissenso saranno trascinati a forza nei buchi neri Sionisti dove le loro voci saranno messe a tacere e le loro carriere minacciate o distrutte. Donald Trump e i Repubblicani hanno un aperto disprezzo per la democrazia, ma lo stesso vale per i Democratici e Joe Biden.

Gli Stati Uniti hanno fornito 17,9 miliardi di dollari (17,2 miliardi di euro) in aiuti militari a Israele da ottobre 2023 a ottobre 2024, un aumento sostanziale rispetto ai già 3,8 miliardi di dollari (3,65 miliardi di euro) di aiuti militari che gli Stati Uniti forniscono a Israele ogni anno. Si tratta di un primato per un singolo anno. Il Dipartimento di Stato ha informato il Congresso che intende approvare altri 8 miliardi di dollari (7,7 miliardi di euro) di vendite di armi prodotte negli Stati Uniti a Israele. Ciò fornirà a Israele più sistemi di guida GPS per bombe, più proiettili di artiglieria, più missili per aerei da caccia ed elicotteri e più bombe, tra cui 2.800 bombe MK-84 non guidate, che Israele ha l’abitudine di sganciare su accampamenti di tende densamente affollati a Gaza. L’onda di pressione delle 2.000 libbre (900 kg) delle bombe MK-84 polverizza gli edifici e stermina la vita entro un raggio di 400 metri. L’esplosione, che frantuma i polmoni, squarcia gli arti e fa scoppiare le cavità nasali fino a centinaia di metri di distanza, lascia dietro di sé un cratere largo 15 metri e profondo 11. Israele sembra aver usato questa bomba per assassinare Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, a Beirut il 27 settembre 2024.

Il Genocidio e la decisione di alimentarlo con miliardi di dollari segnano una svolta inquietante. È una dichiarazione pubblica degli Stati Uniti e dei suoi alleati in Europa che il Diritto Internazionale e Umanitario, sebbene palesemente ignorato dagli Stati Uniti in Iraq, Afghanistan, Libia, Siria e una generazione prima in Vietnam, è privo di significato. Non gli renderemo nemmeno omaggio a parole. Questo sarà un mondo hobbesiano in cui le nazioni che hanno le armi di distruzione di massa più avanzate stabiliscono le regole. Coloro che sono poveri e vulnerabili si inginocchieranno in segno di sottomissione. Il Genocidio a Gaza è il modello per il futuro. E chi vive nel Sud del mondo lo sa.

I “diseredati della Terra” che non hanno armi sofisticate, che non hanno eserciti moderni, unità di artiglieria, missili, marina, unità corazzate e aerei da guerra, risponderanno con strumenti rudimentali. Faranno corrispondere singoli azioni di ritorsione a massicce campagne di Terrorismo di Stato.

Siamo sorpresi di essere odiati? Il terrore genera terrore. Lo abbiamo visto a New Orleans, dove un uomo che si dice sia stato ispirato dallo Stato Islamico di Siria e Iraq (ISIS) ha ucciso 14 persone quando ha lanciato il suo fuoristrada in mezzo alla folla il giorno di Capodanno. Succederà ancora. Ma siamo chiari. Siamo stati noi a iniziare. Il vuoto morale dell’attentatore suicida nasce dal nostro vuoto morale.

La frustrazione di Israele per la tenace Resistenza a Gaza, in Cisgiordania, nello Yemen e in Libano aumenta la sete di sangue. I membri del Comitato per gli Affari Esteri e Difesa di Israele hanno inviato una lettera al Ministro della Difesa Israel Katz, invitando il governo a intensificare l’assedio di Gaza.

“Il controllo efficace del territorio e della popolazione è l’unico mezzo per ripulire le linee nemiche dalla Striscia di Gaza e, naturalmente, per una vittoria decisiva, piuttosto che impantanarsi in una guerra di logoramento, dove la parte più logorata è Israele”, scrivono. “Pertanto finiamo per continuare inviare i nostri soldati in quartieri e vicoli che sono già stati conquistati da loro molte volte”.

Israele, si legge nella lettera, deve effettuare “l’eliminazione a distanza di tutte le fonti di energia, ovvero carburante, pannelli solari e qualsiasi attrezzatura rilevante (tubi, cavi, generatori ecc.)”. Dovrebbe assicurare “l’eliminazione di tutte le fonti alimentari, compresi magazzini, acqua e tutte le attrezzature rilevanti (pompe idrauliche ecc.)” e deve facilitare “l’eliminazione a distanza di chiunque si muova nell’area e non esca con una bandiera bianca durante i giorni dell’assedio effettivo”.

La lettera conclude che “dopo queste azioni e i giorni di assedio su coloro che rimangono, l’IDF deve entrare gradualmente e condurre una completa Pulizia dei covi nemici. Questo dovrebbe essere fatto nella Striscia di Gaza settentrionale, e in modo simile in qualsiasi altro territorio: accerchiamento, evacuazione della popolazione in una zona umanitaria e assedio efficace fino alla resa o alla completa eliminazione del nemico. È così che agisce ogni esercito, e così deve agire l’IDF”.

In breve, Sterminare i primitivi.

Shamsud-Din Jabbar, il quarantaduenne veterano militare statunitense che ha travolto con il suo fuoristrada la folla che festeggiava il Capodanno a New Orleans uccidendo 14 persone e ferendone altre 35, ci ha parlato nella lingua che usiamo per parlare al mondo arabo. Morte indiscriminata. Prendere di mira gli innocenti. L’insensibile indifferenza per la vita. La sete di vendetta. La demonizzazione degli altri. La convinzione che il destino, Dio o la civiltà occidentale abbiano decretato che abbiamo il diritto di imporre la nostra visione del mondo con la violenza. Jabbar, che ha pubblicato video in rete in cui professava il suo sostegno allo Stato Islamico, è il nostro sosia assassino. Non sarà l’ultimo.

“Quando una società viene espropriata, quando le ingiustizie che le vengono imposte sembrano insolubili, quando il ‘nemico’ è onnipotente, quando il proprio popolo viene bestializzato come insetti, scarafaggi, ‘bestie a due zampe’, allora la mente va oltre la ragione”, scrive Robert Fisk in: La Grande Guerra per la Civiltà (The Great War for Civilization). “Diventa doppiamente attraente: dall’idea di una vita dopo la morte e dalla possibilità che questa convinzione possa in qualche modo fornire un’arma con un potenziale più che nucleare. Quando gli Stati Uniti trasformarono Beirut in una base NATO nel 1983 e usarono la loro potenza di fuoco contro le guerriglie musulmane sulle montagne a Est, le Guardie Rivoluzionarie Iraniane a Baalbek promettevano che Dio avrebbe liberato il Libano dalla presenza americana. All’epoca scrissi, ironicamente, che questa sarebbe stata probabilmente una battaglia titanica: la tecnologia statunitense contro Dio. Chi avrebbe vinto? Poi il 23 ottobre 1983 un attentatore suicida solitario si lanciò con un camion carico di esplosivi contro il complesso dei Marines degli Stati Uniti all’aeroporto di Beirut e uccise 241 militari americani in sei secondi. In seguito ho intervistato uno dei pochi marines sopravvissuti ad aver visto l’attentatore. “Tutto quello che ricordo”, mi disse, “è che il tizio stava sorridendo”.

Questi atti di terrorismo, o nel caso di Gaza, Cisgiordania, Libano e Yemen, di Resistenza armata, vengono usati per giustificare infinite uccisioni di massa. Questa Via Dolorosa porta a una spirale di morte globale, soprattutto perché la crisi climatica riconfigura il pianeta e gli organismi internazionali, come le Nazioni Unite e la Corte Penale Internazionale, diventano appendici vuote.

Stiamo seminando denti di drago in Medio Oriente e, come nell’antico mito greco, questi denti stanno spuntando dal terreno come guerrieri infuriati determinati a distruggerci.

 

Traduzione di Beniamino Rocchetto  – Incvictapaelstina.org

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