molti,
me compreso, sanno di quel giorno grazie al film di Gillo Pontecorvo,
intitolato “Ogro”, uscito nel 1979, con Gian Maria Volontè.
per ricordare quel momento
chiave per la Spagna, e non solo, ecco un interessante documento di 9 minuti,
in spagnolo:
poi due canzoni sul volo di Carrero Blanco:
e una pagina, molto interessante e ricca
di informazioni e commenti, di Riccardo Venturi (da qui):
Ho come il vago sospetto che
l’inserimento in una raccolta di “canzoni contro la guerra” di una canzoncina,
poi divenuta quasi popolare, che si rallegra, e non poco, di un attentato
dinamitardo costato la vita sì alla vittima designata -la quale era un grandissimo
pezzo di merda- ma anche ad un povero autista che aveva come unica colpa quella
di guidare la macchina del pezzo di merda in questione, possa provocare qualche
discreto “sturbo” in molte anime non-violente, pacifiste a oltranza eccetera.
Beh, lo capisco. Come capisco che l’attentato fu organizzato e portato a
termine dall’ETA, il che potrà provocare anche maggiori sturbi. Chi ha ancora
un barlume di memoria avrà già capito che il pezzo di merda in questione si
chiamava Luis
Carrero Blanco; era il successore designato di
Francisco Franco, suo strettissimo collaboratore fin dal “pronunciamiento” del
1936 che provocò la guerra civile spagnola (un milione di morti),
cattolicissimo avallatore di tutti i massacri e di tutte le fucilazioni e
garrote del Caudillo eccetera, eccetera. D’accordo, d’accordo, l’ETA che lo
tolse di mezzo il 20 dicembre 1973 con la “Operación Ogro” (“ogro” significa
“orco” in spagnolo; tale Carrero Blanco era!) sarebbe un gruppo “terrorista”,
ma c’è sempre da chiedersi: chi erano e sono i veri terroristi? Quaranta e
rotti anni di terrore in Spagna, chi li ha messi in atto? Sono domande. Ognuno
avrà ovviamente le sue risposte. Intanto ne do una io, che magari potrà
accendere ulteriori controversie in questo sito felicemente multilaterale; ed è
una risposta molto semplice. Talvolta, per essere davvero “contro la
guerra”, la
guerra bisogna farla. La fecero, in Spagna, coloro che
combatterono per tre anni contro il franchismo e furono sconfitti nel sangue.
La fece anche chi organizzò l’attentato a Carrero Blanco, che interruppe il
processo di continuità del regime e senz’altro affrettò sia la morte di Franco
(neanche due anni dopo) e la fine del suo regime sanguinario, che era una
guerra continua contro l’umanità e la vita. Luis Carrero Blanco era uno degli
uomini più odiati di Spagna; a distanza di anni non vengono scritte canzoni
come questa, perdipiù subendo rapidamente un processo di “popolarizzazione”, se
non c’è un vero e profondo odio. Una canzone di una terribile, carognesca presa
in giro, oltretutto; come se lo sarà guadagnato quel’odio, Carrero? In nome
della “pace” sempre e comunque, acritica e non di rado codarda, è la guerra che
trionfa. Al potere, sin dai tempi della “Pax Romana” di Ottaviano Augusto, la
pace è sempre piaciuta tanto: la pace di far quello che vuole. Anche Mussolini
fu glorificato a lungo per aver “pacificato” l’Italia, tranne poi mandare il
paese alla rovina per fare la guerra. E anche lo stesso Francisco Franco non
fu, in fondo, un “pacifista” quando si rifiutò di entrarvi, in quella guerra
mondiale?
La “pace” di uomini come Carrero Blanco è sintetizzata
perfettamente in un’affermazione che fece poco prima di essere scagliato
nell’eternità: “Se in Spagna si capirà finalmente che tutti quelli che scendono
in strada a fare confusione devono essere ricevuti a colpi di fucile dalla
polizia, finirà il disordine.” (da qui)
anche qui
Nessun commento:
Posta un commento